Gioco d'azzardo compulsivo (GAP): fra rischio e piacere

Cosa vuol dire Gambling? Il Gambling conosciuto come gioco d'azzardo (GAP) è un fenomeno che nell'attuale contesto socio-economico crea sempre più nuove povertà. È possibile uscirne?

27 GIU 2019 · Tempo di lettura: min.

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Gioco d'azzardo compulsivo (GAP): fra rischio e piacere

"Luca (nome di fantasia) giocatore d'azzardo compulsivo di 53 aa con moglie e due figlie contrae un buco di 33.000 euro in 6 mesi nelle finanze familiari: schiantamento esistenziale, perdita del lavoro e accoglienza in un Centro Caritas.

Gli interventi integrati fra SerT per il supporto attraverso la terapia farmacologica, Amministratore di Sostegno per la gestione delle finanze/sovraindebitamento e Psicoterapeuta per il lavoro sui nuclei di angoscia del controllo e della perdita hanno permesso a Luca di intraprendere un percorso di "messa alla prova" ricollocandosi professionalmente e predisponendo un risarcimento del 30% ai creditori con la cessione del quinto dello stipendio. Non ultimo obiettivo: supporto nel ricongiungimento alla famiglia."

Questa è uno dei casi che attraverso il lavoro di rete fra Professionisti pubblici e privati ha permesso a Luca di uscire dalla condotta deviante e dalla trappola del Super IO che sussurra subdolamente "Smetto quando pareggio": autoinganno reiterato come fuga da laceranti sentimenti di disagio e rifugio nell'illusione di un controllo onnipotente.

In quest'ottica l'azzardo (GAP), nel suo aspetto narcisistico, è vissuto come fallace possibilità di spostamento di impulsi libidici verso un Oggetto altro rispetto a quello Primario: la "sostanza", cioè la dipendenza al gioco patologico (GAP) diventa sintomo di un profondo malessere psicoemotivo, la punta di un iceberg rispetto a un'angoscia più profonda, la cui "sostanza" appunto rappresenta un tentativo di soluzione.

"Riconoscere che è possibile vincere solo se si accetta di aver perso" è la sfida dello Psicoterapeuta di fronte al giocatore d'azzardo e alla funzione di Compensazione che alla condotta il giocatore stesso attribuisce: la manifestazione di tratti ossessivo-compulsivi va dall'illusione del controllo alla progressiva spersonalizzazione, dallo sprofondamento sensoriale all'angoscia alienante di solitudine e isolamento.

Quali sono i principali fenomeni collusivi che il GAP attiva?

Alternating, passare ciclicamente da una dipendenza a un'altra;

Masking, fare uso di una dipendenza per nasconderne un'altra;

Switching, sostituire una dipendenza con un'altra;

Disinhibiting, utilizzo di una dipendenza per disinibirsi nell'azione di un'altra.

In cosa consiste il trattamento sul GAP?

Diversi elementi concorrono al trattamento:

  • sostegno ai familiari/ gruppo
  • valutazione stato di salute/terapia farmacologica
  • interventi psicoeducativo e motivazionale
  • intervento psicoterapeutico individuale, familiare, di coppia; per la persona che mette in atto l'azzardo, tracciare il sentiero di Narrazione di Sè ha come obiettivo elettivo l'estinzione della condotta deviante. L'uscita dal Pensiero Magico ("Se vinco mi riscatto") e l'inserimento in un percorso psicoeducazionale richiede il coinvolgimento anche del Sistema Famiglia, messo a dura prova dagli accadimenti finanziari e interni.

Quando il trattamento può dirsi in via di conclusione?

* quando l'astinenza dall'azzardo e il ritorno a un gioco sociale controllato supera i 12 mesi;

* quando si riducono significativamente i rischi di ricaduta (cambiamento delle condizioni esistenziali e sociali, psicologiche e psichiche, consapevolezza dei meccanismi inconsci alla base del GAP, sviulppo di strategie di Coping per fronteggiare le difficoltà con follow up a 3 mesi).

Cosa proporre al riguardo?

Nell'attuale scenario economico-sociale (aumento della vulnerabilità individuale - stress e alta frustrazione, apertura e offerta dei luoghi a rischio, pubblicità ingannevole che promette soluzioni risolutive), diventa fondamentale creare una vera e propria cultura sul tema dell'azzardo e dei rischi correlati dove l'intevento dello Psicoterapeuta è centrale anche per connettere i ruoli dei Sistemi coinvolti:

  • Progetti di Prevenzionenegli ambiti lavorativipartendo proprio dal termine "gioco" in quanto deviante: l'azzardo non è divertimento, creazione, fantasia, socialità, bensì Pensiero Magico Onnipotente, invisibilità, velocità, consumo, solitudine, controllo, compulsione, indebitamento, angoscia, disperazione, rovina.
  • Iniziative di sensibilizzazione e divulgazione aperte alla cittadinanza;
  • Percorsi formativo-laboratoriali nelle scuole
  • Attivazione di gruppi di familiari in quanto la famiglia diventa risorsa preziosa ed essenziale per comprendere meglio le dinamiche sommerse del GAP. Spesso è proprio il familiare a chiedere aiuto.

Dove puoi rivolgerti e chiedere aiuto?

Il numero verde 800033033 suggerisce riferimenti dei Servizi AUSL dove è possibile rivolgersi gratuitamente per ricevere assistenza rispetto al GAP (Decreto Balduzzi, 2012).

Fonti bibliografiche:

  • Gilbert, D. T., Gill, M. J., & Wilson, T. D. (2002). The future is now: temporal correction in affective forecasting. Organizational Behavior and Human Decision Processes, 88, 430–444.
  • Andrade, E.B., Claro, D.P. & Islam, G. (2014). Misestimating Betting Behavoir: the role of negative asymmetries in emotional Self Prediction. Journal of Gambling Studies, 30, 859-878.
  • Ejova, A., Delfrabbro, P.H., Navarro, D.J. (2015). Erroneous Gambling related beliefs as illusion of primary and secondary control: a confirmatory factor analysis. Journal of Gambling Studies, 31, 133-160.
  • Fernie, B.A., Caselli, G., Giustina, L., Donato, G., Marcotriggiani, A., Spada M.M. (2014). Desire thinking as a predictor of Gambling. Addictive Behaviours, 39(4), 793-796.
  • Fortune, E. F., & Goodie, A. S. (2012). Cognitive distortion as a component and treatment focus of pathological gambling: a Review.
  • Psychology of Addictive Behaviors. doi:10.1037/a0026422.
  • Fruttero & Lucentini, La prevalenza del cretino, Arnoldo Mondatori Editore, Milano, 1985.

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Scritto da

Dott.ssa Paola Finelli

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Commenti 1
  • Ana Maria Liotti

    Salve. Mio figlio non vuole essere aiutato, cosa posso fare per lui? Come posso aiutarlo ad uscirne? Grazie Ana M.

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