Gestire la dipendenza, ritrovare la serenità
La famiglia del malato di dipendenza patologica: non basta sostenerlo dal punto di vista emotivo, è necessario insegnargli cosa fare e come gestire la situazione.

La dipendenza patologica è una vera e propria malattia, grave, cronica e recidivante (ovvero tende a ripresentarsi ciclicamente dopo dei periodi anche lunghi di remissione) che si caratterizza per la mancanza di forza di volontà e per l'incapacità di gestire autonomamente le situazioni stressanti della vita quotidiana. Il soggetto non è responsabile né affidabile nella maggior parte delle situazioni (non rispetta gli appuntamenti, non arriva in orario, non avvisa, non gli si possono chiedere favori etc.).
È bene ricordare inoltre che il malato è spinto da una motivazione principale: procurarsi e ricercare ossessivamente le sostanze stupefacenti, il denaro per procurarsele, il tempo per mettere in atto i comportamenti disfunzionali. Per questo il soggetto utilizza tutti i mezzi necessari e tutte le risorse economiche che riesce a raggiungere (proprie e familiari). Attraverso la manipolazione, la malattia riesce anche subdolamente a disporre del tempo degli altri, facendo muovere tutti a suo favore.
Queste e altre sono le cose da sapere quando il problema della dipendenza patologica ci tocca in modo diretto od indiretto. Contrastare il gioco della malattia è un dovere verso il malato, che deve essere aiutato a curarsi, verso se stessi e verso la propria famiglia, che rischia di venire schiacciata e perdere la propria serenità ed integrità.
In cosa consiste la cura di cui il malato di dipendenza patologica ha bisogno?
La cura si compone di due parti, entrambe ugualmente importanti: il trattamento medico e farmacologico da effettuare presso un Sert (Centro per le tossicodipendenze) e la gestione quotidiana da svolgersi in famiglia o in comunità. Il "contenimento" assicurato da una corretta gestione del malato passa attraverso regole chiare e precise che mettano un limite rigoroso alle manifestazioni patologiche.
Chi convive, o in generale, si occupa della persona affetta da dipendenza patologica, ha il difficile compito di imporre regole, farle rispettare, resistere alla manipolazione della malattia, riconoscere segnali, salvaguardare i propri averi e lo spazio di vita proprio e dei familiari.
Per fare tutto questo è necessario molto allenamento, costanza, sostegno, un punto di riferimento solido e direttive chiare.
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