Genetica della longevità

Domande sul "perché invecchiamo" e "come invecchiamo" cominciano a trovare risposte per niente scontate grazie alla scoperte dei così detti geni dell'invecchiamento e della longevita'.

12 MAR 2018 · Tempo di lettura: min.
Genetica della longevità

Riusciremo davvero a vivere oltre cent'anni? Da tempo si parla degli studi di genetica per allungare la vita , una prospettiva che sembra destinata a sconvolgere la nostra vita e la nostra società. Domande sul "perché invecchiamo" e "come invecchiamo" cominciano a trovare risposte per niente scontate grazie alla scoperte dei così detti geni dell'invecchiamento e dei geni della longevità. Nel 1988 negli Stati Uniti fu scoperto che eliminando un gene nel DNA del verme la sua vita si allunga di circa il 65%, il gene sottratto al verme era un gene dell'invecchiamento. Successivamente, mediante esperimenti sul lievito si trova un'altra famiglia di geni che se attivati prolungano la vita, questi sono stati chiamati geni della longevità. Ma è mediante esperimenti condotti sui topi che i ricercatori osservarono che i geni dell' invecchiamento esistono anche nei mammiferi; infatti una mutazione del gene p66, con conseguente inattivazione della proteina da esso codificata, protegge dal progressivo invecchiamento e tale effetto protettivo è stato osservato misurando vari parametri indicativi dello stress ossidativo a carico dell'aorta e sul sistema cardiovascolare. Quindi il topo privato di quel gene resta giovane e vive più a lungo. Il passo successivo è stato determinare che questo gene non solo regola il metabolismo del topo ma ha la stessa funzione anche nell'uomo. Fin' ora sono state identificate decine di geni dell'invecchiamento e della longevità, nei lieviti, nei vermi, nelle mosche, nei pesci, nei topi e nelle scimmie. Entrambi i tipi di gene agiscono sul metabolismo; i geni dell'invecchiamento regolano la funzione dell'insulina-IGF, l'ormone che istruisce l'organismo a trasformare il cibo in riserve di energia; i geni della longevità si attivano invece quando c'è scarsità di cibo per consentire all'organismo di ridurre il consumo energetico e bloccare attività dispendiose.Ad oggi è noto che alla longevità contribuiscono anche altri fattori oltre quelli genetici, quali ambientali e stocastici, ed è quindi difficile definirne esattamente il peso rispettivo. Restrizione calorica e una vita fisicamente attiva sono importanti nel favorirne la realizzazione, com'è stato osservato in soggetti ultracentenari, ma la componente genetica che rappresenta il fulcro dell'intera questione sembra influenzare la longevità per un peso non inferiore al 25% . Un privilegio genetico che non può essere trascurato ma solo studiato e compreso. Queste scoperte hanno implicazioni scientifiche ed etiche importanti anche per l'uomo, suggeriscono infatti che saranno percorribili strade per garantire una vita più lunga e più sana

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Scritto da

Dott.ssa Jessica Cavuti

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