FAMIGLIA: Cosa significa Noi? La mancanza di confini nella famiglia d'origine

Quando due persone si mettono assieme si uniscono anche i loro mondi, con tutto ciò che implica: VALORI, CREDENZE, STORIA FAMILIARE, FERITE, SOGNI....

19 MAG 2025 · Tempo di lettura: min.
Famiglia

I MURI INVISIBILI: i confini familiari

Da bambina la parola "confine" evocava immagini di recinzioni, muri di mattoni, o forse le linee tratteggiate su una mappa. Non capivo, allora, quanto questa parola potesse essere potente e, soprattutto, quanto fosse cruciale nel tessuto invisibile delle nostre dinamiche familiari.

Solo con il tempo, e con qualche inevitabile "sconfinamento" emotivo, ho iniziato a comprendere la sottile ma fondamentale importanza dei confini psicologici all'interno della famiglia.

Ricordo le estati passate in con nonni, un luogo di amore incondizionato ma anche, a volte, di un'invadenza affettuosa. Le domande sulla mia vita sentimentale iniziavano ben prima che avessi una vera "vita sentimentale" di cui parlare, e i consigli non richiesti fluivano come il vino a tavola. All'epoca, li accettavo come parte del "folklore" familiare, ma crescendo ho iniziato a sentire una sottile oppressione, la sensazione che il mio spazio personale, sia fisico che emotivo, non fosse del tutto mio.

È stato durante i miei studi di psicologia che il concetto di confini familiari ha preso forma. Ho imparato che questi confini sono come membrane semipermeabili: permettono l'intimità e il sostegno, ma proteggono anche l'individualità e l'autonomia. Confini sani creano uno spazio sicuro dove ogni membro della famiglia può esprimere i propri sentimenti, avere i propri pensieri e prendere le proprie decisioni senza il timore di essere costantemente giudicato, controllato o manipolato.

Ho iniziato a riconoscere come la mancanza di confini definiti potesse portare a dinamiche disfunzionali. Genitori che si intromettono eccessivamente nella vita dei figli adulti, figli che si sentono responsabili delle emozioni dei genitori, partner che non sanno tracciare una linea tra il "noi" e l'"io". Ho visto gli effetti logoranti della codipendenza, dove i bisogni di una persona diventano inscindibilmente legati a quelli di un'altra, spesso a scapito del proprio benessere.

Il percorso verso la definizione di confini più sani nella mia stessa famiglia non è stato semplice. All'inizio, i miei tentativi di stabilire limiti sono stati accolti con sorpresa, a volte persino con risentimento. Spiegare che il mio bisogno di spazio non era un rifiuto del loro amore, ma piuttosto un passo necessario per la mia crescita personale, ha richiesto pazienza e comunicazione chiara. Ho imparato che dire "no" a una richiesta non significa negare l'affetto, ma semplicemente affermare il proprio diritto a gestire il proprio tempo e le proprie energie.

Ho anche compreso che i confini non sono muri invalicabili, ma piuttosto linee guida flessibili che possono evolvere nel tempo e in base alle diverse situazioni. Ciò che era un confine necessario a vent'anni potrebbe non esserlo più a trenta. La chiave sta nel mantenere una comunicazione aperta e onesta, esprimendo i propri bisogni in modo assertivo e rispettando i bisogni degli altri.

Oggi, la mia comprensione dei confini familiari è più profonda. Li vedo come atti di auto-rispetto e come fondamenta per relazioni familiari più sane ed equilibrate. Stabilire confini non è egoismo, ma una necessità per preservare la propria integrità emotiva e per coltivare un amore più autentico e rispettoso all'interno della famiglia.

PSICOTERAPIA E LEGAMI FAMILIARI

Quando due persone si mettono assieme si uniscono anche i loro mondi, con tutto ciò che implica: VALORI, CREDENZE, STORIA FAMILIARE, FERITE, SOGNI....

A volte la famiglia d'origine si UNISCE nel senso letterale del termine ma anche fisico alla famiglia che si sta costruendo e questo potrebbe trasformarsi in un PROBLEMA

LA MANCANZA DI CONFINI POTREBBE VIVERSI COSI:

La mancanza di confini nella famiglia d'origine può essere vissuta come un'invasione della privacy della nuova famiglia.

Ad es. suoceri e cognati che si coinvolgono sul modo in cui educate, su ciò che comprate, suoi vostri programmi...ecc

È DIFFICILE DA ENTRAMBE LE PARTI

Dover mediare tra la tua famiglia d'origine e la coppia può farti sentire in mezzo a due fuochi... Tenti di trovare un equilibrio tra la lealtà alla tua famiglia d'origine e un compromesso con la tua famiglia

O SE SEI NUORA O GENERO...

Puoi percepire la sua mancanza di decisione e azione come un segnale che gli/le importa di più della sua famiglia d'origine che di te e dei tuoi figli. Ti senti messo/a in secondo piano e questo crea distacco e tensione.

Questo potrebbe farti sentire non protetto dentro le dinamiche familiari e di coppia. Sopratutto se non si fa nulla.

Detto questo: "diventa importante che i limiti e i confini, appena sono stati chiariti e scelti in coppia, vengano messi da ciascuno alla propria famiglia d'origine con la quale si ha più confidenza e potere di negoziazione".

PSICOTERAPIA FAMILIARE E LAVORO SUI CONFINI

Navigare su queste dinamiche è un processo continuo, che richiede consapevolezza. Moltissimi studi dimostrano che quei "muri invisibili" sono essenziali per proteggere il prezioso spazio del nostro io individuale all'interno del calore, a volte un po' troppo avvolgente, del nostro nucleo familiare. La Psicoterapia familiare può aiutare i nuclei familiari ma anche le persone singole ad apprendere nuove modalità comunicative all'interno della propria famiglia per migliorarne le relazioni.

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Scritto da

Nadia Calderaro

Psicologa e Psicoterapeuta specialista in Terapia Sistemico - relazionale, si occupa di gestione del conflitto di coppia, sostegno alla genitorialità e difficoltà relazionali ed emotive. Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto, formata presso il Centro Padovano di Terapia della Famiglia, ha maturato esperienza formativa in psicoterapia presso l’Ulss 6 Euganea.

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Bibliografia

  • Bowen, M., Andolfi, M., & De Nichilo, M. (1979). Dalla famiglia all’individuo: la differenziazione del sé nel sistema familiare.
  • Gambini, C. (2007). Psicologia della famiglia: la prospettiva sistemico-relazionale.
  • Migliorini, L., & Rania, N. (2014). Psicologia sociale delle relazioni familiari.

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