Essere genitori, essere figli. Risorse e fragilità tra presente e passato

La famiglia è un microcosmo e rappresenta il primo nucleo sociale all'interno del quale ogni persona si forma e delinea il proprio modo di essere con cui si rapporterà con il mondo esterno.

21 LUG 2020 · Tempo di lettura: min.
Essere genitori, essere figli. Risorse e fragilità tra presente e passato

Le relazioni sono il centro della vita e dello sviluppo di ogni persona. La famiglia è un microcosmo e rappresenta il primo nucleo sociale all'interno del quale ogni persona si forma e delinea il proprio modo di essere con cui impronterà il rapporto con il mondo esterno.

La famiglia: luogo di incontro genitori-figli

"La famiglia rappresenta il primo nucleo sociale all'interno del quale ogni persona si forma e delinea il proprio modo di essere con cui impronterà il rapporto con il mondo esterno".

Le relazioni sono il centro della vita e dello sviluppo di ogni persona. Quando la lente d'ingrandimento poi si focalizza sulla famiglia, ecco che i rapporti acquistano un significato fondamentale: essa rappresenta il primo nucleo sociale all'interno del quale ogni persona si forma e delinea il proprio modo di essere con cui impronterà il rapporto con il mondo esterno.

L'argomento in questione dunque, come tutti quelli che riguardano gli individui e la socialità, è, per sua stessa natura, molto complesso. Il rapporto tra le persone, in particolare quello genitori-figli, non è rappresentabile attraverso un'equazione lineare ma è basato sul concetto di reciprocità: i figli non sono pezzi di plastilina pronti a farsi plasmare, ma, con il loro modo di essere influenzano e modificano il comportamento di chi si occupa di loro per la crescita e l'educazione. Ciò è ben evidente considerando come i genitori siano indotti ad avere atteggiamenti molto diversi rispetto a ciascun figlio e, al contempo, i figli di una stessa coppia possano sviluppare comportamenti differenti tra loro nei confronti dei genitori.

Genitori e figli: differenze tra ieri e oggi

"I genitori oggi hanno uno svantaggio importante, rappresentato dal venir meno di una rete sociale ampia, caratterizzata dalla presenza di più generazioni conviventi nella stessa famiglia e di un vicinato solidale".

Nella società attuale, i genitori sono molto più attenti e disponibili ad accogliere i bisogni emotivi e relazionali dei propri figli, rispetto a quanto accadeva ai genitori del passato. Ciò permette di creare rapporti più profondi ed emotivamente forti all'interno della famiglia. Tuttavia, rispetto ad un tempo, oggi i genitori hanno uno svantaggio importante, rappresentato dal venir meno di una rete sociale ampia, caratterizzata dalla presenza di più generazioni conviventi nella stessa famiglia e di un vicinato solidale. Si può affermare che, nell'esperienza personale dei genitori di oggi, prevalga la solitudine e dunque la difficoltà di avvalersi di quei riferimenti basati sull'esperienza e sul sostegno materiale ed emotivo che permettono di affrontare con maggiore serenità il proprio ruolo.

Agli inizi del secolo scorso, donne e uomini, madri e padri, lavoravano, faticosamente, tutto il giorno e spesso avevano a che fare anche con numerosi figli. Si può ragionevolmente dubitare che essi, i genitori, al ritorno dai campi, avessero tempo, voglia, forza e, perché no, preparazione culturale per dialogare con la prole. Questo non predisponeva allo sviluppo di relazioni profonde tra genitori e figli basate sulla confidenza, ma piuttosto fondate sul principio dell'autoritarismo e dell'obbedienza. Eppure, dalla loro, genitori e figli avevano un grande vantaggio: una base sociale forte e presente, la cosiddetta famiglia allargata, patriarcale, dove tutti potevano attingere a quella insostituibile fonte di saggezza e socialità rappresentata da più generazioni conviventi nello stesso nucleo familiare.

Il focus: l'adolescenza oggi

"L'adolescenza si protrae ben oltre la sua fase biologica, per ragioni socio-culturali e si caratterizza per il facile accesso a mezzi e tecnologie che fanno sentire il mondo in pugno".

Pur non volendo generalizzare e credendo fortemente nell'individualità, nel senso della valorizzazione dell'individuo, è importante tornare a legittimare i genitori, a dar loro fiducia, riconoscendoli nella loro autorità. Si può affermare che un genitore, proprio in quanto tale, sappia che cosa deve fare per il proprio figlio. Forse ciò che manca ai genitori, oggi, è un'infusione di sicurezza, uno smantellamento di quel substrato di paure e di ansie dovute a un vuoto generazionale. Vuoto che, peraltro, tocca anche i loro figli. Possiamo soffermarci su una fase specifica della vita e osservare il disorientamento derivante da un protrarsi dell'adolescenza ben oltre la sua fase biologica, per ragioni socio-culturali; ne notiamo il facile accesso a mezzi e tecnologie che fanno sentire il "mondo in pugno", quando però la mano non è ancora pronta a reggerlo; consideriamo l'assenza pressoché totale di quel fondamentale supporto sociale che in altre epoche, e ancora oggi in altre culture, sanciva in maniera condivisa e regolata, attraverso dei veri e propri rituali di iniziazione, il passaggio dall'infanzia all'età adulta, consentendo, così, all'individuo, di indossare in maniera strutturata e rassicurante ruoli e funzioni adatte ad assolvere i compiti richiesti dalla società.

I genitori oggi

"È importante che i genitori recuperino la loro fondamentale e imprescindibile funzione di depositari delle regole rassicuranti".

Occorre dunque dare fiducia ai genitori, nella convinzione che sia fondamentale valorizzare le risorse, piuttosto che sottolineare le manchevolezze, per far sì che ognuno parta dal presupposto che le risposte si trovano innanzitutto avendo il coraggio e la responsabilità di guardarsi dentro e di cercarle, in alcuni casi con un aiuto professionale. 

È importante che i genitori recuperino la loro fondamentale e imprescindibile funzione di depositari delle regole rassicuranti, di ciò che si fa e ciò che non si fa, di ciò che è bene e ciò che è male, come primi rappresentanti di quell'autorità, benevola e protettiva, che solo se conosciuta dapprima in ambito familiare potrà successivamente essere riconosciuta all'esterno. E ancora, occorre diffidare dell'ingannevole mito del genitore-amico, perché di amici i figli ne avranno molti, ma di genitori solo due.

Dott.ssa Barbara Furlano

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia clinica

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Scritto da

Dott.ssa Barbara Furlano

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