Discriminazione di genere: sei sessista?
Hai risposto alle domande del nostro test? Ora scoprine di più leggendo il nostro articolo.
"Il ruolo di casalinga-moglie-madre è il solo ruolo possibile per la donna ipotizzato come naturale, come l'essenza stessa del vivere femminile", Alda Merini.
Scopri se sei sessita facendo il nostro test!
Teniamo a precisare che questo test è stato prodotto prendendo in considerazione varie ipotesi personali sull'argomento trattato, non ha valore diagnostico e non può essere utilizzato al fine di ricerca scientifica.
Le donne di tutto il mondo sono vittime di episodi di sessismo. La parità di genere è ancora lontana. Innanzitutto, in cosa consiste il sessismo? La Treccani lo definisce così:
"l'atteggiamento di chi (uomo o donna) tende a giustificare, promuovere o difendere l'idea dell'inferiorità del sesso femminile rispetto a quello maschile e la conseguente discriminazione operata nei confronti delle donne in campo sociopolitico, culturale, professionale, o semplicemente interpersonale".
Negli anni '90, gli studiosi Peter Glick e Susan Fiske coniarono il termine "sessismo ambivalente" che sta ad indicare due componenti di questo genere di pregiudizio: il sessismo ostile e quello benevolo.
Sessismo ostile e sessismo benevolo
"Le donne vogliono avere il controllo sugli uomini": questo è un esempio perfetto di sessismo ostile. Ci troviamo di fronte a un atteggiamento aggressivo e antagonistico nei confronti delle donne che vengono relegate a ruoli definiti (mogli e madri) in nome di un'ipotetica superiorità maschile. Le donne che sorpassano questi sterotipi, ad esempio le femministe, vengono viste come pericolose in quanto potrebbero sbilanciare questo presunto equilibrio fra gruppo dominante e gruppo subordinato.
"Le donne dovrebbero essere amate e protette dagli uomini": non dimentichiamolo, esiste anche il sessismo benevolo. Pur essendo mascherato da quella che viene definita "cavalleria", nasconde ugualmente un pregiudizio che ritiene le donne come esseri deboli, fragili e da difendere. Si tratta di un tipo di sessismo più sottile e difficile da identificare, spesso proprio dalle stesse donne. Il problema non è provare un senso di protezione nei confronti di un'altra persona quanto più estendere questa necessità solamente a un genere, come se l'essere donne sia di per sé uno svantaggio.
Il sessismo, dunque, sarebbe una conseguenza diretta di un sistema basato sul patriarcato. Da una parte, in quanto gruppo dominante, quello maschile crea un sessismo ostile per poter rimarcare l'inferiorità dell'altro gruppo, in questo caso le donne anche se il concetto può essere esteso ad altre "minoranze". Dall'altra, invece, la dipendenza mutua fra uomini e donne fa sì che nasca anche un sessismo apparentemente più "soft", quello benevolo che mostra le donne come pure e fragili. Nonostante questa differenza, però, entrambi sono correlati. L'errore comune, infatti, è quello di credere che il sessismo benevolo sia più innocuo. Al contrario, proprio come quello ostile continua a mantenere in piedi la disuguaglianza fra i due sessi.
Non siete sicuri che una frase o un'azione siano sessiste? Cercate di utilizzarle cambiando il genere. Hanno lo stesso significato le espressioni "l'uomo di casa" o la "donna di casa"? Quale frase ti sembra meno comune? "Aiuto mio marito con le faccende domestiche" o "Aiuto mia moglie con le faccende domestiche"? Ma soprattutto, perché in una coppia si dovrebbe "aiutare" e non "dividersi" le pulizie della casa?
Credi di non essere sessista? Hai paura di mettere in atto la discriminazione di genere senza accorgertene? Probabilmente siamo tutti sessisti, in maggior o minor misura. Per spiegarci meglio, vi lasciamo di seguito un'infografia in cui si distinguono chiaramente tra ostili e benevole le domande cui avete risposto facendo il test.
*Per capire meglio il vostro risultato, tenete conto del fatto che il punteggio massimo è 48. In questo modo dovreste riuscire a comprendere qual è la vostra percentuale di sessismo.
Se se hai arrivato fin qui probabilmente hai già risposto alle domande del nostro test, basato sull'Ambivalent Sexism Inventory (ASI).
Ora che hai svolto il test, sai qual è il tuo risultato e conosci anche la distinzione tra sessismo ostile e sessismo benevolo. Cosa pensi di dover cambiare per ridurre i tuoi pregiudizi?
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in violenza sulle donne.
Questo articolo è stato scritto prendendo in considerazione l'esperienza clinica e gli anni di formazione, non ha valore diagnostico e statistico
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Ciao Elena, il test è basato sul questionario The Ambivalent Sexism Inventory sviluppato dal professore Peter Glick dell’Università Lawrence e dalla professoressa Susan T. Fiske dell'Università di Princeton (entrambi professori di psicologia). Il titolo e il test hanno questo titolo: "sei sessista?", quindi evidentemente l'affermazione per te ambigua cui fai riferimento nel tuo commento ha un senso patriarcale (quindi non poi così interpretabile). Ti invitiamo inoltre a rileggere l'articolo nel quale spieghiamo la distinzione tra sessismo benevolo e sessimo ostile. Ti ringraziamo comunque per il tuo commento, ne faremo tesoro in futuro ☺ Un saluto, lo Staff di GuifaPsicologi
Capisco in genere quello a cui punta il test, ovvero trovare un modo di rendere partecipe la persona e informarla allo stesso tempo. Però a me sembra che alcune domande siano interpretabili: ad esempio la domanda "pensi che le donne debbano essere difese dagli uomini?" ha un doppio significato per me. Se penso che le donne devono essere difese nei diritti anche dagli uomini in un'idea di rispetto reciproco, allora io sono totalmente d'accordo, ma se invece la domanda ha un significato patriarcale allora sono totalmente in disaccordo. Se posso esprimere la mia opinione i prossimi test sull'argomento non devono essere interpretabili, altrimenti si rischia di falsare il risultato finale che, comunque, deve dare una chiara risposta sul perché del risultato.
Ciao Desi e Giuliana, in merito ai vostri commenti ci terremo a fare qualche precisazione: il test è basato sul questionario The Ambivalent Sexism Inventory sviluppato dal professore Peter Glick dell’Università Lawrence e dalla professoressa Susan T. Fiske dell'Università di Princeton. Il punteggio massimo è 48: con questa informazione dovreste poter capire più o meno qual è la vostra percentuale di sessismo. Ricordate inoltre che non si può evincere se si tratti di sessismo ostile o benevolo dal punteggio finale (che, infatti, è generale) anche perché, in realtà, sempre di sessismo si tratta: credere che il sessismo benevolo sia più innocuo è un errore. Al contrario, proprio come quello ostile continua a mantenere in piedi la disuguaglianza fra i due sessi. Il vostro punteggio dipende quindi dalle risposte che probabilmente sono state più o meno radicali, non dalle affermazioni in sé. Speriamo di essere stati più chiari! Vi ringraziamo per i vostri commenti, ne terremo conto in futuro. Un saluto, lo Staff di GuidaPsicologi
Da un semplice numero non si capisce in quali comportamenti o atteggiamenti sono sessista se non viene spiegato il risultato.
Ma non avete detto, in base al mio punteggio, se e quanto sarei sessista!