Dipendenze tecnologiche: noi nella realtà virtuale

Tecno-dipendenti, una nuova generazione che non sa vivere senza la tecnologia e si fa del male con essa

18 MAR 2015 · Tempo di lettura: min.
Dipendenze tecnologiche:  noi nella realtà virtuale

Individuo e tecnologia

Il rapporto tra individuo e tecnologia nell'attuale epoca storica è sempre più stretto e in costante divenire Un po' tutti, nostro malgrado siamo "tecnodipendenti", visto che oggi non si può fare a meno di apparecchiature tecnologiche dal cellulare alle tecnologie satellitari planetarie che costituiscono, su piani diversi, il nostro bisogno di "metterci in contatto con"….!

La tecnologia quotidiana, con i suoi strumenti, dal cellulare al p.c. dall'i-phone al tablet, laddove mal utilizzati, finiscono per creare una vera e propria dipendenza da un mondo che nulla ha a che vedere con la realtà concreta e tangibile cui siamo stati abituati, per aprire orizzonti verso universi slegati dalla realtà fisica.

Gli spazi virtuali, divengono "la nuova realtà" dove tutto è possibile, dove non vi sono né limiti né confini di tempo e di spazio, dove si può essere connessi con tutti, in qualsiasi punto del globo e in qualsiasi momento del giorno e della notte.

La mia esperienza personale

Vi porto un'esperienza personale. Quando utilizzo Internet piuttosto che la posta elettronica, o preparo articoli piuttosto che lezioni rivolte ad altri Colleghi, quindi con mia finalità ben definita, il tempo rispetto un andamento, definibile come lineare, ovvero, trascorro consapevolmente una quantità di tempo di cui sono consapevole e sufficiente ad assolvere gli obiettivi prefissati.

Non altrettanto accade se mi metto a chattare in un social, o se effettuassi dei giochi on line.

Uso il modo congiuntivo, poiché i giochi on line non mi interessano e intervengo nei social, laddove mi consente di offrire qualche contributo rispetto all'attività che svolgo.

Mi pare evidente, che vi sia facile capire che "non sono" dipendente dal p.c. ed annessi". Questo, non perché sono speciale o ne conosco i rischi, ma proprio perché prediligo il contatto tangibile,l' incontro face-to face, uno squillo di telefono, con l'altro, pertanto il mio utilizzo della rete è "finalizzato e concreto". Detto ciò, anche a me è accaduto di "girovagare in internet" alla ricerca di qualcosa di specifico, o di guardare intenzionalmente un video, ed in effetti, la senzazione temporale è stata quella, di essermi trovata occupate per tre ,quattro o più ore, senza rendermene conto. La perdita della percezione del tempo, che non è più lineare, ma circolare, accade ogni volta che la consapevolezza diminuisce e con essa il contatto con la realtà che ci circonda per "essere catturati" da uno spazio e un tempo, che scivolano veloci senza accorgersene , dove cerchi qualcosa di ben definito e ti trovi un flusso di informazioni, in cui è facile immergersi e perdersi, mentre a livello cerebrale, come hanno dimostrato le neuroscienze, si realizza un processo di "dissociazione" dalla realtà concretamente intesa.

Cosa cambia quando siamo in Internet?

Cambia un po' tutto, o almeno cambia il modo in cui siamo stati abituati, fin qui, a vivere e percepire la realtà. Cambia la dimensione con il tempo, con lo spazio, si modificano i rapporti interpersonali, si diventa disinibiti, i freni si allentano, puoi in un momento "essere una persona", e subito dopo "una del tutto diversa".

Chi sei veramente non interessa né a te né ai tuoi interlocutori, e finalmente, le tue paure sociali scompaiono, i dubbi, il timore di giudizi non trovano spazio .

Puoi "sentirti libero, padrone del mondo", immerso in un universo infinito di stimoli e di sollecitazioni. Il tuo stesso cervello, per sintonizzarsi con il multitasking, deve rispondere con immediatezza e prontezza, appellandosi ad attivare altri e diversi circuiti neuronali e biochimici per stare "dentro la ragnatela", ma la sua plasticità, rende ciò possibile.

Resti anonimo, puoi esserci, se vuoi, ma altrettanto renderti invisibile e scomparire, senza alcun problema. Sei il "regista" di te stesso. E ti chiedo, in quale altra dimensione puoi fruire di tutto quanto?

Agisci comportamenti sociali disinibiti , inneschi conflittualità nel corso delle discussioni, scarichi l' aggressività, superi la timidezza, aumenti l'autostima dal momento che decidi quale "maschera " metterti e chi essere, a secondo dei contesti. Inoltre, e non è certo un dettaglio marginale, la "reale identità del singolo", ovvero ciò che tu sei,, può essere modificata di volta in volta ,nella libertà di dare l'immagine che ritieni più conveniente. In questo modo risulta più facile mettere in atto comportamenti sociali disinibiti , , innescare conflittualità nel corso delle discussioni, senza doversi assumere alcuna responsabilità, dal momento che, se con facilità si interagisce, con altrettanta facilità si sparisce!

In questo modo si può superare la timidezza, l'introversione, la fobia sociale", aumentare le proprie "capacità di performance" a favore dell'autostima, poiché di volta in volta si può decidere quale "maschera " mettersi.

Le nuove tecnologie, a partire dai semplici "sms" , piuttosto che alle "mail consentono di gestire a distanza anche le relazioni familiari: un saluto, un pensiero, una lite, problemi che riguardano i figli, e che non si ha tempo di affrontare intorno ad un tavolo e un pasto caldo.

Nella mia pratica professionale, osservo in modo crescente, il ruolo delle nuove tecnologie, quali strumenti, per comunicare in modo indiretto, anche situazioni intime di coppia, ad esempio, dichiarazioni d'amore, conclusioni di relazioni sentimentali e non ultimo "tradimenti" in atto, o da tempo in essere.

Rispetto a quest'ultimo, l'intento di chi tradisce è di "criptare" ogni traccia, il cellulare ti segue ovunque, poi, per una piccola distrazione, non sempre inconsapevole, il segreto viene alla luce.

La ricerca del "tradito" si allarga a Facebook, piuttosto che whatsapp, al controllo delle mail, degli sms, e alla fine, con prove tangibili, si affronta il traditore!

Se hai figli le "nuove e tecnologiche possono divenire delle baby-sitter di primo ordine". Qualche decennio fa questo compito era assolto dalla televisione, ora Internet, , video-games, chat e molto altro.

Così è più facili gestirli, quando tu non puoi essere presente, il controllo è ridotto, loro si sentono, liberi di fare quello che preferiscono ;forse si approda alla pace familiare!

La grande rivoluzione .dell'era digitale, non è più ignorabile, e, se ti riconosci "uno dei tempi preistorici" devi un po' aggiornarti. Il problema delle nuove tecnologie è nell'uso improprio, che viene fatto da molti utenti, e non solo dai giovani.

Ritengo che utilizzare questi strumenti, in modo adeguato, dandosi un tempo prefissato, con qualche controllo da parte degli adulti, laddove i fruitori sono i figli, consenta di "essere in contatto con realtà diversificate e stimolanti", senza indurre "problemi di adattamento e di dipendenza!.

Come può accadere questo passaggio?

Come qualsiasi cambiamento il processo trasformativo è progressivo, anche un po' subdolo. Finalmente la realtà virtuale sostituisce quella reale Quando il trascorrere del tempo ti farà gustare l'altra dimensione, molto di più di quella reale, per tutti i motivi accennati, quando diverrai sempre più a lungo connesso, fino a restarvi notte e giorno, non si può negare "una condizione di importante sofferenza", che abbisognerebbe di aiuto specialistico, poiché sei risucchiato dalla spirale di una dipendenza patologica.

Qualcuno potrebbe dirti: "sei un "dipendente patologico dal web". Ok. Va bene E allora?. Ti invito affermarti su due brevi riflessioni.

Tu come ti senti?

Occupato su più fronti simultaneamente, il tuo cervello svilupperà nuovi e più idonei circuiti neuronali, affinché ti senta, ancora capace di concentrazione, di apprendimento , e di memorizzare. Scusa ma cosa c'entra questo ?

Come ti ho già detto, le interazioni veloci e simultanee richiedono che i tuoi processi cognitivi lavorino in modo differente per far fronte a queste richieste.

Cosa può accaderti dal punto di vista fisico?

Il sonno, se risulterà alterato, sappi che uno dei motivi principali , va ascritto alla luce artificiale. La sua intensità piuttosto bassa, può influire sui ritmi sonno- veglia. Non sono i pensieri, le preoccupazioni o l'ansia, che ti disturbano, ma la diminuzione di secrezione notturna di melatonina Potrebbe anche accaderti di dimenticare di avere fame o sete, perché sei dentro la "ragnatela".

Pensa quanto guadagni in salute e in denaro, specie di questi tempi

Quando chatti con gli amici della rete, in diretta, o sei a contatto con l'ultimo video-gioco, la posta si fa alta, ,il confronto non perdona, così, se prima hai stoppato le emozioni, ora stoppi anche le percezioni sensoriali del tuo corpo .Ciò che senti non ha niente a che vedere con la realtà concreta, sei su un piano molto diverso ,dove il virtuale si sostituisce al reale.

Da questa premessa, arrivi senza accorgertene ad una specie di ritiro sociale e di isolamento. So che potresti dissentire, perché Internet favorisce la vicinanza e la familiarità tra le persone ,in quanto ognuno può dire quello che vuole, senza mettere in gioco reazioni emotive e fisiche. Tutto ciò è molto vero, ma se ti resta ancora un "barlume di contatto" con la realtà concreta, questa vicinanza non nutre, non scalda, perché priva di un contatto umano reale e basata su "presentazioni di sé e degli altri, spesso fittizie".

Ti ringrazio per avermi accompagnata fin qui. Se hai qualche dubbio o perplessità, rendimelo noto. Se vuoi, ne possiamo parlare.

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Scritto da

Dott.ssa Annalisa Orsenigo

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