Dipendenze Patologiche: il gioco d'azzardo
Il giocatore cosiddetto d’azzardo rientra nella patologia delle dipendenze da gioco e in quanto patologico, parliamo di una persona che non riesce a controllare l’impulso di giocare.
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Il giocatore cosiddetto d’azzardo rientra nella patologia delle dipendenze da gioco e in quanto patologico, parliamo di una persona che non riesce a controllare l’impulso di giocare.
Nel nuovo DSM versione V viene definito come gioco patologico, incluso nei disturbi da dipendenza, al pari delle altre dipendenze patologiche come posso essere quelle da abuso di sostanze. Veniamo quindi a un cambio epistemologico della classificazione, che però non resta solo tale. Recenti studi di neuroimaging sono riusciti infatti a mettere in correlazione i vari quadri di addiction da un punto di vista delle basi neurobiologiche del disturbo.
Nel gioco d’azzardo la performance non dipende dalla pratica, a diferenza del gioco d’abilità; quando sta giocando, il gambler sembra credere di avere il controllo sul risultato dimenticandosi che questo è dovuto al caso; il gambling consiste nel mettere a rischio del denaro o qualcosa di valore attraverso un gioco il cui risultato è determinato dal caso. Il DSM-5 prevede che i criteri diagnostici siano evidenziabili nel soggetto nell’arco di un periodo massimo di dodici mesi affinché la diagnosi sia valida. La gravità clinica viene definita dal Manuale sulla base del numero di criteri diagnostici presenti, presupponendo che un soggetto con 5 criteri sia meno grave di un altro con otto criteri.Lieve = riscontro di 4 o 5 criteri Moderata = riscontro di 6 o 7 criteri Grave = riscontro di 8 o 9 criteri.
I giocatori sono incapaci di valutare in modo oggettivo le probabilità. Questo determina una spinta vs il gioco che non ha mai fine.
Il gioco d’azzardo è una malattia che si può curare. Occorre rivolgersi a una persona esperta per intraprendere una terapia adeguata per liberarsi dalla prigione che il giocatore più o meno involontariamente occupa non curandosi di dove ha gettato la chiave.
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