Dici queste frasi? Dovresti migliorare la tua intelligenza emotiva

Le intenzioni possono essere buone...ma non sempre i risultati lo sono. Cerchiamo di incoraggiare gli altri ma, senza saperlo, li stiamo facendo sentire peggio. Perché?

9 LUG 2019 · Tempo di lettura: min.
Dici queste frasi? Dovresti migliorare la tua intelligenza emotiva

Le intenzioni possono essere buone...ma non sempre i risultati lo sono. Cerchiamo di incoraggiare gli altri ma, senza saperlo, li stiamo facendo sentire peggio. Perché? Per la mancanza di intelligenza emotiva!

Nella Repubblica Democratica del Congo troviamo un gruppo di primati: i bonobo. Anche se rimane ancora un mistero per la scienza, sappiamo che questi animali sono molto intelligenti, che mantengono stretti rapporti e che le loro capacità di cooperazione, in particolare tra le donne, fanno in modo che si aiutino a vicenda. Tuttavia l'aspetto che li rende più interessanti è la loro intensa vita emotiva.

Mariska Kret, psicologa presso l'Università di Leiden, ha dimostrato in uno studio che i bonobo dirigono lo sguardo e passano più tempo prestando attenzione ad altri primati che esprimono un qualche sentimento, piuttosto che a coloro che mostrano espressioni neutre. Noi esseri umani sentiamo lo stesso: per esempio, se si mette una persona di fronte a due schermi e in uno dei due qualcuno piange, mentre nell'altro viene mostrata una qualsiasi attività neutra, si tende a guardare più a lungo lo schermo che mostra significati emotivi e meno lo schermo che rappresenta comportamenti di routine. Dietro questo comportamento non c'è nient’altro che l'intelligenza emotiva.

La gestione dell'intelligenza emotiva è la chiave del successo

La mancanza di intelligenza emotiva può giocare brutti scherzi quando gestiamo le nostre emozioni. Ma come migliorarla? Descriverla è spesso complicato, soprattutto perché basata sull'esperienza.

L'intelligenza emotiva non è solo fondamentale quando si tratta di capirci, ma ci aiuta anche a relazionarci con gli altri. L'empatia o la risoluzione del conflitto sono aspetti che si nutrono di intelligenza emotiva e migliorarla sarà molto utile in tutti i tipi di circostanze: a lavoro, a casa o quando è il momento di socializzare.

Mostra il tuo supporto a coloro che ti circondano!

Siamo esseri sociali e, in quanto tali, ci relazioniamo con i nostri cari che cercano consolazione, incoraggiamento o che vogliono condividere le loro gioie. La risposta che diamo può aiutare l'altro ad alleviare le emozioni negative che prova ... sempre che si tratti di una risposta appropriata.

Ci sono momenti in cui cerchiamo di aiutare coloro che ci confidano i loro problemi o le loro paure dicendo una serie di frasi. Tuttavia spesso, anche se agiamo con le nostre migliori intenzioni, non otteniamo l’effetto sperato e non facciamo altro che costruire un muro tra l'altra persona e noi.

Photo by Kylli Kittus on Unsplash

Porta via il tuo ego

Molte di queste frasi finiscono per trasmettere esattamente l'opposto di ciò che vorremmo esprimere. Ad esempio, il nostro coinquilino ci ha appena raccontato che il suo capo l’ha trattato male durante un incontro con tutto lo staff dell'azienda, e la nostra risposta è stata: "so come ti senti". In realtà ciò che stiamo trasmettendo è che non capiamo cosa sta attraversando l'altro e, inoltre, sembriamo voler reindirizzare la conversazione verso noi stessi e verso la nostra esperienza.

In questa situazione l'ideale è che, prima di ogni frase che vorresti dire, ti chieda se stai offrendo un supporto reale o solo una risposta vuota nella speranza di cavartela bene. Nel secondo caso ti stai focalizzando su di te, nel primo invece lasci da parte il tuo ego e ti concentri sui sentimenti dell'altra persona.

Qualche esempio pratico

"Il mio capo mi manca di rispetto".

  • Risposta vuota: "La stessa cosa mi è successa l'anno scorso, alla fine ho dato le dimissioni e ho cercato un altro lavoro".
  • Risposta di supporto: "Mi dispiace tanto, perché ti fa sentire in questo modo?".

"Non sono riuscito a dormire bene a causa dell'allergia e sono molto stanco".

  • Risposta vuota: "Anch'io sono andato a letto tardi perché stavo leggendo".
  • Risposta di supporto: "Non c'è niente che possa prendere per l'allergia?".

"Ho litigato con mio fratello".

  • Risposta vuota: "Litigo molto spesso con mia sorella, alla fine devo smettere di parlare qualche ora per calmarmi".
  • Risposta di supporto: "Caspita mi spiace, cosa è successo? Avete risolto?".

"Se potessi organizzarmi, le cose andrebbero meglio".

  • Risposta vuota: "Lo so, mi succede la stessa cosa"
  • Risposta di supporto: "Come potresti organizzarti? Cosa pensi che ti impedisca di far bene?".

"Sono molto triste da quando ho lasciato con il mio compagno"

  • Risposta vuota: "Devi uscire e ricominciare di nuovo.
  • Risposta di supporto: "Che cosa ti impedisce di andare avanti?".

L'empatia è la chiave

Ricorda che è essenziale mettersi nei panni dell'altro per comprendere le motivazioni che l’hanno portato a sentirsi in questo modo e offrire il tuo sostegno. Secondo lo scrittore Justin Bariso, la miglior strategia per trarre vantaggio dall'intelligenza emotiva durante la comunicazione è evitare frasi come: "So esattamente come ti senti", "son passato per la stessa cosa" o "lo capisco perfettamente" e sostituirle con "Mi dispiace che le cose siano andate così"," come ti sentiresti meglio? " o "Grazie per la condivisione, dimmi di più se vuoi."

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Bibliografia

- D'Amico, A. (2018). Intelligenza emotiva e metaemotiva. Il mulino.

- Goleman, D. (2011). Intelligenza emotiva. Bur.

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Commenti 4
  • Patti PC

    Grazie per questo bell’articolo, trovo sia scritto molto bene! Mi ha dato la possibilità di riflettere sia per quando sono stata da una parte della situazione, che dall’altra!

  • Mariarosaria di Maggio

    Quando sono nel pieno del dolore sentirmi dire solo "mi dispiace " la sento quasi una formalità, invece a me non ha mai dato alcun fastidio sentirmi dire "so come ci si sente, ci sono passata anche io, se ti va di parlare io ci sono, o se non ti va, lo capisco...." Sapere che qualcuno ha passato un esperienza simile alla tua è un tendere la mano, fare capire che non c'è da vergognarsi perché succede, non lo vedo come una posizione egoica. Certo è diverso se dal tendere una mano diventa solo un parlare di sé per poi non ascoltare l'altro.

  • Ro by

    Conoscevo bene questo tipo di approccio, ultimamente mi capita di pronunciarmi in entrambe le forme comunque..cercando ugualmente di restare al confine col mio ego...a volte empatizzare sempre stanca soprattutto se non sempre è compreso e apprezzato....a volte mi viene naturale altre non mi va...sento spesso l'esigenza di alzare dei muri difensivi dalla comunicazione non verbale degli altri...mettiamoci pure che la digitalizzazione unità al cambiamento delle abitudini sociali causate dalla pandemia, rendono molto più difficile instaurare una comunicazione veramente empatica...ma per quanto mi riguarda è una salvezza sia per me che per gli altri, non tutti gli empatici possono avere buone intenzioni. Oltretutto se l'approccio empatico non avviene in maniera naturale, rischia di fare sentire l'altro in una posizione di compatimento. Penso che in parte degli elementi personali siano accettabili e anche funzionali qualora possano aiutare a trovare un punto di incontro e maggiore comprensione. Altrimenti diventa una cosa molto meccanica....

  • Giulia Zeni

    Ma solo a me fa l'effetto contrario? Cioè preferisco che qualcuno mi racconti la sua esperienza, rispetto che dirmi "mi dispiace"? Il "mi dispiace" mi sembra la risposta più vuota, è quello che dicono tutti. Se mi racconti cos'hai fatto tu nella stessa situazione almeno mi stai dando un consiglio... Sbaglio?

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