Complesso di Edipo: come riconoscerlo e superarlo

Con il complesso edipico Freud analizza il rapporto madre e figlio, in contrapposizione con il padre. La sua risoluzione avviene da bambini, ma se così non fosse?

6 GIU 2017 · Tempo di lettura: min.
Complesso di Edipo: come riconoscerlo e superarlo

Con il complesso edipico Freud analizza il rapporto madre e figlio: spesso il bambino, scoprendo di non poter "sedurre" la propria madre, reagisce attraverso capricci, incubi e attacchi di rabbia, che si sviluppano in diverse modalità e in diverse fasi.

Definizione e significato del complesso di Edipo:

Il complesso di Edipo è considerato una delle parti fondamentali della psicoanalisi freudiana e l’asse su cui si poggia la costituzione dell’identità di ogni individuo: a partire dallo sviluppo e dalla risoluzione del complesso edipico, infatti, si genererà una particolare personalità e identità sessuale. Al contrario si potrebbero generare dei sintomi ben definiti delle modalità strutturali come per esempio la nevrosi, la psicosi o la perversione.

A suo tempo la teoria del complesso di Edipo si delineò come una vera e propria rivoluzione, non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche perché sottolineava come la psiche possa intervenire e spiegare la formazione della personalità.

"Forse a noi tutti era dato in sorte di rivolgere il primo impulso sessuale alla madre, il primo odio e il primo desiderio di violenza contro il padre: i nostri sogni ce ne danno la convinzione. Il re Edipo, che ha ucciso suo padre Laio e sposato sua madre Giocasta, è soltanto l'appagamento di un desiderio della nostra infanzia" (Sigmund Freud).

Il complesso di Edipo si può definire come una competizione inconscia che il figlio maschio sente nei confronti del papà, dovuta all’amore per la mamma. In questo senso il complesso edipico si delinea come una fase normale della costruzione dell’identità sessuale del bambino e del suo sviluppo emotivo. Per quanto riguarda invece le donne, e vedremo meglio poco più avanti, il complesso di Elettra rappresenta il complesso di Edipo al femminile.

Che cos’è il complesso di Edipo?

Il primo a parlare del cosiddetto complesso di Edipo in psicologia fu Sigmund Freud che lo inseriva in una delle fasi della crescita di ogni bambino.

I figli maschi, intorno ai 3 anni, iniziano a mostrare inconsciamente un rifiuto per il genitore dello stesso sesso mentre si legano maggiormente a quello del sesso opposto.

Il nome di questo fenomeno proviene dalla letteratura greca, l'Edipo Re di Sofocle. Edipo, abbandonato dalla madre alla nascita, cresce senza sapere nulla delle sue origini. Nonostante ciò, nel seguito della storia, inconsapevolmente il protagonista finisce per uccidere il padre e sposare sua madre. Le divergenze sull’interpretazione del complesso di Edipo, furono tra l’altro, motivo di lite e separazione, da quello che diventerà poi lo psicologo antagonista di Freud, ossia Carl Gustav Jung

mito di edipo

Il mito di Edipo

Il mito di Edipo fa riferimento a una tragedia della letteratura greca scritta da Sofocle.

Il mito riguarda la storia di Edipo, dall’abbandono da parte della madre quando era ancora in fasce, fino alla sua incoronazione come Re di Tebe. Fondamentalmente Edipo, dopo essere stato abbandonato dalla madre a cui era stata predetta disgrazia e distruzione a causa di questo bambino, viene salvato da un contadino e portato a Corinto.

Una volta cresciuto, Edipo decide di recarsi a Tebe per lottare e sconfiggere la sfinge, ignaro del suo passato e del suo futuro: i re di Tebe non sono altro infatti che il padre e la madre di Edipo. Dopo aver ucciso il padre Laio a causa di un conflitto durante il cammino, Edipo si dirige a Tebe dove sconfigge la Sfinge e sposa la regina di Tebe Giocasta rimasta vedova, da cui avrà 4 figli. Una volta scoperta la tragedia, Edipo si accecherà e chiederà di andare in esilio.

Il mito di Edipo e il significato edipico in psicologia, è per Freud un racconto che esprime, in forma metaforica e poetica, l’evoluzione di ogni bambino attraverso diversi passaggi di conflitto e accettazione verso i propri genitori.

padre edipo

La madre di Edipo

Alla figura della madre di Edipo sono associati diversi passaggi che portano poi alla tragedia finale: dall’abbandono all’incesto.

Psicologicamente e metaforicamente questi episodi nella crescita di un bambino rappresentano le diverse fasi di attaccamento e ribellione/separazione nei confronti dei genitori.

Un altro tipo di complesso, il complesso di Giocasta, viene coniato da Raymond de Saussure per analogia inversa alla storia di Edipo Re, per delineare un complesso illegale e incestuoso, che una madre potrebbe nutrire verso il proprio figlio, così come avviene alla madre di Edipo nel mito.

Il Padre di Edipo

Laio è il padre di Edipo, e rappresenta simbolicamente e fisicamente il conflitto che Edipo deve superare e vincere per conquistare sua madre e il trono.

Nella realtà rappresenta una fase di ribellione che i bambini devono affrontare con il genitore del proprio sesso per riconoscere la propria identità sessuale e il proprio ruolo.

complesso di elettra

Complesso di Elettra: il complesso di Edipo al femminile.

Il complesso di Elettra si definisce come il complesso di Edipo al femminile, caratterizzato da aggressività nei confronti della madre da parte della figlia femmina.

Così come nel complesso di Edipo, il complesso di Elettra si caratterizza per il desiderio di possedere il padre competendo con la propria madre, e da qui l'aggressività verso la madre, ed è una fase di passaggio dello sviluppo psicosessuale.

Il complesso di Elettra o sindrome di Elettra prende il nome dal mito di Agamennone che venne ucciso, per ordine della moglie Clitemnestra, dall’amante di questa. Elettra era la loro figlia e quando scoprì l’accaduto, fece uccidere la madre dal fratello Oreste.

Ma nel caso del complesso di Elettra, come comportarsi? Il complesso di Elettra, così come il complesso di Edipo, si divide in diverse fasi che corrispondono a diversi atteggiamenti del bambino in varie età. Nei prossimi paragrafi approfondiremo meglio le fasi, le conseguenze e come superare il complesso edipico e di Elettra.

Complesso di Edipo e Freud

Il complesso di Edipo sottolinea per Freud il rapporto tra madre e figlio nell’ambito della teoria psicoanalitica, facendo vedere come il figlio si identifichi sempre di più con il genitore del proprio sesso, generando un desiderio per il genitore dell’altro sesso.

In questo senso si può notare come il termine libido in Freud, venga utilizzato per delineare l’energia sessuale che deriva da pulsioni fondamentali e ha completamente un origine psichica. Questa energia sessuale esiste non solo negli adutli, ma anche nei bambini in diverse modalità, che dovranno crescere ed evolvere.

Come si manifesta questo rifiuto/avvicinamento verso i genitori e cosa sono le fasi di Freud?

complesso di edipo

Fasi di Freud

Le fasi di Freud sono le fasi in cui si sviluppa e si risolve il complesso edipico nei bambini.

Nel caso dei maschi (nel caso delle femmine si parla di "complesso di Elettra") questi vivono una attrazione (proiezione amorosa) verso la madre, mentre provano ostilità verso il padre, vedendolo come un rivale nella ricerca delle attenzioni della madre.

Le richieste di affetto e l'essere possessivo nei confronti della madre si accompagnano alle prime scoperte del piacere sessuale attraverso la scoperta progressiva dei genitali e imparando così le differenze sessuali e genitali (fase fallica).

Secondo Freud, il bambino può arrivare ad intromettersi nella relazione di coppia dei suoi genitori, ad esempio entrando nella loro camera da letto senza avvisare. Spesso in questa fase il bambino, scoprendo di non poter "sedurre" la propria madre, reagisce attraverso capricci, incubi e attacchi di rabbia. In questo caso, Freud parla del cosiddetto "complesso di castrazione", in cui il bambino, a causa della disapprovazione dei genitori rispetto alla sua attrazione, crede che la castrazione possa essere la punizione per i suoi desideri.

Il complesso di Edipo normalmente si risolve tra i 5 e i 7 anni e le fasi edipiche nei bambini si sviluppano dalla nascita fino ai 5 anni e si dividono in fase orale, fase anale e fase fallica. Dopo queste fasi normalmente vi è un periodo di latenza fino alla pubertà e poi si entra nella fase genitale che è quella che viviamo nell’arco della nostra vita. Vediamo le diversi fasi di Freud nello specifico.

Fase Orale

La fase orale è la prima delle fasi di Freud e si presenta tra i 0 e i 18 mesi.

È la fase dell’allattamento e della suzione, quindi della possessione dell’oggetto attraverso l’introduzione orale. La bocca diventa il mezzo con cui il bambino conosce il mondo perché tende a portare qualsiasi cosa alla bocca, dal nutrimento ad altri oggetti che incontra nel suo mondo. Nella fase orale, la libido passa pertanto attraverso la bocca che diventa una zona erogena, mentre la relazione con il mondo esterno in questa fase è soprattutto di tipo nutritivo.

Fase Anale

La fase anale è una fase di Freud dello sviluppo psicosessuale che va dai 18 mesi ai 3 anni e che si concentra nel controllo dello sfintere e dall’espulsione di sostanze dal proprio corpo attraverso gli escrementi (per questo si parla di fase anale), a cui sono associate lo sviluppo dell’autostima e dell’autonomia a secondo della capacità di controllo sulla defecazione.

Fase fallica

La fase fallica coincide tra i 3 e i 5/6 anni di età.

È la fase in cui viene chiaramente esplicitato il complesso di Edipo per i maschi o il complesso di Elettra per le femmine. La fase fallica viene chiamata così proprio perché, nel complesso di Edipo, il bambino diventa cosciente del pene e dell’opposizione tra i due sessi. Se nelle fasi anteriori la libido era autoerotica, in questa fase viene catapultata al di fuori dell’individuo.

Secondo Freud è proprio in questa fase che emerge il desiderio inconscio di avere un rapporto sessuale coi propri genitori: tutte le pulsione però dovrebbero poi scomparire alla fine della fase fallica con il superamento del complesso di Edipo.

Alla Fase Fallica corrisponde anche il Complesso di Castrazione.

complesso edipico

Complesso di Castrazione

Il complesso di castrazione si riferisce al momento in cui il bambino cerca di sedurre la madre e vede il padre come un rivale.

Il senso di colpa però che questo sentimento genera e che si crea normalmente nella fase fallica, ossia quando il bambino scopre il proprio organo genitale, porta il bambino a credere che la punizione possa arrivare alla castrazione. Per questo si parla di Complesso di Castrazione.

Per evitare sia la punizione che la collera del padre, ed alleviare la propria frustrazione, il bambino cercherà allora di imitare il padre entrando così nella fase di latenza.

In questo modo si conclude il complesso di Edipo: il bambino si identifica con il padre, vedendolo come un modello di forza e virilità e iniziando così a sviluppare la propria identità sessuale.

Nella femmine il processo è lo stesso però con i genitori invertiti (ossia la femmina si innamora del padre vedendo la madre un ostacolo, e il conflitto si risolve nel momento in cui la madre diventa un modello da imitare). Al posto del Complesso di Castrazione, il momento della punizione viene indicato con invidia del pene.

Secondo gli psicoanalisti la risoluzione del complesso di Edipo è una situazione fondamentale per la creazione della personalità: se il complesso di Edipo rimane irrisolto, ci potrebbero essere conseguenze patologiche nell’individuo.

Periodo di latenza e Fase Genitale

Alle fasi che abbiamo visto precedentemente si aggiungono le fasi posteriori al complesso di Edipo che sono il periodo di latenza e la fase genitale.

Il periodo di latenza corrisponde alla fase dai 6 anni di età fino alla pubertà in cui la libido non viene espressa e le pulsioni sessuali vengono indirizzate verso altri obiettivi, e dove il gioco seduttivo è più realistico e meno dedito alla fantasia.

La fase genitale è la fase dopo la pubertà, nella quale grazie a una completa consapevolezza l’individuo potrà sviluppare relazione significative, mentre la libido ritorna a essere concentrata nella zona genitale.

complesso di elettra

La risoluzione del complesso di Edipo

La risoluzione del complesso di Edipo avviene dopo la fase fallica, come abbiamo visto. Con la crescita questo complesso inizierà a ridursi e il bambino comincerà a comprendere che non può sedurre la madre e sposterà il proprio interesse verso un altro soggetto femminile.

Questo processo, inoltre, gli farà adottare i comportamenti del padre con cui inizierà ad identificarsi. Se, al contrario, questo processo si blocca e il bambino continua ad avere un rapporto simbiotico con la madre o con entrambi i genitori, questa situazione potrebbe avere conseguenze sulla sua vita relazionale da adulto.

Se da grande ha difficoltà a staccarsi dalla famiglia, ad avere relazioni amorose o di amicizia, a uscire dalla casa paterna e a non costruirsi una propria autonomia, vorrà dire che il fenomeno del complesso di Edipo non è superato. Per evitare che il bambino arrivi a questo punto, sarà necessario che i genitori permettano il normale sviluppo dell'autonomia del bambino.

Per fare ciò, sarà necessario ignorare i comportamenti possessivi del bambino e ridurre il suo rifiuto nei confronti del padre. Questa rabbia, infatti, dovrà essere dirottata verso altri canali. Le successive fasi di crescita permetteranno il superamento e la risoluzione del complesso di Edipo e l'identificazione con il genitore di sesso maschile.

complesso di edipo non superato

Complesso di Edipo non superato

Nel caso del complesso di Edipo non superato ci possono essere differenti cause e conseguenze.

Normalmente, come accennato in precedenza, il complesso di Edipo si risolve da solo tra i 5 e i 7 anni, con la rinuncia alla conquista del genitore del sesso opposto e l’imitazione del genitore dello stesso sesso, definendo così il giusto approccio psicologico nei confronti della mamma e del papà.

Ma il complesso di Edipo, così come la sua risoluzione, possono essere influenzati dal comportamento dei genitori. Può essere il caso per esempio di bambini i cui genitori non avevano dimostrazioni fisiche di affetto sia tra di loro che nei suoi confronti. Il bambino in questo modo potrebbe provare vergogna o senso di colpa al contatto con un genitore prima, o con gli altri poi, inibendo così la sua capacità di creare relazione sana e godere della propria sessualità.

Casi estremi di complesso di Edipo irrisolto si trovano in casi di atteggiamenti punitivi molto forti o maltrattamenti fisici e verbali o in casi di palese seduzione o sfruttamento sessuale da parte di un genitore.

Pertanto, per superare il complesso di Edipo normalmente è importante la figura dei genitori e il loro comportamento. Potrebbe essere importante per esempio, nel caso di un figlio maschio, che l’autorità del padre ponga dei limiti rispetto ai desideri del bambino, ma senza eccedere e senza curarsi troppo se il bambino diventa ostile o geloso. Mentre la madre dovrebbe cercare di valorizzare la figura del padre e le sue scelte.

In ogni caso, per dubbi o per approfondimenti è sempre meglio rivolgersi a un professionista, esperto in psicologia infantile.

Le conseguenze di un complesso di Edipo non superato possono generare disordini dell’identità di genere o di parafilia (disturbi del comportamento sessuale) che devono essere superati con l’aiuto di uno specialista.

Complesso di Edipo nelle nuove forme di famiglia

Il complesso di Edipo può essere considerato valido nelle nuove forme di famiglia? Il complesso di Edipo nasce dallo studio di famiglie che includevano solo un padre e una madre. Nelle famiglie moderne dove si parla di famiglie monoparentali o omoparentali, dove la parte materna o paterna è assente o dove la famiglia è composta da due uomini o da due donne, fa nascere la necessità di ripostulare lo schema psicoanalitico del Complesso di Edipo, messo già in discussione da molti anni anche dalla comunità scientifica.

complesso di edipo sintomi

Complesso di Edipo sintomi

I sintomi del complesso di Edipo si presentano normalmente nei bambini dai 3 ai 5-6 anni e scompaiono in quello che viene definito il periodo di latenza.

Per capire meglio il complesso di Edipo e i suoi sintomi, possiamo riassumerli qui di seguito:

  • attaccamento alla madre o al padre: questo sintomo normalmente appare con attaccamento morboso al genitore preferito e allontanamento dal “rivale”, intromissione nell’intimità dei genitori, curiosità sessuale verso il genitore oggetto del desiderio.
  • Complesso di castrazione o invidia del pene. Come già accennato precedentemente il bambino o la bambina nella fase fallica, iniziano a capire di non poter sedurre il genitore e iniziano a temere la punizione ritenendola giusto. Per sfogare la frustrazione il bambino tendere ad avere attacchi di collera ed incubi notturni,
  • Risoluzione del complesso: l’interesse del bambino viene spostato al di fuori della famiglia e il bambino inizia ad imitare il genitore del suo sesso.

Complesso di Edipo sintomi adulto

Se non viene superato il complesso di Edipo può generare dei sintomi nell’adulto. Primo fra tutti la difficoltà di trovare un partner nell’età adulta o di mantenere relazione problematiche, che deriva appunto da un rapporto non risolto con il genitore del sesso opposto.

Altri sintomi nell’adulto di un complesso di Edipo non superato possono essere:

  • Idealizzione del partner o della relazione
  • Rabbia repressa
  • Incapacità di comunicare.

In questo senso vi è un mancato superamento del complesso di Edipo e del rapporto con entrambi i genitori che può portare a diverse disfunzionalità a differenti gradi. E se hai dei dubbi inerenti il complesso di Edipo e sintomi adulto, non dubitare a contattare esperti in psicologia infantile.

L’importanza del Complesso di Edipo

Il complesso di Edipo è diventato fondamentale nello psicoanalisi perché è la base su cui si fonda una parte dell’identità delle persone, proprio perché Freud ha attribuito a questo processo diverse importanti funzioni tra cui:

  • Risoluzione del rapporto coi genitori
  • scoperta che può esistere un oggetto d’amore e sessuale (ma che è al di fuori della famiglia)
  • Scoperta della propria sessualità, del proprio corpo e del proprio sesso
  • Scoperta della differenza tra reale e ideale
  • Costituzione di vari parti psichiche (come per esempio il Super - IO)

La risoluzione del complesso di Edipo, catapulta il bambino da un mondo famigliare a un mondo esterno con un ordine sociale e culturale (e psicologico).

Conclusione e Conseguenze:

Il complesso di Edipo è stato fondamentale per aprire la strada a ipotesi psicologiche e psicoanalitiche nella costruzione della personalità. Il rapporto con il padre e con la madre diventa un punto fondamentale nella costruzione dell’identità sessuale del bambino de della sua crescita.

C’è da sottolineare però che con le nuove forme familiari, questo principio perde un po’ di potere e veridicità, dal momento che dovrà aggiornarsi a nuove tipologie di nuclei familiari e contesti sociali.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare i nostri approfondimenti di psicologia infantile 

Questo articolo è stato scritto prendendo in considerazione l'esperienza clinica e gli anni di formazione, non ha valore diagnostico o statistico.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

Consulta i nostri migliori professionisti specializzati in psicologia infantile

Bibliografia

  • https://books.google.it/books?id=2hRQu8W6LjYC&pg=PA70
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_Elettra
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_di_castrazione
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Fasi_dello_sviluppo_psicosessuale_secondo_Freud
  • https://www.healthline.com/health/oedipus-complex#resolution

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Commenti 3
  • Alessio sesio

    ha riassunto le caratteristiche generali del complesso di Edipo, menzionando appena le conseguenze della sua mancata realizzazione, che invece dovrebbero costituire le basi per costruire un percorso terapeutico consapevole.

  • Lidia Macrì

    Salve, sono una madre di 50 anni con 2 figli di 18 e 14 anni. Mi ritrovo spesso a discutere con mio figlio maggiore per tutti i tipi di problematiche arrivando a litigare e urlare in brutto modo, cosa, in cui non mi riconosco proprio! Mio figlio maggiore è sempre stato molto legato a me, ma noto che mi scaglia contro la sua rabbia per qualsiasi cosa che io faccio o non faccio! Mi sento abbastanza preoccupata e non so piu cosa fare

  • rossi

    Buona sera , conosco un uomo che ha 55 anni, e dorme con la madre di 80 anni. Lo stesso non si è mai sposato o quantomeno non ha nemmeno provato a fare famglia, o figli, sono schifata dalla situazione, fallito completamente.

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