Come spiegare la morte ai bambini?
Non è così facile spiegare questo evento naturale ai bambini, tuttavia è inutile escluderli evitando le loro domande, o si rischia di creare confusione.
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«Quand'ero ragazzo era un fatto corale. Moriva un vicino di casa e tutti assistevano, aiutavano. La morte veniva mostrata. Si apriva la casa, il morto veniva esposto e ciascuno faceva così la sua conoscenza con la morte. Oggi è il contrario: la morte è un imbarazzo, viene nascosta. Nessuno sa più gestirla. Nessuno sa più cosa fare con un morto. L'esperienza della morte si fa sempre più rara e uno può arrivare alla propria senza mai aver visto quella di un altro», Tiziano Terzani.
Il concetto della morte ci sfugge eppure, o forse proprio per questo, causa paura, curiosità e mistero. Soprattutto nella società moderna, parlare di morte non è facile. La difficoltà aumenta quando si affronta questo argomento con i più piccoli. Nonostante la complessità dell'argomento, non se ne può fare a meno. La morte di un parente, di un amico o di un conoscente porta questo tema direttamente in famiglia. Non è facile spiegare questo evento, per quanto naturale sia, ai bambini, ma è importante chiarire fin da subito che è inutile escluderli, eludendo le loro domande: si rischia di peggiorare la situazione e di creare confusione.
Le spiegazioni devono essere, ovviamente, adeguate sia all'età del bambino che alla sua maturità mentale. La terapeuta Barbara Kane parla di tre fasi che permettono ai più piccoli di comprendere il concetto di morte.
- La prima è quella della separazione che permette di capire che chi muore non si trova più fra di noi.
- Nel secondo passo, invece, si inizia a comprendere che la morte riguarda tutti, che non si può evitare e che può avvenire all'improvviso attraverso cause esterne, ad esempio un incidente, o per colpa della vecchiaia o di una malattia.
- Infine, nella terza fase, il bambino è capace di pensare alla morte proprio come un adulto, in termini sia astratti che pratici. Ovviamente ogni fase si sviluppa man mano che il bambino cresce e che acquisisce nuove esperienze.
Come parlare ai bambini della morte?
La difficoltà di spiegare ai bambini il concetto di morte non riguarda solo la loro età, ma spesso anche la nostra stessa paura nei confronti di questo avvenimento. In ogni caso, è importante affrontare questa tematica con un linguaggio semplice che possa essere facilmente compreso e con strumenti comprensibili per i più piccoli, ad esempio i racconti o i disegni, evitando di usare toni troppo drammatici.
Evitate gli eufemismi che possano lasciare spazio alla speranza, in modo tale che i bambini possano comprendere che la morte è un evento irreversibile e rispetto al quale, purtroppo, non abbiamo alcun potere.
Evitate, dunque, frasi quali: "il nonno non c’è piu", "è andato via", "ora è in cielo”. Frasi che potrebbero generare confusione e false speranze. Bisogna utilizzare un linguaggio chiaro e delicato che faccia comprendere ai bambini la realtà.
Insegnate, inoltre, che la sofferenza e la tristezza sono parte di questa esperienza in quanto perdere una persona cara è doloroso. Allo stesso tempo, è importante ricordare che è giusto e legittimo chiedere aiuto agli altri e manifestare i propri sentimenti.
Se muore una persona cara, è indispensabile fare attenzione ai segnali che i bambini inviano per scoprire se possano soffrire di fobie legate alla morte o sviluppare l'ansia di perdere altre persone.
Per questo, non avvisate i più piccoli della morte quando è già avvenuta, ma dategli il tempo di assimilare questa situazione in modo tale anche da poter salutare la persona che sta per andar via.
Di grande aiuto, infine, è la reazione dei propri genitori per aiutare i bambini ad apprendere il concetto della morte. Ciò non vuol dire che debbano nascondere la tristezza o il pianto.
Tuttavia, bisogna agire in modo tale da far capire ai più piccoli che la vita continua nonostante tutto e che è possibile andare avanti anche in seguito alla morte di una persona amata.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti specializzati in psicologia infantile.
Articolo rivisto e corretto dal dottor Giuseppe Ciriello
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