Come gestire una separazione?

Capita che la relazione sulla quale avevamo riposto le nostre più alte aspettative venga meno. Come gestire i figli? Come comunicare ai figli la separazione?

26 MAG 2020 · Tempo di lettura: min.
Come gestire una separazione?

In seguito a una separazione o a un divorzio, capita che i bambini inizino a provare sentimenti di vario tipo, una crisi che può manifestarsi con maggiore reattività, richiesta di attenzione oppure disperazione, solitudine e angoscia.

Gli adolescenti potrebbero manifestare maggiore contrasto nei confronti del genitore con cui vive e contemporaneamente idealizzazione di quello non presente, oppure viceversa. I bambini potrebbero manifestare sensi di colpa (pensano di essere la causa della separazione dal genitore), di rabbia verso uno dei due genitori (pensano che sia lui/lei la causa della separazione dall'altro genitore) oppure di abbandono (pensano che il genitore non voglia loro più bene). Quanto più la separazione è inaspettata, tanto maggiore è la sensazione di abbandono.

La separazione dei genitori da bambini può influenzare negativamente qualsiasi altra relazione la persona sviluppi da adulto, sia essa intima, sociale o professionale. Essere abbandonati significa essere stati "tagliati al di fuori", proprio come un lutto mette al di fuori della nostra vita la persona cara a cui vogliamo bene.

In questi casi è importante agire con criterio mettendo al primo posto i figli.

Partiamo dal presupposto che, il modo in cui i bambini si comportano e reagiscono dipende, oltre che dal loro carattere, anche dalla loro capacità di cogliere i segnali emotivi dagli adulti di riferimento: se i genitori sono preoccupati e ansiosi, anche i figli saranno più agitati, mentre se i genitori riescono a trasmettere sicurezza e protezione, anche i figli saranno tranquilli.

Indicazioni per il genitore divorziato: quali strategie?

In caso di separazione o divorzio, fondamentale diventa il non dover scegliere tra vicinanza e distacco dal figlio, ma trovare delle vie nuove e flessibili che diano un senso di coerenza col passato. Bisogna continuare a vedere e a sentire i propri figli con regolarità. E se il lavoro o le distanze non lo permettono, bisogna utilizzare le modalità tecnologiche moderne come le video-chiamate. In ogni caso, bisogna adattarsi e inventarsi una nuova genitorialità per dare un senso di continuità ai figli e riuscire a mantenere un rapporto di qualità, vivo e solido.

  1. spiegare ai figli quello che sta accadendo;
  2. scandire una routine prevedibile;
  3. creare un ponte tra passato e futuro.

In primo luogo, bisogna spiegare ai figli quello che sta accadendo. In base alla loro età si può scegliere la giusta modalità, ma è fondamentale spiegare cosa sta accadendo poiché l'incomprensibile per loro diventa minaccioso e sperimentano angoscia. Bisogna pertanto spiegare loro la situazione ricorrendo alle favole, alla creatività e al gioco che, con la sua capacità trasformativa, ridimensiona la realtà paurosa.

In secondo luogo, bisogna inserire la prevedibilità che comunica al proprio figlio presenza e rassicurazione. Un messaggino o video-chiamate regolari, ogni giorno alla stessa ora, grazie al contatto visivo potranno far sentire vicino il genitore anche se fisicamente lontano. Scandire una routine prevedibile con ritmi giornalieri sempre identici è fonte di tranquillità per il proprio figlio.

In terzo luogo, altro modo per dare un senso di continuità, può essere quello di costruire un ponte tra passato e futuro. Si può ricordare attraverso fotografie degli eventi o situazioni passate, come ad esempio le feste di compleanno o qualche vacanza trascorsa con entrambi i genitori e successivamente si può pensare al futuro, ad esempio facendo dei progetti su come si vorrà la prossima festa di compleanno che potrà essere vissuta con entrambi i genitori.

Queste indicazioni permettono di non percepire la separazione come un'interruzione degli affetti. Bisogna ricordare che è importante essere più nutrienti possibili e spetta ai genitori farlo attraverso strategie e modalità funzionali che consentano il mantenimento della relazione col proprio figlio.

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Scritto da

Dott.ssa Angela Leonetti

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