Che significa "mi manca la terra sotto i piedi?"
Rischiare per emozionarsi

La ricerca di situazioni limite scatena in noi sensazioni ed emozioni forti. Le emozioni che si provano durante un'azione di ricerca volontaria del rischio, sono molto potenti.
Per questo motivo alcuni psicologi hanno sottolineato le potenzialità di queste condotte piuttosto che gli aspetti pericolosi, patologici o potenzialmente additivi: "Così, piuttosto che essere (solo) un veicolo (potenziale) di auto-distruzione o un sintomo di conflitti psichici non risolti, praticare uno sport estremo sembra offrire ai partecipanti un modo di estendere la propria gamma di esperienze e arricchire potenzialmente i propri modi di essere".
Cosa prova il sensation seeker (alla lettera: cercatore di sensazioni) quando si lancia nelle sue imprese?
Potremmo dire eccitazione, divertimento, piacere. Una scarica di adrenalina correlata ad emozioni forti che fanno rimanere con il fiato sospeso e il cuore in gola chi osserva.
Il seeker si riferisce a un tipo di personalità in costante ricerca di sensazioni nuove e intense, unita alla disponibilità a correre rischi per ottenerle. Questi individui non cercano il rischio di per sé, esso è però una conseguenza del fatto che le sensazioni più forti possono essere sperimentate, spesso, solo in situazioni estreme.
Ciò che il seeker non sopporta è la noia. È come se queste persone avessero una soglia della noia tarata su un livello molto basso, potendo restare solo un breve tempo senza attivarsi per scrollarsela di dosso. Sempre alla ricerca dell'ultima novità, dell'ultima release di vissuto inebriante, del modo migliore per ridurre la prevedibilità nella propria esistenza.
Il seekerè insomma un impaziente
La ricerca di situazioni limite scatena in noi sensazioni ed emozioni forti: da un punto di vista biologico avvengono delle secrezioni endogene massicce di ormoni/neurotrasmettitori tipiche delle situazioni ansiogene fra cui: adrenalina, noradrenalina, ACTH, cortisolo, ormone GH somatotropo, prolattina e tendenzialmente flussi di dopamina. Quest'ultima, soprattutto, ha forti legami con quello che effettivamente vive il seeker da un punto di vista emotivo. Di norma quanta più dopamina viene prodotta e immessa nel corpo, tanto maggiore sarà la sensazione di euforia e di piacere vissuti dalla persona.
In particolare il paracadutismo è stato molto studiato
Lanciarsi nel vuoto è qualcosa che va contro il naturale meccanismo di auto-protezione, e che forza il nostro istinto di sopravvivenza. Ciò causa una forte scarica di adrenalina, accelera il battito cardiaco, provoca un restringimento dei capillari. Reazioni che ci preparano al pericolo e che sono seguite da una sensazione di benessere.
Questo continuo bisogno di esplorazione dell'ambiente, che lo mette in situazioni rischiose, altro non è che l'esagerazione di un tratto umano responsabile della nostra sopravvivenza come specie. È presente in ciascuno di noi. Pensiamo ai bambini, che fin dai primi mesi di vita adorano essere lanciati in aria per poi cadere nel vuoto, fino a incontrare di nuovo le braccia dell'adulto.
E' importante osservare che, in psicologia clinica e in psichiatria, un determinato tratto di personalità o modello comportamentale non è patologico di per sé, ma lo diventa a seconda dell'intensità e del modo in cui si esprime. Ogni patologia altro non è che una funzione ordinaria che per qualche motivo devia dal suo percorso fisiologico fino a diventare sproporzionato,e disfunzionale.
Perciò chi pratica sport estremi ha tratti sicuramente da sensation seeker, però ha scelto una via socialmente accettabile per soddisfare un proprio bisogno.
Riuscendo, in altri termini, a sviluppare un modello comportamentale adattivo a partire da un tratto potenzialmente disadattivo del temperamento.
Chi invece guida ubriaco, correndo con auto e moto fino far del male a se stesso ed agli altri, parte da un tratto disadattivo e lo manifesta in modo distruttivo.
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