Cenni sulla teoria freudiana del sogno

Un breve riassunto della teoria freudiana sul sogno per dare un quadro in cui inserire un aspetto così centrale della nostra vita mentale.

27 SET 2019 · Tempo di lettura: min.
Cenni sulla teoria freudiana del sogno

"Non c'è niente di più reale dei sogni. Non c'è niente di più sognato della realtà".

I sogni sono i più fedeli compagni della nostra vita psichica, sia quelli fatti durante il sonno che quelli che facciamo da svegli, magari in momenti di quiete, solitudine o quando siamo assorti.

Di fatto, sono una parte della vita psichica. Sicuramente hanno delle caratteristiche diverse, più o meno marcatamente, rispetto alla vita che conosciamo come cosciente e razionale. Questo conferisce loro un aspetto più "libero" e anche più misterioso. Un mistero che suscita sempre una forte curiosità. Non si è mai indifferenti ai propri sogni e, tanto meno ai propri incubi.

Nel sogno ci troviamo immersi in un ambiente che, per quanto bizzarro o assurdo, noi viviamo come se fosse reale. Siamo calati in quella realtà come se l'avessimo sempre vissuta. Siamo catapultati in una quotidianità. Nel sogno possono accadere vicende bizzarre, si possono incontrare persone inesistenti o scomparse da tempo o che vengono da noi vissute contemporaneamente come due o più persone diverse. La nostra emotività è alterata: possiamo vivere vicende estreme con distacco o commuoverci per eventi normalmente e razionalmente insignificanti. Alla fine, al risveglio, ci troviamo a ricordarci una storia, un racconto o dei frammenti di esso.

Il sogno in Freud

Il sogno, secondo la concezione freudiana (Freud, 1899), è un modo che ha l'inconscio di rendere rappresentati i desideri inconsci. Questi desideri sono antichi; appartengono cioè alla preistoria della persona o, per dirla più semplicemente, alla sua vita mentale infantile. Sono desideri inaccettabili per la coscienza "adulta" e socializzata la quale cerca, durante la veglia, di non ammetterli nel flusso di pensiero. Tuttavia, la carica pulsionale (ossia la spinta che deriva dalla rappresentazione psichica dei bisogni corporei) preme affinché la psiche rappresenti l'appagamento di questi desideri. Durante la notte, quando le nostre difese si abbassano in conseguenza dello stato di sonno, i desideri si fanno più forti e premono di più. La coscienza, tuttavia, non è totalmente addormentata, ma agisce ancora, sebbene con capacità ridotte.

Il "lavoro onirico"

Freud chiama "lavoro onirico" l'insieme di quei meccanismi che fanno in modo che i desideri inconsci giungano alla coscienza in modo tale che possano essere rappresentati senza che si verifichi il risveglio. Infatti, obiettivo primario del sogno, alla fine, è quello di fare in modo che la persona non si svegli. «Il sogno è il guardiano del sonno», dice Freud.

I desideri inconsci possono essere ammessi solamente se subiscono una deformazione tale da risultare irriconoscibili alla coscienza, ossia in modo tale che non suscitino tanta angoscia da far svegliare la persona.

I meccanismi del "lavoro onirico"

I meccanismi del "lavoro onirico" descritti da Freud sono la drammatizzazione, lo spostamento, la condensazione, la trascrizione simbolica e l'elaborazione secondaria.

  • La drammatizzazione è quel processo che rende i desideri in immagini visive (ma anche sensoriali in generale) e che fa sentire il sognatore all'interno del sogno, come se fosse sempre stato lì. È il processo che crea la realtà del sogno come viene vissuta;
  • lo spostamento consiste nell'occultare «l'elemento principale del sogno sotto un cumulo di altri elementi […] nel far apparire inessenziale e pleonastico ciò che è precisamente la chiave del sogno» (Musatti C. L, 1949);
  • la condensazione unifica uno o più elementi in un solo elemento del sogno che a quelli allude e rimanda;
  • la trascrizione simbolica è «quel processo per il quale atti o cose vengono nella scena manifesta indicati da simboli che li rappresentano» (Musatti C. L, 1949);
  • l'elaborazione secondaria è il meccanismo, attivo nel sogno e anche dopo il risveglio, che "unifica" il sogno, ossia che lo rende una storia narrabile". È quello che produce il "testo" del sogno che viene raccontato.

Contenuto latente e contenuto manifesto

La presenza del "lavoro onirico" e dei desideri inconsci suggerisce quella che fu una delle intuizioni più importanti della teoria freudiana, quella fra contenuto manifesto e contenuto latente. Il primo è il sogno come lo raccontiamo, il secondo sono i desideri inconsci. Ovviamente, dati i meccanismi del "lavoro onirico" che condensano e spostano i vari desideri inconsci, il contenuto manifesto risulta molto più ridotto rispetto alla mole del contenuto latente.

L'interpretazione del sogno, quindi diventa un percorso a ritroso in cui si analizza il contenuto manifesto e lo si scompone per giungere ai desideri latenti che si sono manifestati in modo deformato in esso: «Il sogno è la via regia per l'inconscio», sostiene Freud. Data la presenza della censura che la coscienza opera in automatico per non accogliere i desideri inconsci inaccettabili, l'interpretazione si deve avvalere di una modalità affine al sonno, ossia quella di abbassare la critica cosciente. In questo modo si apre uno spiraglio di libertà per esplorare i nessi tra ciò che abbiamo sognato e il suo significato latente.

Il significato dei sogni per il sognatore

Come detto, sognare è una parte essenziale della nostra vita psichica. I sogni (anche quelli che facciamo a occhi aperti, in cui la censura rimane, ma in modo più leggero) ci dicono dei nostri desideri. I desideri possono non essere tutti accettabili. Essendosi sviluppati durante la nostra infanzia, possono essere riprovevoli per la mente "adulta", considerati appunto infantili, inappropriati per i valori sociali ai quali ci affidiamo per muoverci nella vita di tutti i giorni.

Questi desideri sono ciò che ci vogliamo dire, ciò che abbiamo bisogno di dirci. Infatti, ogni cultura ha una sua tradizione di interpretazione dei sogni. La particolarità della teoria freudiana è il fatto che il sogno sia un atto psichico che deriva dalla storia specifica e particolare di quella specifica persona. Un sogno identico, ammettendone la possibilità, avrà un significato diverso per un'altra persona. E anche lo stesso sogno fatto dalla stessa persona avrà un significato diverso a seconda del contenuto latente che si riesce a analizzare.

Articolo del dottor Luca Ricci, iscritto all'Albo dell'Ordine degli Psicologi della Toscana

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Scritto da

Dr. Luca Ricci

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