Blocchi nello studio

L'articolo tratta delle difficoltà che si possono incontrare nel percorso universitario, e dei possibili momenti di blocco, con sintomi ansiosi, rimuginio paura di fallire

16 MAG 2022 · Tempo di lettura: min.
Blocchi nello studio

Può capitare nel corso del percorso universitario di sentirsi confusi, disorientati o bloccati di fronte ad esami particolarmente complessi oppure di fronte alle difficoltà nella scrittura della tesi di laurea. Difficoltà comuni, che fanno comunemente parte della vita universitaria di ogni studente, e che si sono probabilmente già sperimentate nel corso di altri momenti del percorso.

Talvolta tuttavia, possono esserci periodi particolarmente complessi, in cui il trovarsi a dover sostenere un esame può comportare un vero e proprio ''blocco''. In questa situazione non sono rari i momenti durante i quali si possono sperimentare difficoltà come ansia e panico, preoccupazioni costanti, insonnia, paura di non farcela, rimuginio e sentimenti di autosvalutazione e inutilità.

L'insieme di questi sintomi può paralizzare e dare luogo alla sensazione di sentirsi fermi, stagnanti e bloccati lungo il percorso universitario, rispetto al quale non si riesce a trovare una bussola che ci porti nella direzione desiderata. Diverse possono essere le reazioni, gli stati d'animo e i pensieri di fronte a questa situazione.

Ci si può sentire molto preoccupati, travolti, sopraffatti da una situazione che non si sa come gestire, e/o molto tristi, o irritabili. Entrambi gli stati d'animo possono essere presenti assieme ad altri, e lasciarci in difficoltà e sofferenza in quei momenti, senza intravedere la possibilità di uscirne.

Talvolta, in associazione a questi stati d'animo, si può andare incontro al pensiero di avere fallito (non solo nell'ambito universitario), di avere sbagliato facoltà, oppure se non fosse stato meglio prendere decisioni differenti, arrivando a chiedersi se, oltre alla scelta, siamo o meno persone adeguate a portare avanti il percorso inizialmente intrapreso.

In questo contesto, a volte il confronto con le scelte di amici e compagni universitari, rispetto ai quali pensiamo abbiano fatto la scelta ''giusta'' può porre in ulteriori difficoltà, sovraccaricandoci ulteriormente di pensieri difficili da gestire e che possono innestare un circolo vizioso che contribuisce in parte a mantenere la situazione di difficoltà sperimentate, alimentando così ansie, preoccupazioni e stati d'animo in cui sperimentiamo emozioni soverchianti.

Può capitare inoltre di trovarsi di fronte a ostacoli o difficoltà nel chiedere aiuto alle persone che ci circondano. Molteplici possono essere le ragioni. Vergogna, paura di non essere adeguatamente accolti nella nostra sofferenza, di non essere sufficientemente ascoltati, capiti e rassicurati oppure rifiutati nelle nostre legittime richieste, possono essere alcune delle ragioni per cui, dopo una serie di tentativi, potremmo smettere di chiedere aiuto ad amici, parenti o persone a cui vogliamo bene, perpetuando nel circolo vizioso delle difficoltà, delle emozioni e dei pensieri negativi.

In queste situazioni, può essere utile chiedere aiuto uno psicologo, con lo scopo di circoscrivere ed inquadrare assieme la natura delle difficoltà, in modo da cercare di fare ordine nei pensieri e nelle emozioni, con lo scopo di trovare delle strategie utili ad affrontare i momenti di difficoltà che si incontrano e costruire un percorso che aiuti nella maggior parte delle situazioni, e che orienti in modo maggiormente consapevole le nostre scelte, avendo in mente in modo chiaro e preciso le mete che vorremmo raggiungere e i passi necessari per perseguirle.

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Scritto da

Dott. Davide Lanfranchi

Bibliografia

  • Bowlby, J. (1982). Costruzione e rottura dei legami affettivi. Milano: Raffaello Cortina;
  • G. Di Maggio, P. Ottavi, R. Popolo, G. Salvatore (2019). Corpo, immaginazione e cambiamento; Raffaello Cortina
  • G. M. Ruggiero, S. Sassaroli (2013). Il colloquio in psicoterapia cognitiva; Raffaello Cortina

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