Amore o distruzione? Quando nella relazione d'amore c'è un eccesso

Ma perchè in alcune relazioni c'è qualcosa di troppo, troppo d'amore o troppo di distruzione? Le prime esperienze affettive influenzano le successive relazioni che si vanno ad instaurare.

2 MAR 2022 · Tempo di lettura: min.
Amore o distruzione? Quando nella relazione d'amore c'è un eccesso

Spesso ci si stupisce quando si sente parlare di amore e di aggressività insieme, come se l'esperienza dell'amore dovesse necessariamente escludere ogni forma di aggressività.

Se però si pensa alle prime esperienze d'amore, a quelle dei primi anni di vita, nel periodo infantile e con i genitori, accadeva in realtà che, accanto all'amore nei loro confronti, coesisteva un sentimento di distruzione e di rivalità: coloro da cui dipendevamo, coloro di cui avevamo bisogno per sopravvivere emotivamente e fisicamente avevano un enorme potere nei nostri confronti. Non solo, con il genitore dovevamo condividere anche l'amore per l'altro genitore!

Dunque non deve sorprendere che in ogni legame d'amore si ritrovi qualcosa di quell'ambivalenza di legame odio-amore. Ma perchè in alcune relazioni c'è qualcosa di troppo, troppo d'amore o troppo di distruzione?

Le proprie esperienza affettive, a partire dalle relazioni famigliari, che sono le prime relazioni in cui si incontra l'amore, influenzano le successive relazioni d'amore e il proprio ruolo nell'instaurarle e nel viverle.

Quando ci si coinvolge in una relazione di coppia, può accadere che si ripetano modalità aggressive e rivendicative, espressione della riattivazione di dinamiche appartenenti a relazioni passate, nel tentativo inconscio di ripararle.

È frequente che nel tentativo di riparare queste passate relazioni, si assuma una posizione tale per cui si induce il partner amato ad assumere quelle stesse caratteristiche di chi in passato abbiamo amato. Così la relazione attuale diviene scena di un eccesso che si era giocato in un altro momento, in un'altra relazione conflittuale.

Si va creando un equilibrio inconscio in cui ciascun partner prende parte alla scena e la relazione si presenta, in apparenza, in modo diverso dalle relazioni originarie.

Spesso alcune pazienti individuano chiaramente una ripetizione anche nella scelta del partner, che risulterebbe pericolosamente somigliante a qualcuno da cui si era stati amati e la domanda diventa non più "perché me li scelgo tutti così?" ma "perchèé va a finire sempre così?".

Le esperienze che abbiamo vissuto non solo ci influenzano nelle modalità d'amare, ma ci conducono a guardare le relazioni con la lente che avevamo costruito per affrontarle.

Questo vuol dire che siamo attratti da chi ha una visione che si incastra con la nostra e che questa visione ci porterà ad agire secondo la lente che utilizziamo. Non si tratta però di destino, siamo stati noi a costruire questa lente, c'è una propria responsabilità in tutto ciò e questo permette di riprendere in mano la propria storia e di smettere di ripetere. Certo, non si tratta solo di volontà, non è un processo automatico, si tratta di un percorso che richiede tempo a seconda delle possibilità di ognuno. Si tratta infatti di un processo che richiede impegno emotivo, che include la messa in gioco di difese e di sofferenza, che spesso non si è disposti ad attraversare.

Tuttavia, se è vero che non si può scegliere di amare, si può però avere un ruolo rispetto al come, alle modalità d'amare e a questo proposito un consulto psicologico può aiutare a vederci chiaro.

Dottoressa Angela Ciervo

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Scritto da

Angela Ciervo

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Bibliografia

  • Freud, S. (1910-17) Contributi alla psicologia della vita amorosa. Bollati Boringhieri.
  • Kernberg, O.F. (2012). Amore e Aggressività. Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2013.
  • Lacan, J. L. (1972-73) Il seminario. Libro XX. Ancora. Piccola biblioteca Einaudi, Torino, 2011.
  • Recalcati, M. (2012) Jacques Lacan. Desiderio, godimento e soggettivazione. Vol.1. Milano, Raffaello Cortina Editore.

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