Alleniamoci a chiedere aiuto

Vi siete mai chiesti perché, soprattutto per alcuni di noi, sia difficile avanzare una richiesta di aiuto a qualcun altro? Una sintetica rassegna di suggerimenti.

26 MAG 2020 · Tempo di lettura: min.
Alleniamoci a chiedere aiuto

Mi capita spesso, durante i primi colloqui conoscitivi con persone che richiedono una consulenza, oppure si riferiscono a cose accadute nella loro vita, che emerga una certa difficoltà più marcata in alcune persone che in altre, nell'avanzare una richiesta di aiuto. E questo vale anche per l'idea di rivolgersi per esempio ad uno psicologo.

Ecco una sintetica schematizzazione dei processi coinvolti nella "richiesta di aiuto" e come possiamo superarne alcuni.

1. Chiedere aiuto non è una questione di debolezza

Sfatiamo il senso comune sulla figura dello psicologo per cui non è il professionista delle persone deboli, sbagliate, rotte, malate. Chi spesso ricerca un percorso di tipo psicologico si rivela essere una persona molto coraggiosa, che entra in contatto con vissuti anche dolorosi della sua esistenza, si tratta di persone che vogliono rimettersi in gioco, evolversi. Anche quando vogliamo farci aiutare in altri ambiti di vita, non sentiamoci mai deboli per il fatto di farlo, ma al contrario concepiamo questo gesto come moto di crescita della nostra persona, che potrebbe anche generare nuovi legami con altre persone che evidentemente ci aiuteranno.

2. Metti a fuoco quello che vuoi

Individua i tuoi valori, se sai quello che vuoi e lo comunichi, è più facile che gli altri ti aiutino

3. Impariamo ad ascoltarci e aprirci

Aprirci nostri timori, emozioni, capire dove siamo più sensibili, più vulnerabili ( ad esempio controllare il tuo peso, cambiare lavoro,non essere efficace come professionista etc.) prendiamo una di queste aree come spunti di crescita per chiedere aiuto. Partiamo da qui per orientare l'aiuto di cui abbiamo bisogno.

4. Partiamo dal perché

Se ci troviamo in difficoltà per esempio al lavoro e dobbiamo rivolgerci ad alcuni colleghi per esempio per un aiuto come facciamo a superare il nostro imbarazzo, il senso di inadeguatezza e magari di scarsa efficacia che potrebbe avere la nostra comunicazione del richiedere aiuto. Scegliamo i motivi, 3 step da seguire quando vogliamo coinvolgere le altre persone: il perché faccio quello che faccio, spiegare come lo faccio nel senso di cosa mi contraddistingue in qualità di individuo, raccontare quello che faccio. Solo dopo si può chiedere l'entrata in azione degli altri nel proprio progetto. Anche con lo psicologo le persone di solito chiedono cosa fanno, come, ma solo dopo il perché. Di solito si parte dalla richiesta di aiuto

5. Parti dalle piccole cose

Inizialmente chiedi qualcosa che non ti faccia sentire a disagio, imbarazzo, provochi in te inadeguatezza o imbarazzo. Rischieresti di paralizzarti e desistere.

Se vi è capitato di ritrovarvi in uno stato di difficoltà a fronte della necessità di rivolgervi ad altri rispetto a voi per una richiesta di aiuto, vi induco a riflettere su questi processi di pensiero. Spero possiate trarne utili strumenti.

Drssa Giorgi Giulia

PUBBLICITÀ

Scritto da

Drssa Giulia Giorgi

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su autorealizzazione e orientamento personale

PUBBLICITÀ