Alimentazione e personalità: dimmi come mangi e ti dirò chi sei

Se ci fermiamo a pensare a cosa mangiamo e come lo facciamo, scopriremo molte cose sul nostro modo di essere.

20 GIU 2012 · Tempo di lettura: min.
Alimentazione e personalità: dimmi come mangi e ti dirò chi sei

Mangiare è molto più di un istinto di sopravvivenza o la soddisfazione di una necessità biologica. Se ci fermiamo a pensare a cosa mangiamo e come lo facciamo, scopriremo molte cose sul nostro modo di essere.

Per alcune persone mangiare è un supplizio, per altre un piacere. Altre ancora lo vivono come una vera ossessione. Ci sono persone a cui non interessa affatto e mangiano senza prestare attenzione a quello che mandano giù (la prima cosa che trovano nel frigo) o a come mangiano (in piedi, davanti alla TV, freddo o senza preparazione).

Altre persone usano il cibo per calmare il loro malessere interiore, la loro ansia, il loro vuoto esistenziale e mangiano per non ascoltare questi rumori interni che gli ricordano che nella loro vita c'è qualcosa di importante che non funziona e che spesso è alla base di disturbi alimentari come la bulimia.

Controllare la quantità di cibo che ingeriamo (pesando, misurando, abbuffandoci e poi vomitando) è un modo per provare a tenere sotto controllo degli aspetti della nostra vita che viviamo come caotici e che ci sfuggono di mano.

Pensiamo spesso di mangiare in base al contesto e alla situazione in cui ci troviamo ("mangio spesso fuori", "non ho tempo per cucinar"), ma non è così. Mangiare può essere un'azione di auto-cura e infatti possiamo riuscire a mangiare in modo sano in quasi tutte le situazioni.

A volte mangiamo anche per ricordare, un piatto spesso ha una storia, lo cuciniamo per pensare alle nostre origini, a una persona cara che non c'é più, o semplicemente per ripetere un rito a cui eravamo affezionati. Quando si parla di cibo non si parla mai solo di cibo.

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In più si mangia anche solo per piacere, per lussuria, chi non ha visto il film Chocolat? Un inno alla liberazione degli istinti e della felicità attraverso il cibo.

Ma bisogna pensare al cibo in maniera sana, felice, positiva: non usarlo come un modo per calmare un malessere. Dovremmo riprendere il controllo dei nostri pasti quotidiani, e anche di quelli sociali, fuori casa e in periodi stressanti. È noto che siamo quello che mangiamo.

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