Acufeni, che fare? Terza parte: i trattamenti

In questa ultima parte elenco i principali trattamenti psicologici, psicofisiologici, psico-audiologici e medici per la cura degli acufeni. Accenno poi alle evidenze di efficacia

23 APR 2019 · Tempo di lettura: min.
Acufeni, che fare? Terza parte: i trattamenti

Come già anticipato, dopo i due precedenti articoli sull'argomento, vorrei dare qualche consiglio per orientare tra le varie cure chi soffre di questo disturbo, perché nel mio lavoro (come psicologo utilizzo la terapia Tomatis ed anche elementi di naturopatia) vedo ogni anno un paio di pazienti con acufenia. Queste righe sono il frutto della mia esperienza sul campo, e non hanno alcuna pretesa di esaustività. Ho potuto osservare, più volte, il disorientamento, per non dire l'angoscia, di chi si trova improvvisamente con un disturbo del quale spesso non sa nulla.

Prima di tutto, ricapitoliamo qualche concetto

  • Un numero enorme di medicinali può avere effetti ototossici, cioè generare acufene dopo un uso relativamente prolungato. Dagli antibiotici, ai cortisonici, agli antiinfiammatori, alla chemioterapia, agli psicofarmaci. Di qui il banale consiglio di usarli sotto stretta prescrizione medica.
  • Un numero altrettanto grande di patologie, sia sistemiche che della testa e del collo, possono dare acufene. Essi possono avere cause diversisissime: tossiche, infettive, strutturali. Possono essere correlati con il diabete, la sindrome metabolica e così via. Sono spesso associati ad ipoacusia, e più comuni in età avanzata. Da qui l'altrettanto banale consiglio di diagnosticare, previamente, tutte le patologie associate. La terapia deve iniziare curando tutti i disturbi presenti, e solo alla fine si tratterà l'acufene, con maggiori possibilità di miglioramento.
  • Non tutti gli otorini sono competenti in materia: di qui il consiglio di rivolgersi ad un medico ORL specializzato nel disturbo, ed eventualmente ad un Centro specializzato. Ce ne sono ormai diversi, e spesso pubblicano video su YouTube.
  • Rivolgersi ad un Centro specializzato comporta l'effettuazione di numerosi esami abbastanza costosi, alcuni di dubbia utilità. Non sono abbastanza competente per affermare l'inutilità di questi accertamenti, ma ho i miei dubbi. Molto utili sono invece le scale psicologiche di gravità del disturbo e di entità dei sintomi ansioso-depressivi.
  • Come ho già detto, bisogna rifuggire dalla sentenza dei vecchi audiologi: "dovrà imparare a conviverci!", disgraziatamente ancora in uso. Imparare, ma come? Qui viene in aiuto la psicologia e le terapie psico-fisiologiche e psico-audiologiche, ma loro non lo sapevano. Ed anche dall'altro detto "L'acufene è la tomba dell'audiologo", partorita da chi, disgraziatamente, non aveva alcuna conoscenza sulla terapia del medesimo. Qui siamo di fronte ad incompetenza mista a paternalismo se non arroganza! Oggi per fortuna le cose stanno cambiando, e la situazione si sta capovolgendo rispetto ad un passato recente. Ovvero sono di più i soggetti fortemente migliorati (anche tre su quattro) mentre in passato accadeva l'opposto.
  • Effetto placebo viene sempre sottovalutato. Gli studi mostrano che anche la terapia meno specifica e meno scientifica, poniamo come esempio i massaggi (molto utili per alleviare l'ansia!) ottengono miglioramenti, a volte in ben il 40% dei casi.
  • Un caso particolare: la sordità improvvisa con insorgenza di acufene. Qui il consiglio è uno solo. Non perdete tempo, e rivolgetevi ad un Centro dotato di camera iperbarica. Prima si interviene, maggiori sono le possibilità di miglioramento.
  • In tutti gli altri casi bisogna lavorare in modo olistico, curando la depressione e l'ansia associate.

Un elenco dei trattamenti possibili

  • Farmaci: mi piacerebbe dirvi che esistono dei farmaci efficaci, ma purtroppo tutte le speranze sono finora andate deluse. Periodicamente vi è stato entusiasmo per questo o quel farmaco, poi regolarmente smentito. Il problema è che i farmaci che sarebbero efficaci sono troppo tossici. Non ha senso mettere in pericolo la salute dei soggetto per un disturbo che non è grave. Ho visto un famoso Policlinico prescrivere un farmaco pericoloso, in grado di indurre fluorosi (intossicazione da fluoro e depressione immunitaria) come ho visto prescrivere integratori inutili o a dosi troppo basse. Un Collega medico di alto livello ha confermato i miei timori. Un po' di serietà in più non guasterebbe!
  • Psicofarmaci: potrebbe avere senso, nei casi gravi, l'uso di depressivi ed ansiolitici. Nella mia esperienza, tuttavia, si può utilizzare la fitoterapia ed altri presidi con buoni risultati. Tra l'altro gli psicofarmaci stessi possono indurre acufene, od impedirne il miglioramento. A mio modesto avviso andrebbero assolutamente evitati.
  • TRT (Tinnitus Retraining Therapy): mi adeguo alla Comunità scientifica, che ha stabilito a livello internazionale che è una terapia quasi sempre utile. Si utilizza un piccolo dispositivo, ormai miniaturizzato, che genera interrottamente un rumore "bianco", in parole povere un piccolo fruscio. Questo suono ha vari effetti positivi. In primo luogo maschera l'acufene, che diviene da subito meno fastidioso. In secondo luogo ha un effetto spesso ansiolitico. In terzo luogo, dopo mesi di applicazione, può riuscire a ridurre il disturbo, si pensa grazie ad un "rimodellamento" di strutture nervose. Occorre comunque tempo e pazienza. Si parla di circa un anno di applicazione pressoché ininterrotta. Sono stati anche creati apparecchi combinati, che da una parte funzionano come protesi acustica (spesso gli acufenici sono anche ipoacusici) dall'altra emettono il rumore bianco.
  • Osteopatia, fisioterapia, gnatologia, odontoiatria: molte ricerche hanno messo in luce il rapporto tra acufeni e disfunzioni dell'articolazione della mandibola, come pure il rapporto con squilibri posturali e problemi dentari. A volte muovendo la mandibola in senso laterale cambia la percezione dell'acufene, oppure vi sono disturbi associati e rumori dell'articolazione temporo-mandibolare.
  • Questo però non è vero in tutti i casi: vedo con molto dispiacere che anche in questo campo vi è chi specula, promettendo soluzioni miracolose. L'argomento è molto serio. In Italia non vi sono molti specialisti altamente qualificati in questo campo, ma vale la pena di provare.
  • Neuromodulazione dell'acufene: si tratta della Stimolazione Magnetica Transcranica Ripetitiva ed altre forme di stimolazione della corteccia cerebrale.
  • Secondo la Tinnitus Clinic di Milano gli studi finora raccolti parlano di efficacia in circa il 50% dei pazienti. Di altre forme di stimolazione parla il prof. Stefano Pallanti, famoso psichiatra e titolare di un famoso Centro di neuroscienze a Firenze. Si tratta dunque di terapie serie, ma la casistica è ancora limitata. Anche il famoso biofeedback, offerto da alcuni psicoterapeuti, può contribuire in modo significativo alla riduzione del disturbo, sempre secondo la Tinnitus Clinic di Milano.

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Photo by Gabrielle Henderson on Unsplash

Terapia psicologica e psicoterapia

Esistono significative evidenze scientifiche, come afferma sempre la Tinnitus Clinic, che la psicoterapia cognitivo-comportamentale è molto utile, proprio per aiutare i soggetti a convivere col loro problema, e per decondizionare le emozioni di ansia e paura! Ne abbiamo parlato meglio in un precedente articolo. Sempre più utilizzate sono inoltre le tecniche derivate dalla mindfulness, nelle loro diverse variazioni. Ribadisco come sia basilare lavorare sull'ansia e/o depressione associate.
  • Il metodo Tomatis

È una delle mie specializzazioni, quindi esiste evidentemente un conflitto d'interessi! Scherzi a parte, non sono in grado di stabilire se il Tomatis sia più o meno efficace rispetto alla TRT, anche perché viene applicato per molto minor tempo. Gli studi in proposito sono scarsi, anche perché nel nostro Paese è poco conosciuto. Posso dire che rispetto alla TRT, permette in più un notevole potenziamento del benessere mentale, anche riguardo all'ansia, all'insonnia, alla difficoltà di concentrazione. Utilizza musica che viene sottoposta ad una oscillazione periodica delle frequenze, in modo da causare una stimolazione molto delicata del sistema nervoso. Nel tempo si ha un miglioramento stabile delle curve audiologiche (migliora l'udito). Questo miglioramento si traduce in effetti positivi a livello psicofisico. Non solo diminuisce l'ansia, ma migliora il benessere e la capacità di attenzione e concentrazione. L'effetto sull'acufene è molto variabile a seconda dei casi.

  • Eliminazione di alimenti

La pratica clinica ha dimostrato che vari alimenti come caffè, tè, cioccolata ed altri specifici possono peggiorare l'acufene. In genere il peggioramento cessa dopo un certo numero di ore dalla sospensione dell'alimento.

  • Dieta antiinfiammatoria

Si tratta di un intervento più raffinato della semplice eliminazione di alimenti. Si tratta di individuare con precisione quali alimenti alzano i parametri di infiammazione, e poi di consumarli a rotazione, cioè non tutti i giorni. Com'è noto esistono molti operatori in questo settore, spesso di basso livello scientifico. Il sistema più serio e convalidato è quello del gruppo Eurosalus di Milano, facente capo a medici di chiara fama, e diffuso in molte farmacie italiane. La dieta così impostata, sulla base di esami del sangue altamente specialistici, ha tutta una serie di benefici su un numero enorme di patologie, oltre che essere, a volte, molto benefica per la riduzione degli acufeni.

  • Metalli pesanti (tossici)

Argomento stranamente (e colpevolmente!) trascurato dalla medicina convenzionale. L'inquinamento è ormai ubiquitario. Alcune persone hanno i sistemi di depurazione (più correttamente emuntoriali) non perfettamente efficienti, per cui tendono ad accumulare piombo, arsenico, alluminio, cadmio, mercurio. Tra i vari disturbi che ciò comporta esiste l'acufene. Solo una analisi dei minerali tessutali (mineralogramma) può chiarire il dubbio. Attenzione alla serietà del laboratorio: ce ne sono pochissimi validi in Italia. La terapia utilizza vitamine ed altre sostanze per rimuovere l'accumulo.

  • Dieta senza glutine, lieviti e latticini

Siamo nati mangiando pane e pasta! Ma quello che non tutti sanno è che il grano non è più quello di una volta, perché è stato modificato per avere maggiori raccolti. Sempre più studi mostrano che eliminare il glutine, ma anche lieviti e latticini, migliora oltre 200 problemi di salute oltre ad abbassare i marker infiammatori che citavo prima. Non quanto può essere benefica sugli acufeni, perché la mia casistica non è sufficiente.

  • Integratori: vitamine, erbe, minerali, aminoacidi

Ed arriviamo ad un punto per me cruciale! Alcuni sostengono che sono importanti, altri, tra cui specialisti rinomati, inutili per gli acufeni. Chi ha ragione? C'è un modo per rispondere in modo scientifico. Esiste una banca dati medica a livello mondiale, chiamata PubMed. La trovate facilmente con Google. Ci sono studi sull'uso di integratori sugli acufeni? Sì, ci sono, anche se non molti, e dimostrano effetti statisticamente positivi. (Digitate in inglese: tinnitus e vitamin B12, melatonin, ecc).

Quanto basta, secondo me, per provare ad usarli.

Attenzione! È assolutamente inutile comprare il primo prodotto da banco che trovate, o il famoso Gingko Biloba (utile solo in alcuni casi) o altri prodotti che vengono spesso prescritti e che non posso ovviamente nominare, che hanno dosaggi troppo bassi dei principi attivi. Occorre utilizzare i prodotti giusti, alle dosi più opportune. In letteratura le sostanze che hanno destato maggior interesse sono: la vitamina B12 ed in genere il complesso B, il magnesio, il Coenzima Q10, il germanio organico, la melatonina.

Non posso analizzare ognuno di essi per motivi di spazio. Diciamo che per esempio sulla melatonina c'è un notevole interesse, per la sua capacità di aumentare il "filtraggio" dei segnali spuri, ovvero dell'acufene, da parte del sistema nervoso. Anche in questo caso occorre utilizzare solo tipi ben precisi, a dosaggi adeguati. Molti studi che vengono citati per dimostrare l'inutilità di questi prodotti utilizzano dosaggi ridicoli.

Conclusioni

Mi sembra di aver tracciato un panorama abbastanza ampio delle possibilità terapeutiche per il trattamento degli acufeni.

Qualcuno mi domanda quale terapia consiglio, in ultima analisi, ai miei assistiti? A livello psicologico il trattamento cognitivo comportamentale, a livello psico-audiologico la TRT, eventualmente il metodo Tomatis, a livello psico-fisiologico la mindfulness o il biofeedback.

Riguardo a dieta ed integratori: proverei in primis con la dieta senza glutine e lieviti, ma ricca di pesce, riso e verdura, poi il complesso vitaminico B, il magnesio e la melatonina. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Articolo del dottor Tacchini, iscritto all'Ordine degli Psicologi della Toscana

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Scritto da

Dott. Leopoldo Tacchini

Psicologo clinico, ad orientamento cognitivo - comportamentale. È perfezionato in neuropsicologia, naturopatia, metodo Tomatis, tecniche psico-corporee. Tratta ansia, insonnia, disturbi psicosomatici, depressione, benessere psicofisico. Bambini: disturbi DSA e del comportamento, ritardo cognitivo, ADHD, disturbi del linguaggio e comunicazione, bambini in adozione ed affido.

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Commenti 4
  • Gualtiero Terenzi

    Egrg. dottor Tacchini le ho scritto il 10 Novembre 2020 un commento e una richiesta di un consiglio, ma a oggi 25/01/2021 non ho avuto nessuna risposta! Caro dottor Leopoldo Tacchini, mi chiamo Gualtiero, soffro di acufeni bilaterali molto forti catalogati di 4° grado gravi. Io mi sono sottoposto alle cure del dottor La Torre senza alcun risultato, tanto che lui dice che cura tutti i tipi di acufeni! Le volevo chiedere un consiglio, sto provando con 1cp di vitabina B12 al mattino più il Fitoginko da 90mg 1cp al mattino e 1cp alla sera più il Pitozinco alla sera il tutto della SOLGAR sono 15 gg ma non ho ancora nessun risultato, quello che le volevo chiedere è devo aggiungere altro? tipo la Melatonina ad es:? e quali alimenti devrei eliminare? Io abito vicino Roma se volessi intraprendere la Psicoterapia a chi mi potrei rivolgere? La ringrazio se vorrà spendere un pò del suo tempo per rispondermi.

  • Gualtiero Terenzi

    Caro dottor Leopoldo Tacchini, mi chiamo Gualtiero, soffro di acufeni bilaterali molto forti catalogati di 4° grado gravi. Io mi sono sottoposto alle cure del dottor La Torre senza alcun risultato, tanto che lui dice che cura tutti i tipi di acufeni! Le volevo chiedere un consiglio, sto provando con 1cp di vitabina B12 al mattino più il Fitoginko da 90mg 1cp al mattino e 1cp alla sera più il Pitozinco alla sera il tutto della SOLGAR sono 15 gg ma non ho ancora nessun risultato, quello che le volevo chiedere è devo aggiungere altro? tipo la Melatonina ad es:? e quali alimenti devrei eliminare? Io abito vicino Roma se volessi intraprendere la Psicoterapia a chi mi potrei rivolgere? La ringrazio se vorrà spendere un pò del suo tempo per rispondermi.

  • Leopoldo Tacchini

    Sono il dott. Leopoldo Tacchini. Scrivo questo commento in risposta a Lei, dott. La Torre, ed anche per tutti quelli che leggono qui. Gentile dottore, sono lieto che abbia voluto rispondermi con una critica così puntuale e costruttiva. Prima di tutto vorrei premettere, se le fosse sfuggito, che vedo ogni anno qualche caso di acufene, pertanto sono informato sulle cure da loro effettuate. Allora, io non ho dubbi che Lei abbia avuto brillanti risultati nei pazienti con idrope e acufene, come del resto riportato da altri specialisti. Ho solo da obiettare che essi, pur essendo senz'altro numerosi, non rappresentano la maggioranza del totale, bensì, posso sbagliarmi, ma ho letto circa il 30%. Lei stesso mi pare ammetta che in tutti gli altri casi non ci sarebbe molto da fare. Per quanto riguarda le terapie come TRT e Tomatis (quest'ultimo da me praticato) ho detto chiaramente che "mi adeguo" alla letteratura, nel senso che so anch'io che non sono risolutive. Per quanto riguarda l'uso dei farmaci non tutti, ahimè la pensano come Lei, come il prof. Paolo Enrico (video su Youtube: acufene e integratori) farmacologo, che sostiene la sostanziale inutilità dei farmaci per acufene. Sarei lieto, però, se si sbagliasse. Anche riguardo all'uso degli integratori, ed anche degli interventi sull'ATM, basta andare su Pubmed. gov, la massima banca dati mondiale sulle ricerche mediche, per verificare che vi è una evidenza, seppur limitata, di effetti positivi di alcuni integratori. Per concludere, Lei sembra ignorare gli interventi che non conosce, come quelli dell'infiammazione da cibo, e dell'intossicazione da metalli pesanti, praticati da un gruppo di valenti medici di Milano, che invece a me risultano essere comunque molto positivi per una varietà di disturbi clinici. Con questo le ho risposto. Posso sbagliarmi, in tutto o in parte, ma la sua posizione mi sembra troppo intransigente. Ovviamente sono lieto se Lei ha buoni risultati, ma non posso raccomandare nessuno se non verifico di persona Un cordiale saluto dr. Leopoldo Tacchini

  • Dott. Andrea La Torre

    Io rispetto l'opinione di chiunque, ma quando questa opinione viene resa pubblica potendo danneggiare i pazienti... il mio rispetto per loro deve prevalere su quello generico per l'opinione altrui e quindi di fronte a quel che scrive non posso tacere. Apprezzo molto che in una parte del documento lei abbia detto ... a mio "modesto" parere.. Ora in effetti il suo parere da un contributo molto, molto "modesto" (che era meglio evitare) e purtroppo dannoso...... soprattutto quando afferma cose che sembrano esserle state riferite da altri con rilevanti interessi dietro e da lei riportate con condimento di verità. Ma andiamo al dunque.. Lei, porta come possibilmente efficaci quasi tutte le terapie che non lo sono. La TRT quasi sempre utile fa fare quasi sempre soldi ma quasi sempre non fa quasi nulla... ed essendo quello che l'ha portata in Italia nel 2000 ed ha trattato con poco successo prima di dire basta e smettere di fidarmi di chi l'aveva ideata migliaia di pazienti tra il 2000 e il 2003 penso di saperne più di lei. Non solo il numero di sostanze e farmaci ototossici non è "enorme" ma è in effetti bassissimo.. Semplicemente non sapendo che dire tutti vengono colpevolizzati... ma senza alcuna prova... Esclusi gli antibiotici aminoglicosidi (streptomicina, gentamicina), il cisplatino e indirettamente alcuni diuretici... non esiste alcuna reale certezza di ototossicità per molti altri soliti sospetti.. Fermo restando che l'ototossicità spesso con gli acufeni non ha propio nulla a che vedere. Mi esalta integratori del tutto inutili che servono solo a speculare ingannando... mi tira in mezzo anche ATM e altro che mai potrebbe generare acufeni e invece demonizza neurofarmaci utili e che MAI peggiorano l'acufene e che sono la principale risorsa. terapeutica e soprattutto... e qui scatta il sospetto di mala fede... non spreca una parola sulla terapia anti-idrope. Ora la mala fede scatta dal fatto che appare evidente che prima di scrivere questo articolo Lei si sia documentato... (se non lo ha fatto, cosa scrive a fare?) .. Possibile che nelle sue ricerche non si sia mai imbattuto in miei video... o siti vari... con tanto di centinaia di testimonianze di pazienti.. e che nemmeno sappia di cosa parliamo? Visto che poi anche grazie al mio lavoro su internet da 20 anni... ormai dell'idrope in rapporto agli acufeni parlano un po' tutti anche chi non sa manco cos'è? Ovviamente se è stata solo una dimenticanza... mi scuso per il lecito sospetto di mala fede... Diciamo che lei mi sembra poco neutrale e molto indottrinato... da qualcuno.. ma magari sbaglio io.. Comunque boccio in pieno il suo contributo esordito con la critica a chi dice che con l'acufene ci devi convivere, ma di fatto con le terapie che Lei suggerisce, demonizzando invece quel che funziona, i pazienti con l'acufene ci dovrebbero convivere lo stesso... con la differenza di aver buttato nel frattempo un sacco di soldi visto che suggerisce solo cosa per lo più inutili o palesemente non in grado di poter offrire aiuto. Dott. Andrea La Torre Specialista ORL vero esperto di acufeni... e con risultati.... non solo parole.

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