Abitudini scorrette e sovrappeso

La Diet Industry – o "industria delle diete" – riguarda tutti quei "prodotti dimagranti" che ci vengono costantemente proposti per spingerci all' acquisto ed al consumo. Compra questo, dimagrirai. Compra quest'altro, perderai i liquidi in eccesso! …E così via.

Tale industria è stata appositamente costruita per lucrare sulle inconsapevoli abitudini di tutte quelle persone che non riescono a perdere peso a causa di eccessi alimentari, scarsa attività fisica, demotivazione…e così via.

Mentre di prodotti dimagranti sono pieni i supermercati, le farmacie ed internet – ragion per cui siamo perennemente tentati di farne uso – pochi sono i professionisti che si occupano di proporre un metodo valido e sano per dimagrire [1] , e nello specifico solo uno – lo Psicologo – è deputato ad intervenire sulla sfera emotiva, relazionale e sulle abitudini scorrette, al fine di modificarle in modo produttivo e, soprattutto, definitivo.

Ma cos'è, esattamente, un'abitudine?

Le abitudini sono pensieri o attività che ripetiamo costantemente, alcune in modo volontario e cosciente (es. fare la lavatrice una volta a settimana), altre in modo automatico, come mangiare troppo senza rendercene conto.

Mentre le "abitudini coscienti" nella maggior parte dei casi non comportano alcun tipo di squilibrio, quelle "automatiche" possono avere conseguenze negative nel lungo termine e, proprio perché inconsapevoli, si rivelano particolarmente difficili da sradicare. Come potremmo, del resto, intervenire su un' abitudine che non sappiamo neppure di avere?

Ma come si sviluppano queste abitudini dannose?

Esse nascono e si consolidano poiché, come esseri umani, siamo naturalmente predisposti alla ricerca del piacere e ad allontanarci da ciò che ci fa soffrire. Più un evento, un gesto od un pensiero ci inducono sensazioni piacevoli, più saremo naturalmente predisposti a ripeterli, per ricercare nuovamente quelle belle sensazioni. In questo modo, lentamente, ripetizione dopo ripetizione, essi si consolidano, tramutandosi in abitudini.

Ad esempio: un giorno può esser capitato che, dopo una furiosa litigata con il partner, l'aver preso un brutto voto a scuola o l'aver avuto una giornata particolarmente stressante sul lavoro, una volta tornati a casa abbiamo aperto la madia, svuotato un pacco di biscotti o patatine e ci siamo per questo sentiti meglio, istantaneamente. La mente, in questo caso, registra un'associazione stimolo/risposta: Mi sento male –> mangio –> mi sento meglio.

Poiché tale azione, nell'immediato, ha funzionato, ci capiterà di metterla nuovamente in atto, in altri momenti di stress. Essa si rinforzerà ad ogni ripetizione, consolidandosi nel tempo comeprassi. Un'abitudine come questa avrà come esito un costante introito calorico in eccesso che, se non bilanciato da un' adeguata attività fisica, condurrà al sovrappeso.

Risulta quindi necessario, per modificare qualsiasi abitudine negativa o indesiderata, portarla innanzitutto alla coscienza della persona.

Lo Psicologo Alimentare si occupa specificamente di rendere la persona consapevole di come, quanto e perché crea e mantiene determinate abitudini, individuando al contempo strategie di coping più sane e adatte al suo bisogno, al fine di fronteggiarlo senza avere necessità di ricorrere al cibo e senza, quindi, cadere nuovamente nel circolo vizioso della gratificazione alimentare, causa di sovrappeso.

Affrontare quei pensieri, emozioni e comportamenti disfunzionali che contribuiscono a mantenere e rafforzare il problema rappresenta il primo passo per un percorso di crescita di Sé che consenta di liberarsi dalla schiavitù del cibo e dei prodotti dell'industria delle diete. Con i Percorsi Alimentari sarai dunque finalmente tu ad avere il controllo sul cibo; non più il cibo ad avere il controllo su di te.

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[1] Chi sono le figure che si occupano di sovrappeso e obesità?

• Il Medico dietologo è laureato in Medicina e Chirurgia (laurea 6 anni), iscritto all'Ordine dei Medici e Specialista in scienza dell'alimentazione (4 anni). A lui competono diagnosi e prescrizione della dieta, nonché di eventuali terapie farmacologiche.
• Il Biologo nutrizionista (laurea 5 anni) è iscritto all'Ordine dei Biologi. Può elaborare diete personalizzate. Non può fare diagnosi né prescrivere farmaci.
• Il Dietista (laurea 3 anni) può elaborare, formulare e attuare le diete prescritte dal medico.
• Lo Psicologo Psicoterapeuta ha una laurea in Psicologia (5 anni), è iscritto all'Ordine degli Psicologi, specializzato in Psicoterapia (4 anni) e, nel caso dello Psicologo Alimentare, ulteriormente specializzato nella gestione del comportamento alimentare (min.72h + esperienza clinica, come da criteri Non prescrive diete e non si occupa di alimentazione in senso nutrizionale.Nella fattispecie, lo Psicologo è l'unico professionista abilitato invece ad occuparsi "della salute mentale e del benessere della persona, del gruppo, degli organismi sociali e delle comunità utilizzando strumenti diagnostici, di prevenzione, cura e riabilitazione scientificamente validati"

NB:

La formazione del coach, al contrario delle professioni su elencate, si svolge in genere durante alcune giornate d'aula sicuramente intense e ricche di esercitazioni, ma che si esauriscono nel giro di qualche giorno o mese e senza che siano stati richiesti requisiti minimi specifici per accedervi. In Italia la professione di coach non è, di fatto, regolamentata: questo non significa che non sia legale esercitarla, ma che lo Stato non ha prodotto alcuna normativa di riferimento, nessun percorso formativo obbligatorio, né tanto meno l'obbligo di iscrizione ad un albo professionale. In altre parole, tale assenza di un quadro normativo, chiunque può definirsi coach.

Per quanto riguarda il counselor, il mio pensiero è ben rappresentato da quello del Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, Nicola Piccinini.

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