5 tecniche di Mental Training per sopravvivere alla quarantena

Questo articolo si pone l'obiettivo di dare 5 consigli per affrontare la quarantena data da Covid-19, nel miglior modo possibile.

21 LUG 2020 · Tempo di lettura: min.
5 tecniche di Mental Training per sopravvivere alla quarantena

È passato ormai più di un mese dall'inizio di questa quarantena ed abbiamo provato tutto il possibile per farcela andare bene.

All'inizio sembrava di essere in vacanza… scuole chiuse, per i ragazzi era una pacchia, per i loro genitori un pò mano magari.

La sensazione iniziale era quella che saremmo tornati alla vita di tutti i giorni in una o al massimo due settimane.

Invece, al contrario delle aspettative, quelle due settimane ci sono trasformate in una realtà che non ci saremmo mai immaginati.

I professori hanno iniziato a fare le lezioni online e pure i genitori hanno iniziato a lavorare da casa!

Poi ci siamo arrabbiati, eravamo furibondi e ci appostavamo alla finestra per accusare chiunque passasse sottoscala correndo o con un cane al guinzaglio.

Il motivo per cui ci siamo comportati così è perché eravamo spaesati, non sapevamo qual'era il comportamento corretto. Non sapevamo come affrontare una situazione di questo tipo perché non l'abbiamo, in tutta la nostra storia, mai affrontata.

Oggi provo a darvi qualche consiglio per cercare, con qualche tecnica di Mental Training, di sopravvivere a questa quarantena che, ad oggi, non sappiamo esattamente quando finirà, ed anche quando l'avremo superata, non ci abbandonerà completamente… almeno per qualche tempo.

  1. Routine

La creazione di una solida routine può essere utile in queste giornate, dove non si sa bene cosa fare. Siamo in casa e pensiamo che le nostre possibilità siano ridotte. Niente di più falso! In casa si possono fare un sacco di cose, l'importante è organizzare la giornata e la settimana, in modo da non avere troppi momenti vuoti. Perché sono proprio quei vuoti che permettono al cervello di pensare alla situazione e di rimuginare su cosa non possiamo fare o dove non possiamo andare.

Per un atleta la ROUTINE è uno strumento efficace per prevenire e controllare l'ansia pre-gara. Riempiendo in maniera efficace la mente nei momenti precedenti all'ingresso in campo, non si lascia il tempo al cervello di ascoltare le paure che potrebbero compromettere la performance.

2. Goal setting

La pianificazione degli obiettivi può essere utile per non lasciarsi andare ad uno stile di vita malsano, dentro alle quattro mura domestiche.

Scegliendo obiettivi S.M.A.R.T. (Specifici, Misurabili, Accessibili, Realistici, Temporali) facciamo in modo di rimanere sul pezzo, nonostante la nostra vita possa essere stata completamente stravolta in queste settimane. Ad esempio, poniamoci l'obiettivo di mantenere la linea per quando usciremo, in questo modo riusciremo a controllarci (e misurarci) in modo costante e non arriveremo a fine quarantena, col rischio di svenire dopo aver visto il numero che ci segnalava la bilancia a caratteri cubitali.

Detto questo, un'altra buona idea è fare attività fisica… ma per questa ci sono già milioni di tutorial su YouTube!

3. Visualizzazione

Ok, abbiamo fatto due ore di allenamento e siamo diventati i Leo Messi del nostro condominio, ma prima o poi usciremo dalla nostra cameretta! Riusciremo a fare tutti i nostri "numeri" anche sul campo vero e proprio? Con gli avversari che cercano di rubarci la palla, con gli arbitri che fischiano o con il pubblico che ci guarda?

Un buon esercizio per sopperire a questa mancanza è riprodurla mentalmente.

Mettetevi comodi sul divano (o sul letto) e provate a riprodurre mentalmente una vostra partita.

Iniziate immaginando la vostra performance migliore, magari lo stato di Flow, e cercate di rivivere tutte le sensazioni che avevate provato in quel momento. Il rumore del pubblico sugli spalti, i vostri compagni che vi chiamavano o l'allenatore che urlava, l'odore della palestra, del prato o dell'acqua, la sensazione di tenere il vostro strumento tra le mani, o tra i piedi, la sensazione del vento tra i capelli, magari anche il gusto dell'erba dopo essere caduti o del sudore, quando vi asciugate la fronte con la divisa. Cercate di riprodurre la vostra performance come se fosse un sogno controllato. Sarà bellissimo, ve lo assicuro!

4. Tecniche di respirazione

Rilassatevi, capisco che in questo periodo ci possano essere approcci differenti alla quarantena, e magari qualcuno è fin troppo rilassato… (ecco, magari voi, questo punto non leggetelo) ma in percentuale è possibile che ci sia più stress, ansia e agitazione dovuta alle conseguenze che avrà questo periodo e all'incognita di quando si potrà tornare alla vita normale.

Provate a prendervi 5-10 minuti da dedicare alla respirazione, inspirando ed espirando profondamente e lentamente. Con un pò di allenamento, vi accorgerete che concentrarsi sul proprio respiro è una delle attività più rilassanti che possiamo fare.

Quando poi usciremo, la tecniche di respirazione si potranno utilizzare in altri modi: ad esempio, per attivare il proprio corpo quando è troppo rilassato, per trovare la giusta concentrazione prima di una gara o, banalmente, recuperare più velocemente il fiato tra un'azione e l'altra. Ma, per trarre tutti questi benefici bisogna saperla usare nel modo corretto, calibrando inspirazione ed espirazione a seconda dell'effetto che vogliamo ottenere.

5. Self-tlak

Ultima tecnica, ma non per grado di importanza anzi, il pensiero positivo!

Leggo in continuazione l'hashtag #iorestoacasa, questa frase non è formulata in maniera positiva perché ci si focalizza sul rimanere rinchiusi a casa. Ma è proprio questo ciò che vogliomo? Poteva andar bene nelle prime settimane quando effettivamente era necessario comprendere a pieno l'importanza di non uscire per la nostra salute e per quella degli altri. Ma ora sarebbe meglio iniziare ad usare un hashtag diverso… che ne dite di #usciremopresto ? É assolutamente fondamentale focalizzarsi sulla positività dei nostri pensieri, perché il nostro cervello funziona per immagini, quello che pensiamo e ripetiamo mentalmente, si realizzerà, potete contarci.

Infine vorrei che vi fermiate un secondo a riflettere su come avete affrontato queste settimane. É possibile che vi siate concentrati su tutto ciò che questa quarantena non vi permette di fare, tutti i posti dove non potete andare o tutte le persone che non potete vedere. STOP! É ora di pensare al QUI ED ORA, è il momento di apprezzare le piccole cose, ciò che abbiamo a disposizione in questo momento… perché non abbiamo vie di fuga, non abbiamo la possibilità di scappare da noi stessi o dalle nostre responsabilità. É ora di accettarci e di pensare a quello che possiamo fare adesso, con quello che abbiamo e nel luogo dove siamo.

Dott.ssa Alessandra Visconti - Psicologa dello Sport

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Scritto da

Dott.ssa Alessandra Visconti

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