3 frasi tipiche delle persone emotivamente immature in una relazione di coppia

Spesso i partner emotivamente immaturi non sono in grado di accedere ai loro sentimenti, capacità in realtà necessaria affinché comprensione ed empatia siano presenti in una relazione. Questo perché i meccanismi di difesa impediscono alle persone emotivamente immature di guardarsi dentro e ammettere i propri errori. Inoltre, la risoluzione del conflitto richiede anche l’abilità di mettere il proprio punto di vista in prospettiva, avere empatia e una certa consapevolezza di sé: tre cose che a un partner emotivamente chiuso possono mancare.

Per approfondire le caratteristiche delle persone che presentano una certa immaturità nel contesto delle emozioni, leggi questo articolo.

1. "Non lo so..."

Un partner emotivamente immaturo è spesso distaccato dalle sue emozioni più profonde e scomode. Ha difficoltà a riconoscere, identificare e parlare di un sentimento difficile. Questa mancanza di comprensione è piuttosto evidente nel bel mezzo del conflitto.

La capacità di comprendere le emozioni spiacevoli dell’altro migliora l'intuizione e la consapevolezza di sé di una persona. Queste capacità introspettive aiutano un individuo a crescere ed evolversi, e lo aiutano anche ad evitare di ripetere un errore in una relazione.

Quando a una persona che presenta una certa immaturità nel contesto delle emozioni viene chiesto perché ha fatto qualcosa che provoca dolore all’altro, anche senza esserne consapevole, e risponde con frasi come "Non lo so", questo potrebbe indicare che non è in grado di riconoscere e discutere di sentimenti importanti.

Una possibile alternativa è la tendenza a usare un calvario o un problema personale come scusa per le azioni sbagliate. Invece di guardarsi dentro e cercare di capire quali potrebbero essere le proprie responsabilità rispetto a "un passo falso", una persona emotivamente immatura usa spesso delle scuse.

Per capirci meglio, vi proponiamo un esempio. Elena chiama il capo di Franco senza il suo permesso per discutere dell'insicurezza di Franco rispetto alla possibilità di parlare ad un evento aziendale. Franco non crede alle sue orecchie quando, durante una riunione, il suo capo scherza su questa telefonata e fa riferimento alla conversazione con Elena. Turbato e arrabbiato, arriva a casa e ne parla con Elena. Lei si sente offesa dai suoi sentimenti e risponde con rabbia: "Stavo solo cercando di aiutarti". Franco da parte sua chiede a Elena perché non ha parlato con lui prima di fare la telefonata. La rabbia di Elena aumenta e lei grida: "Non lo so, Franco! Stavo solo cercando di aiutarti! Non lo so!". La discussione diventa improduttiva e Franco decide di andare a fare una passeggiata. Quando torna, lei è in cucina. Invece di parlare con consapevolezza di come l'ha ferito, dice: "Avevo avuto una brutta giornata. Non ne voglio parlare. Stavo solo cercando di fare qualcosa di carino per te. Ma immagino che non ti piaccia”.

Franco si sente, evidentemente, sconcertato. Elena non ha la capacità di considerare l'impatto del suo comportamento, rifiuta di parlare delle ragioni che l’hanno portata a compiere quell’errore e lo fa sentire in colpa per la sua spiacevole giornata. Le sue carenze in termini di responsabilità e intuizione convincono erroneamente Franco che sarebbe lui il responsabile di quel litigio. Ora Franco è doppiamente ferito e confuso.

Fare un errore in una relazione e riuscire a comprendere il suo impatto sull’altra persona è un atteggiamento emotivamente intelligente. Una persona che non è in grado di riflettere da sola, di comprendere veramente il punto di vista del partner e di discutere dei sentimenti più profondi che portano a un'azione insensibile, può ripetere ripetutamente una frase come "Non lo so" quando gli/le viene chiesto di pensarci e discutere su un determinato sentimento. I problemi raramente vengono risolti in modo sano perché il partner emotivamente non disponibile è inflessibile e costantemente sulla difensiva.

2. "Non ho fatto questo..."

A causa del bisogno di un individuo emotivamente bloccato e immaturo di proteggere un ego profondamente fragile, la persona mette in atto molteplici meccanismi di difesa, meccanismi che sono spesso inconsci. Per esempio negare il male o il dolore procurato all’altro è un atteggiamento comune perché una persona cambia inconsciamente la trama nella sua mente. Distorsioni cognitive estreme, note anche come errori di pensiero, consentono quindi a un individuo di riscrivere la storia e assumere il ruolo di vittime o eroi.

Nell'esempio sopra, Elena si comporta in modo irrispettoso. Umilia suo marito e rifiuta di considerare le conseguenze dolorose delle sue azioni. Dice che la telefonata voleva essere un tentativo di aiutarlo, ma in realtà potrebbe rappresentare il bisogno di Elena di essere “l'eroe” nella relazione. Mentre si trova di fronte a un fatto compiuto, assume il ruolo della vittima e continua a sfuggire a qualsiasi tipo di responsabilità giustificando le sue azioni come semplice conseguenza di una brutta giornata.

La distorsione per cui una persona, pur avendo sbagliato, si comporta da eroe o vittima crea una realtà alternativa in cui un partner è costantemente "innocente" e "stimabile" nonostante i suoi comportamenti negativi. La necessità di recitare il ruolo dell’eroe in una relazione è un modo per una persona emotivamente immatura di sentirsi importante e influente. Tuttavia, acquisire potere in un modo così egoistico (senza, per esempio, parlarne prima con l’altro) indebolisce la relazione stessa oltre che la persona cara. In casi simili il partner emotivamente più maturo si sentirà come bloccato e inizierà a sperimentare profondi dubbi su se stesso/a perché la realtà viene continuamente distorta.

3. "Sei tu quello che ..."

In un confronto, il partner emotivamente immaturo reindirizza il senso di colpa sulla persona che solleva il problema. Ignorare la questione e incolpare ingiustamente l'altra persona è un modo pratico per evitare la responsabilità. "Sei tu quello egoista! Ricordi quando mercoledì mi hai ignorato quando avevo bisogno di te? Come lo spiegheresti?".

Attribuire ingiustamente la colpa all’altro è un diversivo efficace perché la persona si senta ferita dalle accuse, per quanto ingiuste siano. È piuttosto difficile mantenere la calma di fronte a un comportamento di questo genere e spesso il primo impulso di una persona è quello di difendersi. Il partner emotivamente immaturo respinge così il senso di colpa e il conflitto che lo vede al centro della discussione.

Un partner che si mette spesso sulla difensiva può avere difficoltà emotive e potrebbe aver bisogno di lavorare sulle capacità necessarie per risolvere il conflitto: empatia, intuizione, apertura e responsabilità. Comprendere questo genere di eventi che si verificano durante il conflitto può aiutare una persona emotivamente intelligente a districarsi nel mezzo di queste dinamiche disfunzionali.

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