Il centro
Partita IVA:
Titolo universitario e università
Laurea in psicologia clinica e di comunità
Esercito la professione:
Come libero professionista
Riconoscimenti e Associazioni:
Convenzioni con sanità pubblica o assicurazioni sanitarie:
Consulenze e/o appoggio psicologico:
Specializzazioni
Possibilità di conversazioni via Skype
I nostri corsi e seminari:
Tecniche di rilassamento, autostima e organizzazione di psicoeventi in locali pubblici ("Spritzo gioia", "Spritzo autostima", "Psico cafè", "Conversazioni di psicologia" etc..)
Tipo di terapia:
Psicoterapia interazionista-costruttivista-breve strategica
Tecniche e metodi utilizzati:
Terapia Strategica
Psicoterapia breve
Terapia di gruppo:
Terapia di coppia, gruppi di autostima, gruppi di formazione
Pazienti:
Adulti
Adolescenti
Terza età
Coppie
Gruppi
Presso il centro vi sono specialisti:
Servizio di aiuto psicologico d'urgenza:
Consulenze nel fine settimana
Prezzo medio orientativo per seduta:
Si considerano le condizioni socio-economiche della persona
Si concedono pagamenti agevolati:
Si considerano le condizioni socio-economiche della persona
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Descrizioni
Il Dott. Damiano Pellizzari si occupa di:
Ansia e attacchi di panico
Depressione e stress
Momenti di difficoltà esistenziale non classificabili come patologici
Autostima
Problemi sessuali
Crisi di coppia e coi figli
Problemi legati alla disabilità
Disturbi dell'identità (omosessualità)
Disturbi alimentari (anoressia, bulimia)
Disturbi di personalità
Disturbi psicotici
Perizie e valutazioni psicologiche per scopi legali (separazioni, affidamento dei figli, danni da incidenti ecc... ).
La mente mente. "La mente è come il paracadute, funziona solo se è aperta" . Albert Heisten.
Un giorno un monaco chiese al suo superiore: “Posso fumare mentre prego?” Il priore naturalmente rispose che non è rispettoso fumare mentre si prega e glielo vietò categoricamente. Passato un po' di tempo poiché il fraticello non riusciva a togliersi il vizio ritornò dal suo superiore e gli chiese: “Posso pregare mentre fumo?. Il priore annuì e lo elogiò per la sua devozione. Quale è la morale di questa storiella? Le parole pesano, il modo con cui definiamo un problema ci può indicare la strada per uscirne o per rimanerne invischiati inconsapevolmente.
Questa cosa i pubblicitari la sanno e vi porto qualche esempio. In un prodotto dolce ci può essere scritto “non contiene colesterolo” inducendoci a pensare che sia un alimento dietetico; nulla di più vero quanto falso. Infatti non esiste al mondo un alimento che contenga colesterolo al suo interno, esso si forma nel nostro corpo una volta metabolizzati soprattutto certi tipi di cibi. Continuando con queste verità ingannevoli possiamo trovare nell’etichetta di certe bibite la frase “senza zuccheri aggiunti”. Siamo indotti a pensare che la bibita non contenga zuccheri, in realtà spesso ne hanno moltissimi ma a questi non ne sono stati aggiunti altri.
Addentriamoci nello specifico della mente e vediamo quanti danni hanno fatto le parole "malattia mentale", "patologia psichica" e altre simili che servono a descrivere un disagio psicologico. Pensare ad un problema psicologico come ad una malattia ci induce a concludere che il problema stia dentro al cervello, piuttosto che nell’interazione che l’individuo ha con sè stesso e il mondo che lo circonda. Questo modo di pensare ha permesso al dottor Freeman di effettuare e divulgare in tutto il modo la pratica della lobotomia senza alcuna evidenza scientifica che ne dimostrasse l’efficacia. Idem si può dire anche per l’elettroshock che funziona come dare una pacca alla televisione e sperare, che le immagini tornino. Queste pratiche non hanno guarito nessuno, hanno permesso di rendere innocue persone considerate anormali e quindi disturbanti la società civile.
Il dottor Freeman che tra l’altro ha preso anche il premio Nobel, come tanti altri non ha agito in cattiva fede ma si è comportato in linea col suo modo di pensare la "malattia mentale". Oggi l’approccio fortunatamente si è ammorbidito grazie agli psicofarmaci e alle psicoterapie ma non è cambiato di molto il modo di pensare al disagio psicologico. Si pensa che lo psicofarmaco guarisca il disturbo e non che sia una sorta di anestesia per superare grazie ad una psicoterapia, ad una crescita personale, ad esperienze di vita positive, tale disagio.
Una persona sta male perché è depressa o è depressa perché sta male? Siamo in un sistema culturale in cui la depressione (come tanti altri disagi psicologici) viene vista più come una vera e propria malattia più che ad un modo, una parola per descrivere uno stato d’animo. Il linguaggio ha quindi il potere di far diventare i concetti degli oggetti. Un esempio di percorso contrario in cui una "malattia" è diventata un concetto, una semplice descrizione e per questo ha forse trovato una più congrua collocazione è l’omosessualità. Si pensi che fino a non tantissimi anni fa nel manicomio di Ferrara veniva praticato l’elettroshock agli omosessuali proprio perché erano considerati dei pazienti da curare. Oggi sono considerati prevalentemente delle persone che hanno un proprio peculiare orientamento affettivo-sessuale. Personalmente per definire chi frequenta il mio studio non uso la parola paziente perché “sa troppo di medicina”, nemmeno cliente perché mi sembra troppo commerciale, neanche utente perché mi ricorda la “mutua” preferisco semplicemente “persona in psicoterapia”.
La mente dell’uomo costruisce cose come grattacieli, auto, tecnologie, insomma oggetti concreti che possiamo toccare con mano. La mente però costruisce anche teorie, idee, concetti e alcune di esse come spiegato prima possono anche ritorcersi contro di essa. La saggezza popolare è maestra in questo: “fai attenzione ai tuoi pensieri perché possono diventare parole, fai attenzione alle tue parole perché possono diventare azioni, fai attenzione alle tue azioni perché possono diventare comportamenti, fai attenzione ai tuoi comportamenti perché possono diventare abitudini, fai attenzione alle tue abitudini perché possono diventare carattere, fai attenzione al carattere perché può diventare il tuo destino!
Raccomandazioni
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07 Febbraio 2019
Anonimo
Paziente verificato
07 Febbraio 2019
Opinione su Dott. Damiano Pellizzari
Disponibile e preparato, utilizza uno stile immediato e non convenzionale, capace di farti sentire a tuo agio fin dai primi istanti. Ha aiutato me e mio marito ad individuare soluzioni capaci di rinsaldare la nostra coppia e di riportare l'armonia in famiglia. Nonostante il momento difficile dal punto di vista economico, ha compreso la situazione ed è venuto incontro alle nostre esigenze. Lo consiglierei.
24 Luglio 2017
Michele
Paziente verificato
24 Luglio 2017
Opinione su Dott. Damiano Pellizzari
In un mio momento di "urgenza", è stato velocemente disponibile sin dal primo incontro. Fuori dagli schemi, informale e pragmatico, mi ha indirizzato ed accompagnato per cercare e trovare dentro di me quelle soluzioni più adatte a risolvere le mie problematiche. E' un professionista che mira a risolvere "velocemente" le difficoltà che stanno affliggendo la persona che si rivolge a lui per un aiuto, perché quando si sta male, si vuol star presto meglio! Scordatevi con lui le "infinite" terapie freudiane, con lo psicologo che fuma la pipa in silenzio e vi fa stendere su un lettino a parlare per anni! E' stato per me esattamente quello che cercavo, e mi ha aiutato a tirarmi fuori da un periodo veramente brutto. Lo raccomando vivamente come medico e come persona.
15 Febbraio 2016
Becevel
Paziente verificato
15 Febbraio 2016
Opinione su Dott. Damiano Pellizzari
Persona molto disponibile, accogliente e sensibile. Ha proposto soluzioni interessanti.
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