Vorrei cambiare ma non riesco.
Cerco di descrivere brevemente la mia vita: bambino energico, quasi iperattivo, mi sono sentito sempre "poco accettato" o inadeguato. Mia madre mi ha sempre dimostrato affetto e attenzioni e mio padre mai, "assente" sempre. Non sono mai riuscito a dimostrare quanto voglio bene alle persone, perciò appaio freddo e le dimostrazioni di affetto mi infastivano. A 14 anni i miei genitori si separano, ho il ricordo di non aver sofferto per l'accaduto e pur avendo una sorella con lei non ne ho mai parlato. Rimango con mia madre a vivere e vedo ogni settimana mio padre che non fa che dirmi che "mamma è una stronza, mi ha abbandonato". Io provo rabbia e non credo alle sue parole, mi vergogno di avere un padre così. In seguito vivo svogliato la vita fino all'università (scelta per caso) quando trovo l'amore. Ad oggi la mia vita appare entusiasmante solo se ho un partner con cui condividerla, adoro infatti "mostrare" il partner agli amici e conoscenti. Nei momenti di solitudine con lei mi viene l'ansia perché torno a vivere l'inadeguatezza e comincio ad allontanarla. Attuo comportamenti evitanti, non "vivo" la sua presenza, riacquisisco la capacità di ascoltarla ed "esserci" solo quando lei sta per "lasciarmi definitivamente". Ogni possibile contatto con le donne mi crea ansia e finisce così. Purtroppo tutti gli interessi della mia vita, dalla musica fino ai vestiti che indosso, mi sembrano uno schifo totale, questo mi impedisce di amarmi e credere nelle cose che faccio che abbandono sempre dopo l'entusiasmo iniziale. A volte vorrei sconfiggere questa cosa che ho, dovrei impegnarmi anche se provo disgusto verso le cose della mia vita? È quello che non riesco a fare