Violenza psicologica da madre a figlia

Buongiorno Leila, mi spiace per la situazione che sta vivendo in casa.
Ha 21 anni, so che sarebbe bello sentirsi riconosciute nel dolore, ma deve prendersi cura di se stessa e chiedere aiuto.
Chieda al servizio sanitario della sua città o al suo medico di base, magari conosce dei contatti
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Alice Noseda

Parli con la collega, Psicoterapeuta, e le dica di fare una terapia insieme a lei

Cara Leila,
Subire violenza psicologica da parte della mamma è una delle condizioni generatrici di Maggiore sofferenza e senso di smarrimento rispetto alla propria identità.
Se per mantenere un rapporto con sua madre lei deve assecondare tale aggressività verbale questa relazione Va rivista alla radice. Sembra che lei sia diventato il capro espiatorio di tutte le sue frustrazioni rabbia e fallimenti. Si può spostare il confine di questo relazione così distruttiva, Ma certamente avrebbe bisogno del sostegno di uno psicoterapeuta per esplorare le dinamiche sottostanti e le reciproche proiezioni con sua mamma. Sembra che, nell'mpedirle di andare da uno psicologo, lei abbia proprio paura che questo equilibrio si rompa, Ma lei Leila ha tutto il diritto di compiere delle scelte e prendere decisioni o strade che a sua mamma non piacciono. È ora di tagliare il cordone ombelicale.
Le auguro un buon percorso
Un caro saluto
Resto a disposizione
Dottoressa Simona D'Urso

Buon pomeriggio
Parli con la collega, Psucoterapeuta e le dica di convocare sua mamma.
Per farle comprendere la relazione tra madre e figlia.
Pensi anche che la sua mamma e ' stressata perché ha perso il lavoro.
Ed avrebbe bisogno.anche lei di un percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Gentile Leila,
sua mamma sta vivendo una fase delicata della sua vita, sia perchè probabilmente è vicino alla menopausa, con tutto lo squilibrio ormonale e psicologico che comporta, sia per la perdita del lavoro. Immagino il dolore che prova lei a vedere sua mamma in questa fase difficile, vederla per la prima volta forse vulnerabile, a vedere che è una persona anzichè solo sua mamma. Probabilmente il non accettare che lei abbia bisogno di un supporto psicologico, la protegge dalla sensazione di fallimento che si sta portando dentro.
Le posso consigliare di scriverle una lettera, in cui le fa sapere che è preoccupata per il suo momento difficile, e che la capisce e non la giudica una cattiva madre. Vedrà che la vostra comunicazione potrà partire da lì..
Un caro saluto
Dott.ssa Valentina Borsari

Buongiorno Leila,
in attesa di trovare la sua indipendenza abitativa e lavorativa e poter iniziare il percorso psicologico di cui sente la necessità, le consiglio vivamente di evitare per un pò gli scontri con sua madre.
Non so com'era prima della perdita del lavoro ma in questo momento sua madre non sta bene: la perdita del lavoro la fa sentire inutile, fallita, sbagliata , molto preoccupata per il futuro e soprattutto molto molto arrabbiata (la frustrazione genera aggressività, sempre!).
Quello che lei può cominciare a fare, anche per proteggere sè stessa, è dire a sua madre , quando se la prende ingiustamente con lei : "mamma, intuisco come ti senti e mi dispiace molto ma ti prego di non prendertela con me, non solo perchè l'accaduto non è colpa mia e mi fai inutilmente male, ma soprattutto perchè così allontani la possibilità di trovare una soluzione al vero problema."
Provi, spero che serva, almeno un pò. E poi esca di casa, veda qualche amica o amico e, se sta studiando, vada a studiare in biblioteca. La vita continua anche se la mamma è preoccupata.

Beh intanto può andare da uno psicologo, per se stessa ma anche per avere una sponda con cui discutere su come portare avanti la situazione. Perché se sua madre è tiranna e lei si comporta come vuole lei non ci sarà mai alcun cambiamento di nessun tipo. E il cambiamento non sarà gratis, non c'è una soluzione magica che mette a posto tutto, ci saranno invece logoranti discussioni che se affrontate nel modo giusto le permetteranno ogni volta di aggiungere un pezzettino.

Buongiorno Leila,
Grazie per la sua condivisione di vita.
Sento sia il suo disagio emotivo che il suo desiderio di "star bene" con la mamma.
E proprio questo suo desiderio di miglioramento potrebbe diventare il giusto propulsore per iniziare una "relazione" con Se stessa e con tutte le emozioni e pensieri, che in questo momento la stanno sovraffaticando.
Un professionista puo' esserle certamente d'aiuto, accompagnandola nel suo cammino di vita.
Buona strada
Dr.ssa Ornella Peloso- Psicologa Belluno

Gentilissima Leila,
Comprendo quanto l'atmosfera che vive in casa le risulti pesante da affrontare, ma al tempo stesso comprendo anche quanto lei senta comunque l'istintivo bisogno di avere una relazione con sua madre. È vero che il rapporto tra madre e figlia è formato da due persone, ma al tempo stesso è anche vero che, se una di quelle due persone inizia a fare qualcosa di diverso, si potranno ottenere comportamenti diversi all'interno della relazione stessa. Pertanto, dato che sua madre ha mostrato un atteggiamento poco propenso nel richiedere aiuto ad un professionista, potrebbe iniziare lei un percorso psicologico, nel quale potrà individuare le strategie più idonee per riequilibrare il rapporto con sua madre e di conseguenza anche l'atmosfera a casa: un beneficio per lei, ma che ricadrà inevitabilmente su entrambe.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Cara Leila, mi spiace per la situazione che sta vivendo con sua madre. Il fatto che lei tenga a sua mamma e non voglia che il vostro rapporto finisca non deve però portarla ad accettare il suo comportamento che la fa stare male. Anche se la mamma non è d'accordo, inizi lo stesso un percorso individuale, se sente che questo la può aiutare. E' adulta, non le serve il suo consenso. Può rivolgersi a un consultorio della sua zona.
Potrebbe anche pensare di chiedere alla mamma di seguire un percorso insieme. Questo potrebbe aiutarvi a trovre uno spazio comunicativo comune in cui comprendervi al meglio.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.