Salve, sono una ragazza di 30 anni e soffro d' ansia dall' età di 8 anni. Inizialmente era un ansia occasionale, legata a determinati fattori; poi ha iniziato ad aumentare ed essere costante e in adolescenza ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Ho incontrato qualche psicologo che purtroppo non ha fatto al caso mio, allora ho imparato a saperla gestire ad affrontare tramine meditazione, yoga, musica ed esperienze varie, fino a che si è ripresentato il tutto e sono andata da un analogista, con la quale ho fatto un grandissimo e fantastico lavoro! Purtroppo però da poco mi si sta presentando una paura persistente... 4 anni fa ho avuto uno shock anafilattico in ristorante, fino a qualche mese fa ero abbastanza tranquilla evitavo l allergene e ok... Qualche mese dopo la morte di nonna e vari cambiamenti (è una mia supposizione che sia legato a quello) ogni qualvolta mangio mi viene l ansia, soprattutto se mangio cose che secondo me mi hanno dato anche solo un po di fastidio... L ansia ovviamente arriva a darmi sintomi simili alla reazione allergica perciò poi entro in totale stato di panico che dura per un bel po' di tempo! Ci son volte che riesco a reagire e riprendermi altre invece dove dura più del dovuto e non riesco a ragionare! È una cosa che aimé non sopporto perché mi rendo conto che a volte non ha proprio senso e mi fa vivere abbastanza male... Cosa posso fare?? Come posso superare la paura che ricapiti lo shick anafilattico?
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1 LUG 2022
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Buongiorno Alice
sarebbe utile approfondire il tuo percorso perché da come scrivi sembra si possano trattare di questioni da trattare diversamente. il percorso di ansia che descrivi e gli attacchi di panico sono risolti? scrivi infatti che il lavoro fatto presso un analogista al riguardo è stato fantastico.
l'ansai connessa allo shock anafilattico è tutt'altra cosa che al momento non mi sento di collegare al percorso precedente. hai subìto un trauma vero e proprio con tanto di pericolo di vita che va trattato diversamente. il lutto per tua nonna potrebbe aver attivato qualche debolezza. i trattamenti più consigliati per l'ansia sono normalmente quelli cognitivo-comportamentali (desensibilizzazione, tecniche espositive immaginative... ).
A disposizione per eventuali chiarimenti
Dott. Sommi Lorenzo
1 LUG 2022
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Cara Alice
Le emozioni così forti è come se fossero innamorate di se stesse e si "rinfiammano" con facilità. Quello che lei descrive è un processo molto comune per chi soffre d'ansia, mentre quello che le serve, a mio parere, sono adeguati strumenti per gestire questo tipo di situazioni verso cui lei è predisposta.
Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti
Buona giornata
1 LUG 2022
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Salve,
immagino la fatica di convivere con l'ansia per tutti questi anni. Chi inizia a soffrirne da molto piccolo e non pone subito l'attenzione sull'ansia rischia di portarsela dietro per molti anni, come nel suo caso. Mi dispiace che non abbia trovato la persona adatta con cui curarla, tuttavia l'ansia non si può controllare o gestire senza la psicoterapia, soprattutto se persiste da molto tempo.
Fino a che è riuscita a gestirla da sola ha tenuto, dopodiché l'ansia non gliel'ha più lasciata passare: più la si ignora, più si ripresenta, come lei ha ben descritto, perché l'ansia va ascoltata, altrimenti urlerà sempre più forte. E il fatto che si ripresenti è un bene e le spiego perché: perché la sua ansia è sempre lei! Non è qualcosa di esterno a sé che irrompe nel suo spazio vitale. Per questo va ascoltata, perché le dà l'occasione di fermarsi e attenzionare quelle cose che magari ha ignorato o non messo bene a fuoco, permettendole di capire cosa le stanno dicendo attraverso questo sintomo.
L'ansia trova sempre la strada del corpo per manifestarsi. Bisogna chiedersi "Come sto? Cosa sta accadendo dentro di me? Come mi sono sentita in tutti questi anni?".
La domanda che può sembrare più scontata, ma che mai come in questi casi è fondamentale non tanto per capire ma per "stare con se stessi, sentirsi" anche solo per un attimo. Le chiedo inoltre, cosa la spaventa nel fare questo?
Spero di esserle stata utile in qualche modo e di averle dato degli spunti di riflessione.
Se vuole parlarne mi trova qui, disponibile anche online.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Martina Pallottini
1 LUG 2022
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Salve Alice,
mi permetto di darti del tu. Il percorso che hai fatto nel tentativo di gestire questa tua forte sesanzione di ansia è stato lungo ed è riuscito a darti una buona base di partenza per il futuro. Da qui, però, è molto importante fare una piccola riflessione, ovvero di differenziare quella che è stata un'ansia "generalizzata" da quella provata durante il momento traumatico. Sono due tipologie di ansia differente, e quando si subisce uno shock nel quale si teme per la propria vita, le nostre difese sono messe a dura prova, infatti la tua capacità di controllo è venuta meno quando si sono accumulati ulteriori fattori stressogeni che risultano altamente destabilizzanti.
In breve, hai esposto due parti dello stesso insieme terribile (l'ansia) che vanno affrontate in maniera diversa, sicuramente cercando di capire quali sono gli eventi veramente traumatici che hanno lasciato il segno, rielaborarli ed in seguito, magari (questo sarà a discrezione del professionista) attuare una possibile desensibilizzazione sistematica al fine di diminuire la quota di angoscia percepita durante i pasti e la tua vita quotidiana.
1 LUG 2022
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Salve, Alice credo sia utile iniziare un percorso che ti aiuti a prendere consapevolezza di cosa sia l’ansia e viceversa una reazione allergica. Purtroppo la nostra mente lavora spesso per associazione quindi la paura di avere uno shock probabilmente ti scatena già ansia. Data la tua richiesta d’aiuto a mio avviso la scelta migliore è iniziare un percorso per comprenderla e superarla.
1 LUG 2022
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Salve Alice, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
