Suocera castrante e compagno con problemi sessuali
Salve, ho 26 anni e convivo col mio compagno, che ne ha 33, da 4 anni. La nostra relazione, salvo i primi mesi, è sempre stata difficoltosa dal punto di vista sessuale e intimo. Io con i miei problemi e lui con i suoi, dettati da una madre e una nonna invadenti e castranti. Abbiamo lavorato insieme facendo un percorso psicologico individuale e di coppia. Purtroppo però le continue invadenze della madre e della nonna continuano a metterci in difficoltà, si oppongono a qualsiasi nostra scelta a partire dalla convivenza fino al trasferimento in una casa non nel loro comune ma a 20 km..., noi le abbiamo superate tutte ma ogni volta è stata una mezza catastrofe.
Eravamo difatti riusciti a trovare un nostro equilibrio, sia emotivo che sessuale quando sua madre si è messa nuovamente in mezzo, cercando nuovamente di metterlo in un ruolo di marito e non di figlio. Lui si è sentito come se lei gli avesse chiesto, ovviamente con altre parole, di scegliere tra me e lei. Premesse che lui non fa quello che gli chiede sua madre (ma fa estrema fatica a non accontentarla ogni volta), si è sentito castrato per l'ennesima volta, si è chiuso emotivamente con me e il suo interesse per il sesso è nuovamente calato a 0 come ogni volta che loro si intromettono. Questi momenti gli durano, grazie al percorso fatto insieme, da 1 settimana a 1 mese...prima della terapia invece si bloccava quasi completamente a tempo indeterminato. Ho provato a parlarci ma la mia pazienza è arrivata al limite. Mi sono accorta di avere delle crisi isteriche quando ri-succedono queste cose. Non ce la faccio più. Lui oltretutto, non ha un atteggiamento attivo in questi casi...ma passivo..non prende iniziativa..non fa nulla...quando, dopo averglielo fatto notare e provato a parlarci con le buone, non ne posso più perché mi manca e quindi prendo io l'iniziativa in modo più esplicito..lui..non potendo far finta di niente..fa un maldestro tentativo di iniziare il rapporto facendomi però sentire il fatto che non ha alcuna voglia..e io mi sento malissimo. Sono sincera..è difficile per me vedere l'attrazione che altri uomini hanno nei miei riguardi, restargli fedele, e poi subire questa situazione. Vi chiedo..qual'è la soluzione? perché dopo 2 anni e mezzo di terapia lui ha ancora questi blocchi? Cosa possiamo fare per far sì che la sua famiglia d'origine ne stia fuori definitivamente? Perché lui non riesce a fregarsene di loro? È dovuto alle sue resistenze di figlio? Non vuole crescere?
Grazie a tutti per l'attenzione.