Al mattino, quando l'ansia è al massimo, nonostante l'assunzione di 2 tavor da 1 , comincio a tremare, sudo, mi sento di impazzire, non mi reggo in piedi. Questo succede a casa, se sono al lavoro non posso andare nemmeno in bagno perchè cado, e non è una sensazione. Sono stanca,. soffro di depressione e panico dal 1994, non ne posso più, i farmaci mi danno l'effetto opposto, vivo in una condizione di dipendenza stressante e mortificante. Ho ancora tanta volontà ma i sintomi mi annientano. Faccio psicoterapia cognitivo comportamentale ma i risultati sono momentanei, il giorno successivo alla seduta, è ancora peggio...che fare per una sopravvivenza decorosa?
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23 MAR 2021
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Cara Megghi,
nel leggerla mi sembra veramente sopraffatta dalla fatica, dalla stanchezza e dalla frustrazione di una condizione di disagio e sofferenza che la appesantisce da anni. Mi appare come sopraffatta e, probabilmente a causa del perpetuarsi di una situazione che non sembra cambiare né migliorare come vorrebbe, in preda allo sconforto.
Sicuramente un buon punto da cui ripartire potrebbe essere condividere con il suo terapeuta questo vissuto di inefficacia ed impotenza, unitamente alla valutazione di una variazione o meno di terapia farmacologica assieme allo psichiatra o al medico che l’assiste. Come suggerito inoltre dalla collega prima di me, potrebbe valutare assieme al suo terapeuta il bisogno o meno di considerare anche un percorso psicoterapeutico basato su di un orientamento differente e più adatto a lei. Questo non nell’ottica che quello che stia seguendo non sia efficace, ma per vagliare la possibilità di integrare ciò che di utile ha acquisito ed appreso finora con una strategia nuova. A volte lavorando in sinergia si possono raggiungere risultati migliori e più efficaci.
Concludo solamente con un'osservazione circa la sua richiesta finale: credo che il suo obbiettivo debba essere vivere e non solamente "sopravvivere".
E per far ciò è assolutamente suo diritto richiedere tutti gli aiuti che ritiene necessari.
22 MAR 2021
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Cara Megghi, ne parli con il Suo terapeuta, affinché si possa comprendere come affrontare insieme questa situazione e come poterLa aiutare al meglio, in caso inviando anche ad altro collega.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.