Sentirsi sola e non amata da nessuno
Buongiorno, vorrei esporvi il mio problema. Ho 27 anni e convivo da quasi 3 anni con un uomo di 46. Non abbiamo più rapporti sessuali da 2 anni e mezzo. Così, circa 2 anni fa, ho iniziato una relazione con un uomo sposato (mio collega), che però è finita qualche mese fa. Gli ultimi mese nemmeno con lui avevo rapporti. Ci frequentavamo in maniera diversa, andando a cena, oppure a spasso con il cane. Nel frattempo anche lui aveva scoperto che sua moglie lo aveva tradito, ma, nonostante tutto, non ha divorziato. Così mi sono arresa e ho chiuso la relazione. Da quel momento, essendo un mio collega, non mi ha più rivolto la parola. Spesso si limitava a salutarmi, ma io ho deciso di non rispondergli per il semplice fatto che il suo saluto lo trovavo fine a se stesso. Ad una mia collega, che è al corrente della nostra situazione, ha detto di volermi un bene dell'anima e che per me darebbe cuore e anima, ma, a causa del mio carattere forte, non sa mai come comportarsi. Nel caso comunque lo avessi cercato io , a lui avrebbe fatto piacere, perchè, quando mi saluta ed io non rispondo, ci rimane molto male.
Ormai è da un paio di mesi che io non lavoro più in quell'azienda. E non l'ho mai più visto ne sentito. La cosa che più mi ha fatto soffrire non è stata il non lasciare la moglie, ma la sua indifferenza. Pensavo che, avendo messo da parte il sesso, tra noi ci fosse un rapporto di vero affetto. Mi son sentita davvero poco considerata. Io stessa mi colpevolizzo per avergli permesso di trattarmi in quel modo. Per lui sono stata una persona per cui non vale la pena perdere tempo, perchè so di donne che, in maniera diversa, sono rimaste in contatto con il "loro" uomo sposato, anche dopo la rottura. Probabilmente io non sono stata in grado di lasciargl nulla di buono.
Questo finale mi ha fatto chiudere molto in me stessa. Come detto in precedenza, non lavoro più per quell'azienda, ed ho perso anche i miei colleghi. Solo in pochi si fanno sentire. Uomini pricipalmente. Le mie colleghe sono sparite. Non che ci sia mai stato un rapporto di amicizia, ma sono stata tagliata fuori. Da una di loro addirittura sono stata accusata di aver rivelato cose di lei personali. Ho sofferto molto, così quando ho chiesto ulteriori spiegazioni, mi ha confessato di aver scoperto tempo dopo l'accusa, che la "colpevole" non ero io. Però le sue scuse non mi sono arrivate, se non nell'esatto momento in cui io l'ho cercata per capirci meglio qualcosa.
Non vengo rispettata ne considerata da nessuno. Anche nel mio gruppo di amiche, con le quali ci frequentiamo da più di un anno, sento di non aver empatia. Penso di non essere in grado di creare un rapporto concreto con nessuno. Nemmeno con il mio attuale compagno.
In famiglia le cose non vanno meglio. Con mio papà ho chiuso i rappporti da qualche mese, eppure non ne soffro come per il mio ex amante o le mie colleghe.
Vorrei capire cos'ho di sbagliato, su quale parte di me devo lavorare per uscire da questo brutto tunnel in cui, forse io stessa, mi sono cacciata.
Grazie per il Vostro tempo.