salve,vorrei capire che cosa ho

Inviata da Salvatore · 26 ott 2017 Psicologia risorse umane e lavoro

salve, mi chiamo salvatore, da un pò di tempo credo di avere qualcosa che no va, cercherò di spiegare alcuni fatti che mi accadono giornalmente e vorrei il vostro parere; in questi ultimi hanni ho fatto molte ricerche perchè ho dei problemi a relazionarmi con le persone ogni volta che parlo o sono semplicemente in una stanza con altre persone anche conoscenti o familiari divento rosso in viso e comincio a sudare come se avessi delle vampate di calore improvvise; basta solo un semplice pensiero di stare in mezzo alla gente e immediatamente inizio a sudare e ad avere pensieri strani come se le persone ce l avessero con me e mi sento sempre osservato ed ho paura di sbagliare anche la minima azione; da poco ho cominciato a frequentare l universitá e la situazione non va meglio degli anni precedenti infatti cerco di stare alla larga da tutti non parlo mai non faccio interventi o domande ai professori per paure di dire assurditá e fare una brutta figura e non parlo neanche con i colleghi, molto spesso mi sento stanco e ho spesso mal di stomaco e mi batte forte il cuore al solo pensiero di fare un intervento o rispondere a una domanda ma non riesco quasi a parlare e mi agito e mi sale l ansia...questi sono alcuni sintomi che ogni giorno da più di 8 anni mi perseguitano i miei genitori non ne sanno nulla ma credo se ne siano accorti che c è qualcosa che non va in mè ma cerco sempre di nascondere la veritá a tutti...ho scelto di scrivervi qui perchè non ce la faccio più ma ho paura a confrontarmi con uno psicologo perchè sono sicuro che non direi la verità. sinceramente non so perchè abbia aspettato tutto questo tempo per parlarne con qualcuno e non sò il perchè lo abbia fatto proprio adesso ma vi prego datemi dei consigli o un piccolo aiuto grazie.

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Miglior risposta 27 OTT 2017

Alcune persone pensano di non avere il diritto di essere come sono, al punto di non sapere neanche bene come essere. Spesso è il risultato di una educazione di adulti che sottolineano ciò che non va, invece che valorizzare le qualità e i progressi dei bambini. Da ciò , ma anche semplicemente da dentro quando il bambino affronta tutte le situazioni da solo, si struttura una profonda e dilaniante insicurezza: poi o sei passivo o immagini di essere aggressivo e di doverti difendere. Ad un certo punto il giovane adulto capisce che c'è qualcosa di disfunzionale nel suo modo di guardare e sentire il mondo, indipendentemente dalle cause di ciò.
Hai aperto uno spiraglio della finestra e spero che tu ti accorga che la' fuori ci sono persone simili a te, altre a cui sei simpatico proprio per come sei, altre ancora che si danno un gran da fare per tutti. Magari ti fidi e apri un po' di più, respiri aria fresca e ti butti alle spalle qualche paura.
Dr.Bartoli - Valenza

Ipnosi dr.Bartoli Psicologo a Valenza

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27 OTT 2017

Ciao Salvatore,
dalle tue parole riesco bene a sentire il disagio che stai provando.
Riuscire a condividere con qualcuno, anche se per adesso solo virtualmente, le tue sensazioni e il tuo stato di animo credo sia un primo, indispensabile e importante passo per tentare di affrontare questo tuo stato di disagio e malessere nello stare e confrontarsi con le persone. La condivisione serve ad alleggerirci del peso che ci portiamo addosso, che accumuliamo attraverso il nostro stare nel mondo e che altrimenti potrebbe divenire psichicamente insostenibile. Il raccontare le nostre esperienze e sensazioni ad un'altra persona disposta ad ascoltarci aiuta a disfarsi di quel peso in eccesso, spesso fatto di paure di giudizio e fantasie catastrofiche, che ci blocca in situazioni frustranti e dolorose, permettendoci così di intravedere nuove vie di uscita per muoversi e uscire dall'empasse in cui ci troviamo. Per questo mi immagino potrebbe essere per te buono provare a fare un'ulteriore passo in avanti provando a condividere le tue sensazioni con una persona in "carne ed ossa" a te vicina (dal punto di vista affettivo ed emozionale) disposta ad ascoltarti senza giudicarti. In alternativa naturalmente puoi rivolgerti ad uno psicoterapeuta o, se vuoi, puoi anche controllare se nella tua zona sono presenti associazioni, tipo gli emotivi anonimi, che organizzano incontri di gruppo.
Io Salvatore ho fiducia in te, sono sicuro che ce la farai. Forza Salvatore!
Rimango comunque a disposizione per ogni altra domanda o richiesta.
Un caro saluto

Dott. Pierluigi Salvi Psicologo a Empoli

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27 OTT 2017

Gentile Salvatore,
Lei afferma che probabilmente davanti ad uno psicologo non direbbe la verità, in realtà in questo portale lei ha già avuto il coraggio di esprimersi ed ha preso consapevolezza.
La problematica è di natura ansiosa e relazionale, lei manifesta delle attivazioni psicofisiche difronte ad altre persone, non esce dalla zona confort.
Un percorso psicologico mirato potrebbe esserle di grande utilità, ci rifletta con calma.
Cari saluti
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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27 OTT 2017

Buongiorno Salvatore,
un cambiamento importante hai già iniziato a farlo nel momento in cui hai deciso di aprirti e manifestare il tuo disagio.
Dalle tue parole emerge un sensazione di ansia che limita la tua vita quotidiana e inibisce il crearsi di relazioni positive e gratificanti.
Ti chiedi il perché tu abbia deciso di parlarne solo ora. Probabilmente la sofferenza di questi otto anni, ti ha dato la motivazione necessaria per ridurre i sensi di colpa e per tentare di trovare una soluzione.
L'ulteriore passaggio è quello di contattare un terapeuta ed inziare un percorso psicologico che ti consenta la riduzione della sintomatologia ansiosa e l'attivazione di strategie di coping, che ti permettano di vivere con serenità.
Coraggio!
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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27 OTT 2017

Caro Salvatore, innanzi tutto sono contenta che abbia trovato il coraggio di scrivere, è già un primo passo importante che sta facendo per sè. Sembra che la vergogna e l'imbarazzo siano i nuclei centrali del disagio che sta vivendo. Poi si traducono in ansia e meccanismi di evitamento tipici dell'ansia ma l'aspetto centrale è secondo me la vergogna. Probabilmente nella sua storia ci sono stati dei momenti in cui si è sentito ridicolo o inadeguato, è così?
Lavorando su questi aspetti con l'aiuto di un terapeuta può sciogliere questi nodi e vivere in modo più indipendente dal giudizio dell'altro. Un caro saluto - Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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27 OTT 2017

Gentile Salvatore,
dalla tua richiesta traspare un grande e ricco mondo interiore, che quando sei in "pubblico" senti minacciato. Come se gli altri potessero giudicarti, pronti a ridere di te. Ho capito bene? Ti sono capitati realmente episodi del genere o è solo una tua paura? Sembrerebbe tu debba lavorare sulla tua autostima.
Al di la del tempo trascorso e delle motivazioni che ti hanno spinto adesso, resta il fatto che adesso ce l'hai fatta, hai chiesto una mano. Il che è un grande passo nell'affrontare la tua situazione.
Un percorso psicologico, sono convinto, ti potrà dare grande conforto.
Per chiarimenti, delucidazioni o altro, non esitare a contattare me o colleghi, magari della tua zona.
Cordialmente, Dottor Savasta, Pistoia.

Dottor Antonino Savasta Psicologo a Pistoia

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26 OTT 2017

Caro Salvatore,
comincio con il farti i miei complimenti: hai fatto bene a scrivere e trovare la forza di volontà per cambiare la tua situazione. I sintomi che descrivi sono certamente riconducibili a un disturbo legato all'ansia e alla difficoltà relazionale. Il consiglio che posso darti è quello di valutare la possibilità di un supporto di carattere psicologico - in tal senso ti suggerisco di leggere anche il Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, a cui ogni professionista del nostro settore deve attenersi e dentro cui sono raccolte le norme più significative che regolamentano l'attività di supporto psicologico (come ad esempio l'obbligo al segreto professionale e il dovere verso la cura e il benessere del paziente). In parallelo, per tentare di chiarire meglio le tue difficoltà, prova a fare questo piccolo esercizio: valuta attentamente quali sono le situazioni in cui questi picchi d'ansia sono più insistenti, sforzandoti di non generalizzare, ma avendo cura di analizzare proprio i momenti specifici - in questo modo è probabile che tu riesca già a riflettere in modo diverso su ciò che ti accade e cogliere gli aspetti significativi che ti mettono in scacco.

Un caro saluto,
Giuseppe Marino

Dott. Giuseppe Marino Psicologo a Stradella

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