Rivoglio i miei spazi e la mia libertà
Buongiorno,
Sono una ragazza di 25 anni e ho una relazione da 5 anni, da ormai 3 anni conviviamo.
Vi scrivo perché quello che porto dentro è pensante e mi fa male, ma non ho nessuno con cui parlarne, alcuna amicizia o parente stretto e mi logoro dentro pensando che non so più cosa fare ogni giorno.
L'uomo che ho al mio fianco mi ha spento.
Ad inizio relazione ero poco più di una ragazzina, avevo amiche e ci piaceva uscire ma ogni giorno, dopo aver visto loro, dovevo vedere lui. Se non andavo io, cercava in ogni modo di trovarmi e da lì iniziava a chiedermi più e più volte cos'avessi fatto per vedere se mi contraddicevo, a dir suo "se dicevo la verità o meno" e anche se saltavo un particolare di quel pomeriggio era una scusa per litigare.
Si litigava anche se tardavo 5/10 minuti a lavoro perché a suo dire "avrei potuto tradirlo". Guardava gente che a malapena salutavo come "possibili nemici" e una volta ha chiamato dove lavoravo per farmi passare il telefono perché pensava fossi in giro e non a lavoro.
Ho cercato più volte di allontanarlo ma riusciva a trovare ogni posto dove io andassi e se mi chiudevo in casa mia (avevo tenuta nascosta questa relazione) mi faceva recapitare regali su regali e bigliettini.
Quando dicevo che non era lui la persona che volevo usciva di testa e iniziava ad urlare come un pazzo ma io ero lì ed ero da sola, minacciava me, la mia famiglia, le mie amiche..
Una sera stavamo litigando in un parcheggio, io volevo solo andarmene a casa ma si era preso le chiavi della mia macchina.. Ricordo che passò una volante dei carabinieri, che mi guardarono, che allungai un braccio per chiamarli.. Rimasero a guardarmi e se ne andarono.
Io rimasi lì, lontana da casa, da sola a sentir di nuovo urlarmi contro.
Ho cercato di nuovo di chiudere ma ancora una volta appena uscivo di casa il telefono squillava ed era lui che mi chiamava col telefono di amici di amici o con qualche numero nuovo e sapeva dov'ero.
Ad un certo punto è andato a vivere da solo, mi ha portato in questa casa con le mie amiche un paio di volte.
Poi abbiamo iniziato ad andarci da soli, fino a quando non ha perso il lavoro e io a casa mi sono trovata in difficoltà con la mia famiglia e me ne sono andata.
Pagavo le bollette, l'affitto, il mangiare.
Tornavo a casa ed era sempre sporco, pulivo ogni giorno ma lui si comportava come fosse in una discarica.
Ho cercato di tornare a casa mia ma si è tenuto di nuovo le chiavi della macchina e si è messo davanti alla porta per non farmi uscire.
Ho chiamato l'unica amica che mi era rimasta perché tutte mi avevano abbandonata. Non mi è venuta a prendere, mi ha lasciato lì. Mi ha lasciato da sola in un paese nel mezzo del niente dove non c'è un autobus o un taxi, da sola.
Mi sono rassegnata.
Sono dimagrita tanto da far fatica a stare in piedi, ho lasciato il lavoro, mi odiavo, mi sono fatta terribilmente schifo da sola, volevo lasciarmi morire.
Poi ci siamo trasferiti in un altro paese dopo qualche tempo. Vivendo assieme non aveva più le paure di tradimenti e chissà cosa, anche perché aveva il pieno controllo di ogni cosa che facevo quindi i litigi si sono placati.
Mi sono fatta forza e ho riiniziato a mangiare, a prendere peso e ho trovato un lavoro.
Pensavo che nel nuovo paesino se la gente avesse sentito come mi urlava, mi avrebbero aiutata anche solo chiamando i carabinieri o venendo a bussare per vedere se era tutto ok o per farlo smettere.
Cosa che ho capito infondata poco dopo.
Ho socializzato con una collega, l'ho invitata a casa dato che lui quel pomeriggio doveva uscire e mi ha insultata nuovamente con motivazioni del tipo "tu non vuoi che la gente mi conosca, vuoi tenermi nascosto", quel giorno rimandati l'incontro. L'ho invitata nuovamente un pomeriggio in cui anche lui poteva esserci e nulla, ha trovato una scusa per litigate e non l'ho potuta far venire.
Mi sono vergognata tanto.
Poco dopo ho cambiato lavoro.
In tutto ciò, da quando siamo andati a vivere insieme, mi sono presa io cura di pagare affitti, bollette e mangiare perché lui a lavorare per prendere 1000€ non gli sfiorava minimamente, si alzava quando gli andava e a volte tornavo da lavoro che ancora era a letto.
Comunque, una volta cambiato lavoro, ho socializzato con molta fatica con altre due ragazze e una sera siamo andate a fare un aperitivo. Abbiamo tardato tra una chiacchiera e l'altra e ha iniziato a scrivermi e chiedermi se tornavo e quando perché lui aveva fame.
Quella sera si è cucinato, non mi ha lasciato nulla e mi ha tenuto il muso 2 giorni.
Poi è arrivato il primo lockdown.
Aiuto in casa, zero, come sempre e mi sono sentita sola da far schifo. Ho iniziato ad abbuffarmi di cibo. Sono ingrassata tantissimo.
Per tutta l'estate ho fatto due lavori e lui beato a casa.
Attualmente sono in cassa integrazione.. Ma finalmente ha iniziato a lavorare e stando a casa da sola mi sento rinata, ho dello spazio per me, il silenzio, la calma e la pulizia!
Recentemente ha iniziato a dire che lui vuole un figlio, che lo vuole, che è ora, che mi devo dare una mossa e ci ho riflettuto tanto anche perché si fa e cresce come dice lui, se io dico quello che penso mi risponde che sono pazza. Io non lo voglio. Io non voglio trovarmi da sola a mantenere lui e un ipotetico figlio. Non voglio. E tantomeno voglio che la sua famiglia lo abbia tra le braccia dato che sono persone veramente di cattivo gusto dati i comportamenti che hanno verso di me e che hanno verso il mondo in generale. Non voglio.
Anche sposarmi, io non lo voglio. È come se già lo fossimo e anche più di ciò, non mi serve.
I miei genitori stanno in affitto in un monolocale e non c'è posto per me, siamo anche in non buoni rapporti da diversi anni. Non ho altre persone, non ho nessuno che mi può dare una mano. Ho 1000€ da parte.
Nella palazzina dove abito si è liberata una casa, è di fianco a dove sono ora, piccola ma per me va bene, non so se contattare il proprietario e chiedere di trasferirmi io da sola lì. Ho sempre pagato, sono una brava persona e lo sanno, non penso darebbe fastidio. Altri posti in zona non ce ne sono per ora e soldi per cambiare del tutto posto non ne ho a sufficienza.
Inoltre lì ci sono le telecamere che puntano anche sulla porta, se mi venisse a dar fastidio o a fare danni sarebbe più facile denunciare e fermarlo una volta per tutte.
Io sono stanca di questa situazione, io di una persona così che anche in casa non mi da aiuto, che mi fa sentire sola e che mi ha annullata come persona non voglio averci più niente di condiviso.
Devo essere forte, ma ho anche bisogno di qualche consiglio e aiuto perché da sola non ne sono in grado di uscirne.
Per favore, non giudicatemi perché so che ho fatto troppi errori e che ho permesso troppo, ma non voglio più continuare.
Grazie mille.