Potró mai tornare come prima?

Inviata da Roberto · 4 set 2015 Disturbo dissociativo

Buongiorno a tutti,
Vorrei capire almeno in parte cosa mi sta succedendo e cosa fare.

Tutto è iniziato da quando per un attimo mi sono sentito come distaccato da me stesso,come se tutto fosse irreale, premetto che questa sensazione la prima volta che l'ho provata fu due anni fa, ma con il tempo sparí da sola,ora peró è da una settimana che la sento e vedo i conoscenti ma anche i parenti come estranei e anche la realtà è come se non fosse come prima.
Tutto questo per 4 giorni mi ha creato una paura profondissima e tutte le giornate le ho passaate a cercare delle risposte su internet,ovviamente ho cercato di svagarmi,ma anche durante le mie attività è come se vivessi nei pensieri ossessivi che "la realtà tornerà mai come prima,la visione del mondo tornerá mai come prima?"tutte queste domande mi hanno portato ad avere un ansia continua ma non costante.
Anche quando sembra placarsi,i pensieri che mi vengono in mente sono "la realtà non sembra reale,questa è veramente la mia voce",anche la mattina mi sveglio con la paura di vedere la realtá in questo modo e non più come la concepivo prima.
Potró impazzire diventare schizofrenico o avere delle malattie mentali molto gravi?
Premetto anche che non ho avuto nessun trauma o alcuna situazione familiare spicevole,la mia vita è sempre stata discretamente serena e da poco,prima di tutto questo,stava andando anche tutto a gonfie vele.
Dico anche che per tutta la giornata anche mentre gioco a un videogioco oppure mentre sto nuotando,oppure mentre sto facendo qualsiasi cosa è come se il mio pensiero fosse concentrato solo sul senso di irrealtà.
Ho paura che mai tutto tornerà ad essere come prima.
Le emozioni stanno diventando anche più piatte,mi stanco facilmente,ho una sensazione di testa gonfia,l'appetito è diminuito e spesso ho come un nodo alla gola.
Sono sempre stato un ragazzo che studia,ma anche uno che sa divertitrsi,non sono mai stato obbligato da nessuno a fare ció che non mi piace.
L'unico momento della giornata in cui sento più sereno è la sera,è stato anche da sempre il mio momento della giornata preferito.
Ah un'ultima cosa, quando mi guardo allo specchio non mi sento più io,peró i ricordi che ho mi appartengono, in essi io mi ricordo partecipe,mi sento me stesso in essi,ma ora no.
Mi sento troppo confuso e vorrei solo riavere la stessa visione della realtà di prima!

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Miglior risposta 4 SET 2015

Caro Roberto,
i sintomi che descrivi depongono per un disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione ma per essere certi della diagnosi non basta la tua descrizione che tra l'altro potrebbe essere stata influenzata dalle ricerche che hai fatto su internet.
Occorre che ti affidi ad uno psicoterapeuta della tua zona affinchè questi sintomi siano approfonditi, monitorati e correttamente inquadrati dal punto di vista diagnostico anche ai fini di una ottimale terapia.
Nel frattempo ti suggerisco di non metterti a fare ricerche su internet perchè potrebbero ulteriormente mandarti in ansia e confusione.
Se vuoi, tra uno o due mesi facci sapere sulla evoluzione della cosa.
Un cordiale saluto.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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7 SET 2015

Buongiorno, dalla descrizione del suo sintomo sembra un meccanismo di difesa. Lei dice di non ricordare traumi, ma credo che la questione meriti un approfondimento.

cordiali saluti
dott. Alessandro Bertocchi (bo)

Dott. Alessandro Bertocchi Psicologo a Bentivoglio

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7 SET 2015

I suoi sintomi sono quelli prodromici alla schizofrenia o comunque ad un disturbo di tipo psicotico. Purtroppo si tratta di disturbi che in questa epoca sono più comuni di quanto si pensi. Lei potrà tornare come prima e anche guarire, ma bisogna intervenire subito. Da quello che scrive non capisce se ha già consultato un professionista. In questi casi io consiglio in genere un doppio intervento: psicologico e medico- psichiatrico. Ha bisogno di una consulenza psicologica immediata per stabilire il percorso da intraprendere, che dovrebbe essere di tipo psicoterapeutico ed anche farmacologico, almeno all'inizio. Una volta stabilizzata la situazione potrà proseguire solo con la psicoterapia. Bisogna però intervenire e con urgenza.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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5 SET 2015

Intanto, ha fatto bene a rivolgersi qui invece che continuare a cercare su internet da solo.
Mi permetta solo di chiarire una cosa che ritengo fondamentale: la diagnosi dei disturbi psichiatrici si fa attraverso:

- i test psicologici +
- i colloqui clinici +
- l'anamnesi individuale e familiare +
- l'osservazione del comportamento non verbale +
- l'esperienza

e la fa una persona che i disturbi li conosce (tutti, non un paio...). Quindi uno psicologo o uno psichiatra (non il medico di base).

i sintomi sono solo una piccola parte del processo diagnostico e non hanno senso da soli, perché possono essere associabili a più condizioni.

Nel colloquio clinico, ad esempio, viene analizzato il pensiero e le convinzioni della persona, che spesso sono informazioni molto più importanti dei sintomi.

Io capisco l'esigenza di cercare su Internet per poter abbassare l'ansia, ma così si ottiene l'effetto contrario: su internet ci sono molte più informazioni e siti nei quali i sintomi sono collegati soprattutto alle malattie più temibili. Si parla poco dei casi (anche se più frequenti) nei quali l'associazione è con condizioni meno serie.

L'effetto può essere quello di inquinare la situazione, perché nel frattempo l'ansia ci ha fatto temere di avere altri sintomi, magari letti in quegli stessi siti.

Quindi, il consiglio è di lasciare perdere internet, e di andare di persona da uno psicologo o uno psichiatra; fare i test, rispondere alle sue domande e ascoltare la diagnosi e soprattutto, la prognosi.

La sua età è importantissima per fare chiarezza, così come che cosa sta/stava affrontando durante questi episodi, cosa succede nella sua vita, che cambiamenti stanno avvenendo, che sfide l'attendono, ecc..

Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino - Psicologa, Roma


Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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5 SET 2015

Salve Roberto,
effettivamente ciò che provi è estremamente penoso ma prima di usare una terminologia diagnostica è necessario conoscere la tua età, la tua storia personale e la tua vita sociale. Mi azzardo a definire il tuo vissuto come un conflitto tra il tuo tempo reale esterno che scorre e quello interno che tende a rimanere fermo ed ancorato ad una posizione meno evoluta. Con questo intendo ad esortarti a prendere contatto con un/a psicoterapeuta dell'Età Evolutiva se sei ancora adolescente o poco più e se invece sei più grande, ad un/a dei miei colleghi con formazione psicodinamica -relazionale. Comunque puoi avvalerti della mia disponibilità per ulteriori informazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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4 SET 2015

Caro Roberto,
il ripetersi di questo episodio a distanza di due anni potrebbe far pensare ad un disagio con base ansiosa. Naturalmente non è questo il contesto per approfondire la sua situazione, cosa da farsi presso uno psicologo della sua zona.

Lasci perdere le informazioni in Internet, si appoggi ad un familiare o ad un amico e contatti il suo medico di base. Sono i primi passi per fare chiarezza senza alimentare l'ansia.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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4 SET 2015

Carissimo Roberto,
la situazione che lei descrive di distacco dalla realtà può essere causata da un profondo stato d'ansia, non necessariamente percepito come tale.
Essendosi già manifestato due anni fa significa che qualcosa, pur in una situazione che non reputa problematica, scatena questo stato.

Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo, un percorso con un professionista le sarà di sicuro di giovamento.

A disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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4 SET 2015

Buongiorno Roberto
mia auguro che le mie parole possano fornirgli dei chiarimenti rispetto la sua situazione, anche se premetto che sarebbe necessario approfondire la questione provando ad intraprendere un percorso psicologico in cui poter conoscere le origini del suo stato di malessere.
Sentirsi lontano dalla realtà, dal proprio corpo, dalle proprie emozioni, dalle relazioni rappresenta una condizione altamente ansiogena che, in quanto tale, tende ad autoalimentarsi e ad incrementare lo stato di malessere. Per comprendere la situazione sarebbe necessario indagare sugli eventi antecedenti il manifestarsi del suo stato di irrealtà. Inoltre sarebbe importante anche capire cosa è successo anche 2 anni fa e se tra il passato e presente ci sia un ripetersi di situazioni che tendono a procurargli la condizione che ha esposto.
Detto questo le consiglio di riflettere su un eventuale percorso psicologico. Ne troverebbe sicuramente giovamento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Raffaella Celi

Raffaella Celi Psicologo a Milano

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