Buonasera, vorrei chiedere come mai mio figlio di tre anni e mezzo continua a ripetere che gli manco! Dice spesso “mi manca mamma” oppure “mamma mi manchi” o ancora “non voglio andare a scuola perché mi manchi”! Premetto che io e il papà ci siamo separati da pochi mesi e che i rapporti tra noi non sono un granché nonostante io cerchi in tutti i modi di andargli incontro per amore di nostro figlio, capita a volte che lui mi tratti male davanti a nostro figlio! Io per ora non lavoro quindi stiamo praticamente sempre insieme! Potete darmi risposte a riguardo? Grazie mille
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23 OTT 2017
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Buongiorno Cristina,
La separazione dei genitori per i bambini, qualsiasi sia l'età, è un periodo complesso che ha bisogno di tempo e comprensione per essere elaborato. È importante infatti che venga spiegato al bambino il motivo della separazione, sottolineando la loro non colpevolezza e ricordando loro che mamma e papà rimarranno sempre e comunque i suoi genitori. I bambini inoltre sono molto sensibili e attenti osservatori, è possibile che suo figlio abbia notato dei cambiamenti in lei, umorali o comportamentali, e che con la frase "mi manchi" voglia farglielo notare. Provi ad approfondire con lui l'argomento, chiedendo che cosa intende, dando valore alle sue affermazioni e alle sue emozioni, per evitare che Questa sensazione, se non trattata, possa portare a difficoltà di separazione con possibili ripercussioni scolastiche.
24 OTT 2017
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Buongiorno,
i bambini all'età di suo figlio sono come delle potentissime antenne capaci di percepire tutti i segnali emotivi dell'ambiente in cui vivono.
Molto probabilmente a causa del periodo negativo e del cambiamento importante che state affrontando il bambino ha percepito il suo stato d'animo che non gli trasmette più quella sicurezza per stare sereno lontano da lei o accanto a lei. Le consiglio di parlare tanto con il bimbo di non nascondergli nulla e di spiegargli tutto ciò che sta accadendo. Cerchi di parlare con lui serenamente non trasmettendogli il suo malessere. Capisco che ciò che le consiglio non è facile da attuare, se non dovesse riuscire nell'intento contatti uno spicoterapeuta infantile nella sua città; sono certa saprà darvi uno spazio adatto in cui lei e suo figlio potrete ristabilire il vostro equilibrio e il vostro benessere. Rimanendo a sua disposizione le porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Amalia Crescenti. (Palermo).
23 OTT 2017
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Buonasera Cristina,
Concordo con quanto riportato sopra dalla collega: la separazione dei genitori per i bambini è un evento sconvolgente e difficile da comprendere oltre che essere un evento doloroso. I bambini così piccoli, inoltre, non hanno ancora le capacità cognitive per una valutazione della situazione in maniera oggettiva e tendono ad attribuirsi la responsabilità di quanto gli accade, sia nel bene che nel male. Ci vorrà quindi un po’ di tempo (che varia da bambino a bambino) prima che lui possa adattarsi alla nuova situazione familiare. Dalla Sua richiesta tuttavia non mi è chiaro se ha notato questo cambiamento nel bambino in concomitanza con la separazione o se era un comportamento pre-esistente. Per darLe inoltre una risposta non generica, ma che colga il bisogno sottostante di Suo figlio, servirebbero maggiori informazioni, come la descrizione delle situazioni in cui questo accade più frequentemente, il tono di voce e il comportamento non verbale del bambino, le emozioni che suscita in Lei.. Le propongo alcune domande come spunto di riflessione: potrebbe essere un modo per dire che gli manca la mamma serena e gioiosa che era prima? Potrebbe essere un modo per richiedere la Sua attenzione e ricevere le coccole in un momento in cui ne ha bisogno? Potrebbe avere paura che anche Lei possa andarsene di casa? Sono solo alcune ipotesi, che potrà valutare osservando il suo bambino. Se non ci sono altri segnali di cambiamento, questo comportamento potrebbe essere un modo per avere vicinanza e rassicurazione in un momento difficile (del resto anche noi adulti, quando ci sentiamo in difficoltà cerchiamo la vicinanza di persone care), se invece avesse notato anche altre difficoltà (paure nuove, difficoltà nelle separazioni quotidiane, disagio a scuola) potrebbe essere utile una consulenza psicologica.
Cordialmente,
A disposizione,
Dott.ssa Martina Pederzolli