Salve, mia figlia di 4 anni da qualche mese si rifiuta di mangiare e bere fuori casa. Tutto penso sia iniziato all'asilo, è una bambina molto tranquilla, mangiava la sua merenda insieme a tutti i bambini poi un giorno non ha piu voluto farlo! Adesso però lo fa anche se è dalla nonna oppure fuori casa in presenza di estranei! Ho notato però che mia figlia ha paura di veder vomitare o vedere qualcuno che tossisce mentre mangia! Può essere questo il problema?
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24 AGO 2016
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Gentile Angela,
è plausibile che sua figlia all'asilo abbia visto qualche episodio che l'ha colpita particolarmente, ad esempio un compagno che vomita o tossisce, e per questo abbia paura che quando è fuori con degli estranei questo capiti anche a lei. Oppure potrebbe trattarsi di un senso di vergogna a mangiare in presenza di estranei.
Suggerisco come genitori di cercare di capire da dove vengono questi timori di mangiare in pubblico e di rassicurarla sul fatto che non succederá nulla di male se mangia fuori casa mentre voi non ci siete e che comunque, anche se voi non ci siete, puó sempre far riferimento ad altri adulti di fiducia che staranno attenti a lei e al fatto che stia bene.
Qualora le vostre rassicurazioni non dovessero essere sufficienti per risolvere il problema, consiglio di consultare uno/a psicologo/a della vostra zona.
Vi auguro tutto il meglio.
25 AGO 2016
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Angela
occorre informarsi anche dalle maestre perché la bambina potrebbe anche aver subito un qualche trauma vedendo qualcuno che vomitava o che tossiva...
Comunque sia non occorre mettere ansia su ansia e quindi lei o chi con lei, dovrete mostrarvi sereni e non incentrare molto l'attenzione su questo aspetto.
Comunque sia il problema è da comprendere bene e non solo superficialmente; quindi potrebbe essere d'aiuto uno psicoterapeuta infantile.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
25 AGO 2016
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Cqara Angela,
probabilmente lei ha già individuato il problema. Magari la bimba ha visto un compagnetto vomitare a scuola durante la merenda, o ha visto il bimbo in difficoltà perchè un boccone gli era andato di traverso e le maestre si sono allarmate, tale evento ha colpito la bimba e da lì è partita una piccola fobia (mangiare fuori casa, senza la presenza rassicurante e protettiva della mamma). Vi consiglio di portare pazienza e accogliere le sue paure. A casa, in serenità, durante la merenda, parlate alla bimba, spigandole che far merenda è bello e chiedendole perchè non vuole fare merenda a scuola o dalla nonna, dopodichè dite voi: "hai paura che ti vada di traverso? La nonna e le maestre ti aiuterebbero come farebbe la mamma!" Date un nome e una spiegazione ai pensieri che la bambina ha ma che non ha parole per dirseli, e sente solo disagio a fare quella cosa, che quindi porta al rifiuto. Non forzatela a fare ciò che non vuole ma aspettate i suoi tempi. Un po' alla volta, con un po' di consapevolezza della bimba, tutto passerà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Sabrina Fontolan
25 AGO 2016
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Gentile Angela,
è possibile che all'asilo la piccola abbia visto qualche altro bambino tossire e vomitare e si sia spaventata o anche che questo sia accaduto proprio a lei e non sia stato riferito dalla maestra perchè poco rilevante.
Lei potrebbe quindi chiedere delle informazioni alla maestra e indagare parlando con la bambina stessa chiedendo spiegazioni con calma, senza trasmettere ansia e rassicurandola.
Qualora, monitorando questo comportamento, dovesse rilevare che tende a persistere è consigliabile una consultazione con un/una terapeuta dell'età evolutiva per un approfondimento.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo,psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
25 AGO 2016
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Gentile Angela,solitamente l'intuito di una mamma che conosce bene la propria figlia può davvero risolvere tanti problemi. Se questa è la sua ipotesi, provi a confrontarsi con le insegnanti della scuola materna per vedere se effettivamente è successo qualcosa che può aver turbato la bambina. Provi anche a raccogliere più informazioni dalla nonna in modo da completare il quadro. E con la bambina, ha provato a parlarle? Le ha chiesto il perché non mangia davanti a persone che non conosce? Se ha qualche paura? A volte i bambini possono davvero sorprenderci nelle risposte.
Se nel giro di poco tempo non riesce ad aiutare la sua bambina a ritrovare la serenità nel mangiare in mezzo agli altri consulti una psicologa dell'infanzia in modo da evitare che si strutturi un problema nell'alimentazione. Nel frattempo provi a leggere insieme dei libricini in cui ci sono dei personaggi, magari animali, che mangiano o che hanno paura nel mangiare ma che poi riescono a risolvere il problema magari con l'aiuto di qualche altro personaggio. A quell'età la fantasia è ancora molto importante per i bambini e quindi è un ottimo strumento per aiutarli a crescere. Come ultimo suggerimento direi di non dare troppa attenzione alla cosa e di provare a stare un pò più di tempo con la bambina cercando di trasmetterle tutto il suo amore e facendola sentire una bambina forte e capace.
Saluti
Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell'infanzia, Trentino
25 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Angela,
credo verosimilmente che sua figlia abbia assistito a qualche scena che l'abbia turbata o addirittura è plausibile che lei stessa abbia vomitato, magari dopo aver mangiato e che la cosa sia accaduta davanti ad altri. Magari adesso si rifiuta di mangiare davanti ad altri proprio nel timore che possa risuccedere e quindi rivivere la stessa ansia.
La invito a parlare con la bambina, potrebbe per esempio chiederle come la fa sentire l'idea di mangiare davanti ad altri o cosa prova quando mangia con altre persone. Magari riuscirà a scoprire cosa è successo e a tranquillizzarla, risolvendo serenamente la sua ansia.
Tuttavia le consiglio di intervenire in modo rapido, infatti vista la tenera età un intervento precoce risolverebbe il problema, eliminando il rischio di strascichi. Temporeggiare, con la speranza che passi da solo, non è una buona soluzione, perchè il problema potrebbe complicarsi. Le consiglio pertanto un approccio materno e se non dovesse riuscire a risolvere potrebbe rivolgersi ad uno psicologo o uno psicoterapeuta che possa aiutarla.
Cordialmente