Paura di soffocare durante i pasti.

Inviata da Giulia · 15 giu 2021

Buonasera, scrivo qui perché non so più come uscirne.
Da 5 anni diciamo ho questa paura nel soffocarmi durante i pasti a causa di un esperienza di soffocamento che ho avuto.
Agli inizi non mangiavo neanche ed ero dimagrita moltissimo…col tempo, questa ansia di soffocare è diminuita ma mi ha portato a fare eruttazioni continue.
Ogni volta che avevo, e ho anche adesso, ansia inizio a fare eruttare, inoltre molto spesso provo anche dolore alla gola.
Da circa un mesetto, dopo aver letto sul web di gente che si soffocava col cibo, questa paranoia è tornata, solamente in forma diversa: nella colazione e la prima merenda del giorno non si manifesta, anzi sono la prima a finire il piatto…dal pranzo fino alla cena invece non riesco a mangiare, e se mangio finisco dopo ore; ogni volta che mangio mi sembra soffocare e devo bere acqua per far passare.
Sono dimagrita di 5 kili per questa cosa e veramente non so come uscirne, arrivo anche a non fare i pasti principali… a volte provo a controllarmi ma l’ansia prevale.
Grazie per l’attenzione veramente!

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Miglior risposta 16 GIU 2021

Gentile Giulia,
Lei descrive una condizione che si chiama Fagofobia. È molto più comune di ciò che si pensa.
Come Lei stessa racconta, può insorgere dopo una brutta esperienza con il cibo. Il fatto stesso che ne sia consapevole è un buon punto di partenza.
Può essere molto spiacevole e mi dispiace che si trovi ad affrontare tale difficoltà. Probabilmente influenza anche la vita sociale, quando si tratta di fare cene o aperitivi o quant’altro.
Si cura con dei protocolli mirati, e questa è la buona notizia. Sono molto efficaci.
Qualora volesse io resto a Sua disposizione (ricevo anche online).
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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18 GIU 2021

Buongiorno Giulia. Dopo un grande spavento (od un trauma) è normale avere un periodo in cui siamo restii ad affrontare nuovamente quella situazione che ci ha turbato: col tempo riusciamo a rielaborarla e ad affrontarla nuovamente. Il punto focale nel suo caso sarà ripercorrere l’esperienza che ha percepito come traumatica e capire cosa nella sua rielaborazione sia andato storto, portandola a sviluppare quella che è una fobia.
Intraprendendo un percorso adeguato con un esperto potrà trovare sollievo da questo disagio che l’ha presa ormai da diverso tempo e che si è rifatto prepotente nell’ultimo mese.
Per un consulto più approfondito e adeguato alla sua specifica situazione, mi rendo disponibile anche online.

Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.

Dr. Alfonso Panella Psicologo a Busto Arsizio

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18 GIU 2021

Gentile Giulia, ciò che lei descrive è una condizione di fagofobia, una condizione ben nota e molto comune. La notizia positiva è che esistono dei protocolli di intervento specifici che permettono di gestire l'ansia e la paura che la assalgono prima e durante i pasti. Per questo motivo, le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico di supporto così da tornare ad avere una buona relazione con il cibo e con la condivisione del momento del pasto anche in società, con le persone a lei care.
Rimango a sua disposizione, anche online
Dr. Massimiliano Compagnone

Dott. Massimiliano Compagnone Psicologo a La Spezia

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17 GIU 2021

Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere per lei difficile convivere con questa situazione problematica. Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo sia fondamentale che lei si ritagli uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi con ciò che sta vivendo.
Cordialmente, dott. FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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17 GIU 2021

Buonasera Giulia,

quello che lei racconta è un disturbo d'ansia contestualizzato all'atto di ingerire cibo che si chiama Fagofobia.
Si può superare, come tutte le altre fobie, attraverso un lavoro di ristrutturazione dei pensieri che gradualmente si sono resi automatici nella sua mente portandola a sviluppare questo blocco, e mediante esercizi esperienziali graduali di tipo comportamentale.

Dalle sue parole sembra già ad un buon punto di partenza in termini di consapevolezza del problema, quindi sarebbe il caso quanto prima di farsi aiutare da un terapeuta esperto in risoluzione di disturbi d'ansia e fobie.
Comprendo quanto possa essere difficoltoso stare nella paura ma le assicuro che lavorare sui nostri blocchi è un'esperienza che ci aiuta nella vita in generale!!

Spero che abbia compreso qualcosa di più del suo problema, non esiti a contattarmi

Resto a disposizione!
Drssa Giorgi Giulia

Drssa Giulia Giorgi Psicologo a Viareggio

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17 GIU 2021

Cara Giulia ,

Mi dispiace tanto per la sua situazione di ansia e disagio quotidiane , deve essere difficilissimo per lei affrontare ogni giornata con una simile prova da superare . L’ansia a mio parere non è che una campanella che serve ad attirare la nostra attenzione. . Su cosa? Per capirlo bisognerebbe indagare cosa significhi mangiare , o ad esempio su perché il pranzo più che la colazione , su cos’è che rifiuta a tal punto da doverlo rigettare anche eruttando?
Le consiglierei caldamente di chiedere aiuto a un professionista che possa aiutarla a far luce su questi aspetti e che le permetta di ritrovare la sua serenità
Resto a sua disposizione anche on Line
Dott.ssa Maria Chiara Paladini

Dott.ssa Maria Chiara Paladini Psicologo a Napoli

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17 GIU 2021

Gentile Giulia,
dopo l'esperienza negativa pregressa è comprensibile la sua ansia.
La sua esperienza è molto più comune di quanto si immagini.
Fagofobia.
Il fatto che ne sia consapevole e vorrebbe cercare una soluzione è già un primo passo verso la soluzione del problema.
Giulia, le consiglierei una terapia cognitivo comportamentale per riabituarsi piano piano all 'esposizione graduale del mangiare che al momento è diventata una fobia
Cordialmente.
Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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16 GIU 2021

Cara Giulia, può succedere che quando viviamo delle esperienze forti e traumatiche, il nostro sistema di elaborazione si blocchi, alcune informazioni cognitive, affettive, emotive, corporee riguardanti quelle esperienze, rimangono intrappolate, chiuse, isolate, quindi non elaborabili dal nostro cervello. Questi ricordi, immagazzinati in maniera disfunzionale, diventano la causa di problematiche e sintomi andando a minacciare il benessere psicologico della persona. Le consiglierei un percorso di psicoterapia , utilizzando nello specifico l’Emdr, Eye Movement Desensitization and Reprocessing, una tecnica ,ancor meglio un metodo psicoterapeutico usato per trattare eventi stressanti e traumatici. Emdr sta per desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari.. Dopo un percorso con l’ Emdr il pz è in grado di creare nuove connessioni e associazioni, l’evento non viene eliminato ,ma integrato in maniera più adattiva all’interno dei ricordi.
Le auguro tanta serenità e resto a sua disposizione (ricevo anche online)
Un caro saluto
Dott.ssa Patrizia La Bruna

Dott.ssa La Bruna Patrizia Psicologo a San Sperate

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16 GIU 2021

Buongiorno Giulia,
alcune esperienze traumatiche, o per lo meno vissute in modo traumatico, possono portare a qualche fobia. Non spaventarti per questo. E' una cosa che si può superare con un allenamento specifico. Aver chiesto aiuto è già un significativo passo. Occorre fare gli altri.
Resto a disposizione e ti auguro il meglio.
Dott.ssa Oriana Parisi
Neuropsicologa e Istruttrice Mindfulness MBSR

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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