Paura di mangiare

Inviata da Federica · 27 apr 2013 Fobie

Buonasera, ho 23 anni e da anni soffro di cibofobia! La paura di mangiare mi porta a nutrirmi poco per cui sono sottopeso. Questa paura si ripercuote negativamente nella mia vita sociale, non esco perchè non entro nel bar neppure per prendere un bicchiere d'acqua, per non parlare di una pizzeria, di un ristorante ecc. Vorrei essere una persona come le altre, mangiare tranquillamente di tutto, prendere peso ( non sono anoressica)!!! Cosa posso fare???? Cordiali saluti e grazie.

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Miglior risposta 29 APR 2013

Cara Federica,
si rivolga a uno psicologo della sua zona per valutare meglio il suo disagio con una psicodiagnosi e cercare di capire come intervenire.

Cordiali saluti.

Dr. Antonio Cisternino

Anonimo-128762 Psicologo a Torino

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30 APR 2013

Cara Federica,
per superare tale paura è fondamentale che lei si rivolga ad un esperto che le possa prima di tutto far capire di quale disagio si tratta, poi comprendere cosa si cela dietro a tutto ciò. Non aspetti a lungo, le difese nel tempo tempono a solidificarsi e il lavoro per ripristinare una condizione di vita normale si fa via via più faticoso, salvo far insorgere secondariamente anche altre paure e dipendenze.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elena Favole

Dott.ssa Elena Favole Psicologo a Cuneo

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29 APR 2013

Gentile Federica,
non spiega cosa le fa paura del mangiare: ingrassare? perdere il controllo ed abbuffarsi? inoltre bisognerebbe sapere come gestisce il suo problema: è sottopeso ma il peso è costante o continua a dimagrire?
i disagi legati all'alimentazione hanno molte sfaccettature e per superarli la cosa migliore è rivolgersi ad uno psicologo.
cordialmente
dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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29 APR 2013

Buongiorno gentile Signorina,
con i limiti di un consulto on line Le posso suggerire alcune considerazioni: quando si trova in un ambiente sicuro, Lei riesce a nutrirsi regolarmente? Questo perchè la sua paura ha bisogno anche di essere contestualizzata (parla di disagio relativo alla sua vita sociale che immagino ora più ampia di quando era adolescente) e anche di riuscire a trovare l'origine di tutto. Per fare ciò è necessario che intraprenda un percorso psicoterapeutico de visu dove, con molta pazienza, ricerchi le cause, impari strategie e superi brillantemente questo problema. Lei è molto giovane e sembra che ora la sua motivazione al cambiamento sia giunta a maturazione.
Cordialmente

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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29 APR 2013

Buonasera, ho letto la sua richiesta di intervento, la sua fobia, come molte altre simili, può rendere la vita particolarmente faticosa!
Credo che una strategia per uscirne fuori la si possa attuare, ma richiederà un percorso psicoterapeutico.
Una fobia è una paura e talvolta anche una difesa inconscia!
Si affidi ad un professionista, la orienterà meglio su come comportarsi.
Cordiali saluti
Dr Cristian Sardelli

Cristian Sardelli Psicologo a Firenze

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29 APR 2013

Gentile Federica, la Terapia Breve Strategica da me praticata si avvale di protocolli di trattamento specifici per il tipo di disturbo da lei descritto, che in tempi brevi possono risolvere il problema. se vuole approfindire può contattarmi per un appuntamento presso i miei studi di Padova, Verona o Bologna.
Cordiali saluti
dott. Giuseppe Pecere

Dott. Giuseppe Pecere Psicologo a Padova

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29 APR 2013

Gentile Federica,
per superare la sua paura mi sembra necessario prima di tutto da dove ha origine; il rapporto con il cibo può avere significati emotivi e psicologici molto profondi ed è importante poterli approfondire caso per caso in modo da dare un senso ad un sintomo come il suo che crea disagio. Le suggerisco quindi di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta con cui affrontare in maniera globale la situazione. Se lo desidera rimango a sua disposizione, nel frattempo le invio un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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29 APR 2013

Gentile Federica, questa monofobia può essere curata in tempi brevi con strategie specifiche ed efficaci. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta del settore e così vivere con maggiore serenità. Cordiali saluti, Dr. Di Carlo Stefano (Bolzano,Trento, Verona)

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29 APR 2013

Cara Federica,
la paura del cibo e' spesso un aspetto tipico dei disturbi del comportamento alimentare. È importante che possa chiedere un consulto ad uno psicologo, appena possibile. Le ricordo che il disagio che sta vivendo e che ha descritto riduce la qualità della sua vita relazionale, sociale e la sua serenità, ma soprattutto la perdita di peso e di importanti componenti nutrizionali, sono molto dannosi per il suo organismo e alla lunga possono dare luogo a problematiche organiche irreversibili.
Valuti nel suo territorio se ci sono associazioni o servizi dedicati ai disturbi del comportamento alimentare e richieda un colloquio.
Un grosso in bocca al lupo

Dott.ssa Susanna Murray Psicologo a Pesaro

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29 APR 2013

Buongiorno Federica. Ciascuno di noi attraversa nel corso della propria vita dei momenti "critici", momenti difficili e dolorosi. Alcune difficoltà e dolori riescono ad esprimersi con la parola, altri , che magari risultano troppo dolorosi o insopportabili per essere espressi in forma verbale e di cui neanche siamo consapevoli, trovano altre vie di comunicazione; una di queste vie di comunicazione è costituita proprio dal corpo e dalla "paura di mangiare".Il tuo nutrirti poco costituisce dunque un messaggio che il tuo corpo cerca di esprimere. Si tratta di decodificare questo messaggio, di capire cosa vuole dirti, quali sono i disagi profondi a cui cerca di dare voce. La cosa che ti suggerisco di fare è di contattare uno psicologo psicoterapeuta in modo che tu possa trovare uno spazio per dare un senso e un significato ai messaggi che il tuo corpo cerca di esprimere. Nel momento in cui tali messaggi troveranno la giusta espressione sono sicura che la tua " fobia" cesserà di esistere.

Dott.ssa Firinu Lucia, Psicologo - Psicoterapeuta Psicologo a Cagliari

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29 APR 2013

Buongiorno Federica, questa situazione e' molto penosa da sopportare...
Dalla tua mail non si evince se hai mai fatto un percorso psicoterapeutico, a mio avviso se vuoi comprendere il significato profondo, emotivo, del tuo disturbo e contemporaneamente se vuoi eliminarlo per sempre , devi fare un percorso di psicoterapia.
Non dici di quale citta' sei, ad ogni modo puoi rivolgerti tanto alle ASL di appartenenza quanto a colleghi con studio privato (anche in questo portale); in bocca al lupo!
Dott.ssa R.M. Scuto, Pisa

Dott.ssa Rosa Michela Scuto Psicologo a Pontedera

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29 APR 2013

Cara Federica,
un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad affrontare le sue paure inerenti il cibo. Quando avverte questa paura? quando è sola? se è in luoghi sociali con altre persone?
Un'attenta e accurata valutazione effettuata da uno specialista potrebbe aiutarla a comprendere meglio sia la radice della sua paura che anche le modalità per affrontarla.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Roberta Fuga Psicologo a Roma

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29 APR 2013

Gentile signora Federica,
prima di esprimersi a distanza su che cosa fare bisogna capire definire clinicamente un suo disturbo che si manifesta nel modo più evidente per lei con limitata assunzione di cibi. Solo un capace psicoterapeuta è in grado di fare una valutazione approfondita di quanto le succede su cosa per lei più evidenti e altre particolarmente evidenti ad un clinico per inquadrare diagnosticamente la sintomatologia scopo soluzione problema tramite psicoterapia mirata
dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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29 APR 2013

Cara Federica,
alla tua domanda: "Cosa posso fare?" bisognerebbe indagare quando si è presentata la paura per la prima volta (da quanto tempo è presente) e in quale situazione. Andrebbero indagati anche se sono presenti fattori che mantengono il disturbo e cosa hai fatto fin'ora per affrontare il problema. E' interessante notare che comunque ti nutri...come vedi la situazione è complessa. Rimango a sua disposizione. Cordiali saluti
Dott.ssa Anna Albrecht

Anna Karolina Albrecht Psicologo a Silvi

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29 APR 2013

Buonasera,
anche se non è anoressia altera significativamente la sua qualità di vita, e potrebbe pensare di rivolgersi a uno specialista, uno psicologo per migliorare il suo stile di vita visto che è consapevole delle limitazioni della sua cibofobia.

Anonimo-122284 Psicologo a Roma

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29 APR 2013

Cara Federica, hai fatto bene a chiedere aiuto, anche se mi domando come mai tu non l'abbia fatto già prima, dato che soffri da anni. Il mio consiglio è quello di non attendere oltre; sicuramente esistono dei centri specializzati in disordini alimentari nella tua zona, altrimenti rivolgiti ad uno psicoterapeuta anche utilizzando questo stesso portale per ottenere dei nominativi, nel caso in cui non ne avessi. Sicuramente hai riversato sul cibo paure ed ansie che hanno ben altra origine. Hai diritto ad essere serena, quindi è tempo di agire... Un saluto. Dott.ssa S. Orlandini

Dott.ssa Sabina Orlandini Psicologo a Torino

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29 APR 2013

Cara Federica, dalle tue parole emerge un conflitto tra due parti di te: una parte che vorrebbe mangiare, nutrirsi e crescere e un'altra che ha molta paura di farlo. Penso che per superare questo conflitto sarebbe utile e importante per te dare voce a questa parte e sentire un pò cosa ha da dire: perchè non si vuole nutrire? Cosa la spaventa tanto? Ti invito pertanto a scegliere un professionista che ti ispiri accoglienza e fiducia per fare un percorso che ti permetta di superare questa empasse e proseguire la tua vita nella pienezza e nella felicità! Ti mando un forte abbraccio, un caro saluto Dott.ssa Rossella Grassi

Dott.ssa Rossella Grassi Studio Amorevol-Mente Psicologo a Romano di Lombardia

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29 APR 2013

Cara Federica,
Il suo problema non è' da sottovalutare in quanto lei sta limitando la sua vita e le sue relazioni in modo pesante. Credo proprio che debba rivolgersi per una valutazione psicologica senza aspettare che il problema si risolva da sola.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa E. Scolamacchia

Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo a Marina di Cerveteri

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29 APR 2013

Ciao Federica,
il problema che poni alla mia attenzione è molto importante e per risolverlo devi risalire alle vere motivazioni nascoste dietro il suo comprtamento. Da quanto tempo soffri di questo disturbo? Come è cominciato? La migliore cosa da fare è chiedere aiuto ad un professionista. In alcuni centri sono specializzati nell'affrontare problematiche relative al rapporto con il cibo (non solo anoressia). Se nella sua zona tali centri non sono presenti rivolgiti tranquillamente ad uno psicologo e vedrai che ti fornirà l'aiuto di cui hai bisogno.

Se hai bisogno non esitare a ricontattarmi.

Dr.ssa Francesca Figliozzi Psicologo a Oristano

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29 APR 2013

Cara Federica. Sarebbe importante comprendere la storia di questa paura, da dove viene e che significato potrebbe avere per lei. In questa fase dovrebbe prendere contatto con un professionista che possa accompagnarla in tale scoperta e trovare il senso delle sue rinunce che la rendono "diversa" dalle altre persone.
Cordialmente.

Centro Di Psicoterapia Dr.ssa Elisabetta Romanò Psicologo a Novate Milanese

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