Panico quando so che qualcuno sta male

Inviata da Violetta · 11 ott 2017 Attacchi di panico

Salve,vorrei chiedere il vostro parere sul mio problema: ho sofferto spesso di attacchi di panico con agorafobia; con la giusta terapia e il giusto supporto di uno psicoterapeuta sono riuscita a capire quali fattori scaturivano queste crisi,ci ho lavorato ed ora sto molto meglio.L'unica situazione che ancora non riesco a gestire è il sapere che qualcuno sta male fisicamente, sia che io conosca la persona o meno.se mi trovo un situazioni del genere gli attacchi di panico riprendono per un breve periodo,come se mi servisse tempo per riprendermi. Ad esempio sto male se devo entrare in un pronto soccorso o se vedo x strada un incidente,anche banale,oppure se vedo persone che litigando fanno a pugni.Non so se c'è un nome x questa paura o meno però vorrei saperne di più è vorrei sapere se è il caso di ricominciare ad andare da uno psicologo.Grazie mille!

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Miglior risposta 11 OTT 2017

Gentile Violetta,
evidentemente, nonostante i progressi fatti, vedere persone in difficoltà o situazioni di pericolo che riguardano altri elicita e fa riemergere il timore di potenziali minacce anche per lei rievocando i suoi attacchi di panico del passato.
Lei non dice quale durata ha avuto il percorso di psicoterapia fatto ma, specialmente se questa è stata inferiore ad un anno, è consigliabile ricontattare il terapeuta che l'ha seguita.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 OTT 2021

Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi..
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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15 OTT 2017

Salve Violetta,
la sua reazione, così intensa da stare male, le vuole segnalare qualcosa. .....i sintomi come la paura , il malessere etc., sono la risposta spiacevole, involontaria e disadattativa ad un disagio interiore o relazionale che non torva espressione ed ascolto se non attraverso gli stessi sintomi.
Certo, le suggerisco di "integrare" il percorso già fatto con alcuni incontri utili a valutare quello che le accade.
Cordiali saluti
Elisabetta Rizzi

Studio di Psicoterapie Brevi Psicologo a Molfetta

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13 OTT 2017

Buon giorno Violetta.
Le consiglierei di riprendere il lavoro fatto con la precedente terapeuta.
Questo disagio che lei riferisce è sintomo della presenza di blocchi emotivi non ancora elaborati e trasformati.
Ansie, paure, timori che, probabilmente, ha già in parte trattato nel lavoro fatto, ma che potrebbero essersi ben nascosti dietro sintomi più invalidanti ed intrusivi.
Sono certa che sia in possesso delle corrette risorse per fronteggiare anche questo fastidio.
Auguroni.
Dott.ssa Paola De Marco

Anonimo-168274 Psicologo a Mestre

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13 OTT 2017

Gentile Violetta,
questa paura non penso abbia un nome specifico, ma sia il risultato di qualche blocco emotivo che nella terapia precedente non è stato sufficientemente elaborato.
Considerando i buoni risultati raggiunti, ricontatti la sua terapeuta e si conceda ancora un po' di tempo per una migliore comprensione dei suoi vissuti di disagio.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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12 OTT 2017

Gentile Violetta,
Concordo con il collega che mi ha preceduto nel consigliarle di contattare nuovamente lo specialista da cui è stata già seguita. Il lavoro fatto al tempo della terapia, è stato sicuramente efficace a raggiungere un adeguato livello di autonomia dai disturbi che accusava al tempo. Tuttavia, il persistere di manifestazioni di ansia, seppur circoscritte a specifici momenti, è indice della necessità di lavorare su aree del suo disagio che non sono state ancora risolte. Questo non indica un difetto terapeutico, piuttosto si tratta di un normale percorso terapeutico che interrotto dopo la risoluzione di un livello del disagio, richiede di essere ripreso per un lavoro ulteriore. Tanti auguri

Dott.ssa Daniela Pulci Psicologo a Agrigento

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12 OTT 2017

Salve Violetta, s i c'eun nome per ciò che lei sperimenta:è una forma di identificazione adesiva,fu definita così da Bick . Equivale a una sorta di fusione-confusione tra noi e l'altro,una non separazione. Succede spesso quando qualcosa ci tocca emotivamente molto da vicino,ad es una neo mamma non riesce a tollerare scene di violenza su un bambino,non c'è separazione tra lei e ogni mamma,dato il forte legame emotivo con il neonato. Era solo un esempio. Le consiglio di riprendere la terapia,che le ha dato grossi risultati, ma ancora necessita di un completamento.lei teme molto gli attacchi di panico quindi soffre in ogni situazione ritenuta a rischio,come se la toccasse sempre in prima persona. A disposizione dottoressa Giulia Piana Milano

Dott.ssa Giulia Piana Psicologo a Milano

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12 OTT 2017

Salve Violetta, dal mio punto di vista prima di tutto bisognerebbe capire se i suoi sono effettivamente degli attacchi di panico oppure dei momenti di lieve disagio perfettamente sani e normali nel momento in cui si affrontano determinate situazioni. Ad esempio, vedere delle persone che fanno a pugni può causare un po’ d’ansia e di malessere a chiunque, ma non per questo si tratta necessariamente di qualcosa di strano e patologico. Come si manifesta, allora, il suo stare male? Che sintomi e che pensieri ha? Che intensità hanno? Quanto durano? Secondo lei questi momenti di crisi hanno le stesse caratteristiche degli attacchi di panico per i quali si è rivolta ad un terapeuta oppure sono diversi?

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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12 OTT 2017

Carissima Violetta,
Purtroppo spesso le ansie riaffiorano quando meno ce lo aspettiamo e prendono forme davvero spiacevoli. Lei dice di aver scavato e trovato il bandolo della matassa nella terapia precedentemente intrapresa e questo è molto positivo. Mi viene il dubbio però che qualcosa sia rimasto inesplorato o che qualcosa sia cambiato e che il suo subconscio le stia mandando dei segnali che c'è ancora qualcosa da sviscerare. Per cui La invito a considerare l'opportunità di riprendere un percorso terapico valutando Lei se preferisce ricontattare il suo vecchio analista o se intraprendere un nuovo percorso.
Saluti

Dott.ssa Ida Pizzini - psicoterapeuta ed analista transazionale (roma)

Dott.ssa Ida Pizzini psicoterapeuta e analista transazionale Psicologo a Roma

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12 OTT 2017

Buongiorno Violetta,
da ciò che racconta sembra che l'ansia si ripresenti con modalità di proiezione all'esterno di pericoli che probabilmente riflettono un senso di minaccia interno che lei vive a qualche livello.
Lei ha già effettuato un percorso di psicoterapia con successo in precedenza.
Forse è passato poco tempo dalla fine della terapia o comunque sono presenti ancora aspetti da esplorare significativi ed importanti per la propria lettura della realtà.
Potrebbe valutare la possibilità di riprendere il percorso psicologico per sciogliere questi nodi ancora presenti.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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12 OTT 2017

Ciao cara Violetta, mi ha colpita molto il tuo modo di descrivere la situazione. Il tuo "stare male" di cui parli è riferito ad attacchi di panico o a quale altro tipo di sensazione?
Le emozioni e soprattutto queste sensazioni di malessere di cui parli, hanno origine nel corpo, per questo motivo secondo il mio parere è importante che durante un percorso terapeutico sia dato spazio al livello corporeo.
Hai avuto modo di lavorare sulle tue sensazioni corporee, di ascoltare dove il malessere si trovava nel tuo corpo?

Questo è il primo passo per definire i propri confini rispetto al mondo esterno.
Se ho capito bene, dici di stare male anche nel vedere o sapere il malessere di qualcuno, è importante arrivare a comprendere e sperimentare che quel preciso dolore non è il tuo, è il suo.
Definire cosa è tuo e cosa non lo è!

Dott.ssa Daniela Maggiorano

Anonimo-168534 Psicologo a Roma

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12 OTT 2017

Cara Violetta, i percorsi di psicoterapia io li vedo un po' (metaforicamente) come un mettere ordine in una stanza dove c'è caos. A volte, però, è possibile che togliendo qualcosa per riporla venga alla luce qualcos'altro. Penso che sia il suo caso, ha messo in ordine molte cose ma è uscita fuori una cosa nascosta. C'è qualcosa, legato al vedere gli altri soffrire che la fa entrare in uno stato di allarme (di solito riconducibile alla sfera della paura e dell'impotenza quando si parla di panico). Elaborare la radice di questa paura può aiutarla a sciogliere questo nodo. La terapia EMDR da buoni risultati per vissuti di questo tipo, può informarsi se vuole. In alternativa anche altri approcci vanno bene, la cosa importante è gettare luce su quel nodo. Un caro saluto -Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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12 OTT 2017

Buongiorno, gli attacchi di panico cosi come le crisi di ansia acuta, hanno di fatto una loro logica che speso risiede nell 'inconscio più dinamico. Detto ciò le consiglio, prima di iniziare una eventuale psicoterapia magari con l'ausilio dell' EMDR, di farsi somministare dei test psicologici per poter indagare meglio il suo disturbo.
Cordialmente

Dott. Davide Perrone Psicologo a Aosta

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12 OTT 2017

Salve Violetta,
In questa descrizione ho poche informazioni rispetto al suo pregresso disturbo e al relativo percorso terapeutico, ad eccezione del fatto che sembra sia stato per lei proficuo ed efficace. Può capitare che, laddove siano rimasti anche piccoli nuclei inesplorati, i processi disfunzionali tornino a riemergere. La invito a contattare il suo terapeuta, di cui sembra si sia fidata, e chiedere un confronto schietto sulla possibilità di riprendere il lavoro su di sé, che dati i pregressi potrebbe anche essere circoscritto nel tempo.
Con l'augurio di cristallizzare i suoi progressi, la saluto

Dott.ssa Enrica Sabatino Psicologo a Aprilia

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12 OTT 2017

Cara Violetta,
il lavoro svolto con il terapeuta ha probabilmante toccato e attenuato alcune difficoltà ma non ha raggiunto una vera e propria conclusione.
È da dire che non sempre un percorso è continuativo e si svolge a tranche, ci vuole tempo per affrontare tutto, ognuno ha i propri tempi.
Condiderando i sintomi descritti sarebbe consigliato ricominciare un percorso.

Cordialità

Dott.ssa Fornari Daniela
Iseo (BS)

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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12 OTT 2017

La aura che qualcuno si faccia male può essere riconducibile a una paura che ha che succeda qualcosa di non bello alle persone a lei care . tutto ciò che le può ricordare il dolore o la possibilità di rimanere sola la mette in crisi. le consiglio di riprendere un percorso di psicoterapia, valuti lei se dallo stessa persona o da un altra dato che che c'è da approfondire e arrivare "alla radice delle problematiche" in modo che stia davvero meglio con metodo e persona adeguata.
buona giornata

Dott. Davide Milanese Psicologo a Tortona

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12 OTT 2017

Buon giorno può capitare che in una terapia se non si svolge un buon programma che evita le ricadute il problema si ripresenti anche con sfumature diverse. Se il problema diventa invalidante per la sua vita le consiglio fi iniziare un percorso terapeutico. Arrivederci

Dott. Alessandro Cassisa Psicologo a Parma

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12 OTT 2017

Buongiorno Violetta, se ho capito bene con il lavoro svolto dallo psicoterapeuta sei riuscita a gestire gli attacchi di panico. Da quanto tempo hai terminato la terapia? Quando sono iniziate queste preoccupazioni? Ritengo che se la situazione inizia ad ostacolare la tua quotidianità generando malessere è opportuno rinconttatare il collega rivolgerti ad altri psicoterapeuti. Resto a disposizione

Dott.ssa Francesca Rubino Psicologo a Manfredonia

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