Padre violento, cosa posso fare io?
Salve a tutti, scrivo su questo forum per sapere cosa posso fare per risolvere un problema che riguarda la mia famiglia e che inevitabilmente si ripercuote sulla mia vita. Vi spiego la situazione cercando di essere sintetica ma precisa. Ho 26 anni e soffro da quando sono nata della situazione familiare in cui vivo; i miei avrebbero dovuto separarsi il giorno dopo il matrimonio, o meglio, mia madre avrebbe dovuto andarsene, dato che il problema è mio padre. Io sono convinta che lui si sia sposato quasi unicamente per andarsene da casa e che, data la sua mentalità retrograda, pensava che sposandosi sua moglie avrebbe dovuto semplicemente fargli la cameriera ed essere a lui sottomessa; lui vuole farsi i cavoli suoi, uscire quando vuole, tornare quando vuole, andare senza dire dove va e con chi; lui non accetta osservazioni, consigli, richieste, niente. Non è una persona affidabile, non è sincera, offende continuamente e in maniera pesante per qualsiasi cavolata (si attacca ad ogni appiglio assurdo o inesistente per insultare me, mia mamma o mia sorella), ci logora con le sue provocazioni e minacce verbali di chiuderci fuori di casa o di picchiarci o di ammazzarci. Sono successi diversi episodi allucinanti da raccontare in questi 40 anni di matrimonio falso, che non ha potuto interrompersi per diversi motivi: mancanza di soldi, nessun sostegno da parte di amici o partenti, paura, speranza di cambiamento, ecc... Abbiamo tentato diverse volte di risolvere le cose: parlando noi con lui del fatto che ci fa soffrire con il suo atteggiamento, farlo parlare con parenti, portarlo dall'avvocato quando mia mamma ha seriamente preso in considerazione l'idea del divorzio (che poi è naufragata sempre per i soliti motivi e per un apparente miglioramento di fronte alla minaccia concreta); tutti tentativi falliti dato che lui è convinto di avere ragione, si crede il re dell'universo mentre noi non contiamo niente e a lui non è mai interessato niente di noi. Da anni gli somministriamo delle gocce di tranquillante di nascosto per tentare di limitare gli episodi più violenti (schiaffi, minacce con coltelli, lancio di oggetti). La questione è che si alternano episodi di tranquillità e "normalità" a episodi di tragedia che poi passano e si spera non si verifichino più; non è però una bella vita, sempre in ansia, sempre con l'incertezza, sempre a non fidarsi, sempre con la paura che potrebbe succedere qualcosa di brutto scaturito da una banalità, come ad esempio se per cena c'è la minestra al posto della pasta come lui voleva. Io, mia mamma e mia sorella siamo sempre state forti, non abbiamo mai parlato apertamente della cosa con persone esterne essendo un argomento non facile e non avendo persone fidate sui cui contare attorno a noi; in sostanza, ci siamo sempre fatte forza e arrangiate come potevamo, della serie "dopo la tempesta arriva il sereno". Ci siamo sempre sforzate di non portare in piazza i fatti nostri dato che agli altri non interessa niente e nonostante la vita difficile che facciamo siamo persone normali agli occhi degli altri. Con il mio ragazzo però mi sono lasciata un po' più andare, l'ho forse trascurato troppo a causa dei miei problemi che mi opprimevano e un anno fa mi aveva lasciato (era a conoscenza della situazione difficile in casa). Da un po' è ritornato da me e mi ha detto che vuole aiutarmi a trovare una soluzione radicale alla questione, in previsione di una vita insieme che non deve essere costantemente condizionata da questi pensieri, per evitare di "scoppiare" un'altra volta. Mi sono già rivolta ad uno psicologo per provare a lavorare su di me e imparare a "fregarmene" un po'di più degli atteggiamenti di mio padre, ovviamente a volte scoppio lo stesso però. C'è altro che posso fare oppure posso semplicemente continuare a lavorare su di me? Lui non accetterebbe mai di farsi vedere o curare a qualcuno. Apprezzo il discorso del mio ragazzo ma la mia paura è che se l'unica soluzione fosse continuare come da 40 anni a questa parte, dato che mio padre non collabora, non vogliamo fare denunce ne altro perchè si ripercuoterebbero su di noi e andarcene da sole non possiamo, il mio ragazzo mi lascerebbe di nuovo perchè potrebbe dire che non se la sente di vivere con me dato il mio problema familiare. Se così fosse sarebbe proprio uno stupido, no? Per favore potete darmi un aiuto? Grazie infinite a tutti.