Ozio e vizio
Cari psicologi,
la settimana prossima ho un nuovo incontro con la mia psicologa, dopo le ferie estive e la sua gravidanza, adesso vorrei iniziare un percorso serio, durante tutte le sedute non mi sono mai fidato completamente di lei, mi è stata affidata dall ASL per la mia malattia cronica, e non mi sono mai riuscito ad aprire completamente, a una certa età è difficile ammettere a una persona di avere problemi seri, di stare da un anno a chiedersi perché non ho voglia di fare nulla, di vivere sulle spalle dei miei genitori, aver paura di confrontarsi con il mondo intorno, e non rinunciare a nessun vizio.
Mi dissero se stai bene così, continua su questa strada, la vita è tua.
Ma da un anno a questa parte, dopo essermi lasciato con la mia ex a cui ammetto di aver dato poco amore tempo e spazio, mi sono trovato in un vuoto interiore, cioè mi sono reso conto che che effettivamente io non vado bene, mi lamentavo invece di rimboccarmi le maniche, la criticavo invece di vedere quanto stessi rovinato io, le chiedevo rinunce invece di sfruttare come lei mi consigliava le sue stesse opportunità, lei lavorava per il suo bene e quello della coppia e invece distruggevo la mia e la sua vita.
In quest anno invece di cercare di migliorarmi, mi sono bloccato ancora di più, ho continuato nella perdizione e ho forse ferito altre persone, spesso mi chiedo se la determinazione della mia ex l ha portata a qualcosa o se in fondo s è pentita di aver rotto, mi chiedo se oggi si pente d avermi conosciuto o se spera che un giorno mi rifaccia vivo, con un sorriso a 32 denti e pieno di amore per lei.
Io sono confuso ma mi chiedo se sia giusto aver voglia di rivederla, non ci ho mai provato veramente, temo che mi faccia sentire piccolo, vorrei una terza persona si intromettesse tra di noi, ma il mondo s è dimenticato di me.