omossessualità e adolescenza

Inviata da emanuela · 13 ago 2012 Orientamento sessuale

Buongiorno,
mio figlio di 13 anni mi ha confidato qualche giorno fa di sentirsi più attratto dai ragazzi piuttosto che dalle ragazze e per questo di essere arrivato alla conclusione di essere omosessuale.
Come è possibile arrivare ad una conclusione simile senza aver avuto ancora alcun tipo di esperienza sessuale e di approccio con i propri coetanei? Potrebbe essere espressione di un disagio? Premetto che ha difficoltà a relazionarsi, non ha amici e non sente alcun bisogno di stare con gli altri. Come posso aiutarlo? Secondo me è solo confuso. Vorrei intraprendere un percorso di psicoterapia ma come individuare la persona con la giusta esperienza, competenza e specializzazione che possa veramente aiutarlo?
Grazie

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Miglior risposta 23 AGO 2012

Gentile Emanuela, la psicoterapia avrebbe senso se il ragazzo dovesse esprimere un disagio rispetto al suo sentire. La confusione è normale per l'età e per la fase di sviluppo, proporgli una psicoterapia ora potrebbe dargli il messaggio che quello che vive è male. Gli faccia capire che può confidarsi con Lei e, come ha fatto finora, Lei sarà attenta a cogliere eventuali segnali di disagio e non lo farà sentire solo.
Le faccio i miei complimenti per il rapporto che ha con Suo figlio

Lia Cama, psicologa, Forlì

Lia Cama Psicologo a Forlì

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26 AGO 2012

sarebbe opportuno che intraprendesse un percorso terapico che lo aiuti a riflettere sui cambiamenti che sente dentro di se,,ma non si preoccupi anche perchè ha solo tredici anni e sta cercando aiuto perchè stanno cambiando tante cose, la scuola, gli amici. non esiti a contattarmi se ne sente l'esigenza cordialmente dott.ssa eva scardone

Dr.ssa Eva Scardone Psicologo a Marcianise

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20 AGO 2012

gent.ma mamma Emanuela, l'espressione che suo figlio ha usato per definire la sua confusione sull'identità sex è molto probabilmente l'effetto di ciò che sta vivendo ovvero "non essere nè carne nè pesce" come spesso veniva definita la fase adolescenziale, e ciò non coincide di certo con l'omosessualità. Detto ciò, considero importante e bello il clima di confidenza che lei ha creato con suo figlio e che ha permesso a suo figlio di confidarsi con lei! Intanto può contattare il consultorio di zona nella sua città . cari saluti. dssa patrizia pezzella, roma psicoterapeuta, sessuologa

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17 AGO 2012

Cara Emanuela,
capisco le sue preoccupazioni e le perplessità.
In effetti ha ragione. E' un pò presto per decidere in modo univoco l'orientamento sessuale.
L'adolescenza, per definizione è un periodo di estrema sperimentazione di sè in tutti i sensi. E' una fase importante e delicata, dove le esperienze aiuteranno a integrare quanto è già stato vissuto e a trovare una sua dimensione nel senso di identità generale, identità sessuale, scelta del partner (omosessuale ed eterosessuale), ecc.
L'attrazione verso coetanei maschi piuttosto che femmine, non necessariamente comporta un'omosessualità, può rappresentare una fase di sperimentazione, una sorta di specchio narcisistico in cui riflettersi e un oggetto d'identificazione.
Del resto lei ci dice che suo figlio non ha amici, quindi c'è una difficoltà a relazionarsi che nasce da una mancata fiducia in sè.
Le sue domande e le sue riflessioni sono legittime, così come l'idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
La domanda, però forse può essere tradotta in un quesito più ampio, volto a cercare di capire come suo figlio si vive, perchè fatichi a trovare amici, quanta fiducia ha in sè, quali sogni, desideri, aspirazioni, ecc.
Insomma, cercare di capire meglio chi è questo ragazzo di 13 anni, che si appresta a fare scelte importanti per la propria vita.
Per far ciò, è importante che suo figlio sia daccordo e che viva in prima persona una domanda da formulare allo specialista in questione. Quindi, gli può parlare di quanto pensa, sente, dei suoi timori e fare la sua proposta. Del resto, se lui le ha fatto questa confidenza vuol dire che avete un buon rapporto, ma anche che ha formulato una richiesta d'aiuto.
Se anche lui è daccordo, può intanto fare una consulenza e verificare se suo figlio è motivato e se lo specialista è quello giusto.
Prima di recarsi da un terapeuta può cercare il suo curriculum e vedere se fa al caso suo, però al di là di quello che dicono i titoli poi è l'esperienza diretta, la conoscenza e l'incontro con lui/lei che può dirvi se è quello giusto per suo figlio!

Sabrina Costantini Psicologo a Pisa

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16 AGO 2012

Buongiorno Emanuela,
suo figlio si trova in una fascia di età in cui inizia a costituirsi un'identità sessuale che può essere caratterizzata da un momento di confusione in relazione al proprio orientamento. Se dovesse essere invece così come lui asserisce, a mio parere non si tratta di un disagio, poichè chi assume consapevolezza di essere attratto/a dallo stesso sesso, è convinto e il disagio scaturisce dal giudizio sociale.
Cordiali saluti

Dott.ssa Roberta De Bellis Psicologo a Gallarate

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16 AGO 2012

Gent.le Emanuela,
è apprezzabile che come madre giustamente si ponga questa questione e abbia avuto la necessità di scriverci. Dimostra di essere una mamma attenta ai cambiamenti e alla comunicazione di suo figlio.
Non saprei e non sarebbe nemmeno corretto azzardare ipotesi in questa sede.
Ma , a mio avviso, riterrei utile dirle di chiedere una consulenza con uno/a psicoterapeuta, magari relazionale, per esporre questi suoi interrogativi che la preoccupano e conoscere come affrontare la situazione o chiarire meglio cosa è utile fare o non fare. Ancor meglio insieme al papà del ragazzo.
Cordiali saluti

Dott.ssa Elisa Fagotto Psicologo a Portogruaro

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14 AGO 2012

Gentile Emanuela,
le domande che si è posta sono giuste. Ma per poter darle una risposta occorrerebbe conoscere e capire che cosa sente suo figlio. La decisione di intraprendere una psicoterapia potrebbe aiutarlo a conoscersi meglio, soprattutto in una fase così importante del suo ciclo di vita. Per la scelta dello Psicoterapeuta il mio consiglio è di rivolgersi ad un Psicoterapeuta Relazionale.
Se desidera avere maggiori informazioni o pormi qualche domanda mi può contattare.
Cordialmente.
Dott.ssa Ada Ronzani, Psicologa Psicoterapeuta Bologna

Dott.ssa Ada Ronzani Psicologo a Bologna

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14 AGO 2012

Cara Emanuela

Quella che suo figlio lamenta potrebbe essere soltanto una confusione di genere. In adolescenza lo sviluppo sessuale e psichico è molto coinvolto, genera ansia, stress, confusione, confronto con i pari. Ogni adolescente sufficientemente introspettivo si è posto domande simili a quello di suo figlio. Nel suo racconto mi colpisce molto che ne abbia parlato con lei. Non conoscendo le vostre dinamiche familiari non posso dire molto di più, credo importante invece che una figura maschile sensibile , aperto e non giudicante possa aiutarlo a parlare dei suoi dubbi. Per una psicoterapia mi sembra dal suo racconto una cosa un po' azzardata, a meno che questo dubbio non sia causa di un vero dolore e conflitto in suo figlio. Credo che la cosa migliore innanzitutto sia poterne parlare, non creare tabù e non vivere questa affermazione momentanea come se fosse definitiva. Dia tempo a suo figlio di comprendere e comprendersi meglio. Spesso il desiderio di essere omosessuali in adolescenza è solo una via di fuga dal confronto con i pari e con il mondo della sessualità, che purtroppo oggi è molto complesso, competitivo e tutto centrato sull'esteriorità.

Cordialmente

Dott. Goffredo Luigi Bordese, Centro di Psicologia Clinica, Pavia

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14 AGO 2012

Salve Emanuela,
probabilmente suo figlio sta cercando di dare delle spiegazioni e dei nomi a quello che sente e che vive. Provi a contattare il consultorio giovani della sua città, credo che lì possiate trovare le persone giuste e con la competenza giusta per aiutare suo figlio. E' importante che lui sia d'accordo e che lo viva come un aiuto a comprendere meglio se stesso e a relazionarsi meglio con i coetanei, più che come una paura di voi genitori in seguito alle sue rivelazioni.
La saluto cordialmente
Dr.ssa Alfonsina Pica, psicologa e psicoterapeuta

Dott.ssa Alfonsina Pica Psicologo a San Miniato

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14 AGO 2012

Premesso che la fase adolescenziale può dare adito ad un vissuto di non raggiunta individualità in generale, il vissuto del tuo ragazzo rientra in un parametro giustificato in tale contesto. Ti suggerisco di parlarne con uno psicoterapeuta della tua zona che sicuramente può aiutare te a chiarire la questione. A tua disposizione per eventuali chiarimenti.
Dottssa Carla Panno Psicologa-Psicoterapeuta di Milano

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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14 AGO 2012

Cara mamma Emanuela, la sua lettera mi colpisce molto, la successione di emozioni e sentimenti. Una frase per tutte... Vorrei iniziare una psicoterapia... Lei o suo figlio? Lui come vive questa dichiarazione fatta? E questo momento? L' essersi dichiarato e confidato con lei così apertamente mi fa pensare ad un rapporto molto stretto tra voi e questo sicuramente e' il punto da cui partire. Non cerchi il terapeuta perfetto, ma si fidi del suo istinto e utilizzi magari questo sito per fare qualche domanda o per fissare un primo colloquio. Molti di noi lo propongono gratuito. Le auguro ogni bene. Dott.ssa Cimetti Cecilia, Verona

Dott.ssa Cecilia Cimetti Psicologo a Verona

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14 AGO 2012

Gentile Emanuela,
nel corso dell'adolescenza l'orientamento sessuale non è ancora così definito, quindi potrebbe essere che suo figlio sta semplicemente attraversando una fase particolare della sua vita. tuttavia potrebbe anche essere che in realtà suo figlio sta semplicemente scoprendo qual è la sua strada. In questi casi il percorso di psicoterapia non serve a ri-orientare il ragazzo verso una scelta maggiormente accettata a livello sociale, in quanto l'effetto sarebbe nullo oltre che contrario all'etica professionale.
Il percorso di terapia può invece aiutare suo figlio a meglio comprendere ciò che gli sta accadendo e a vivere più serenamente la propria sessualità, oltre che aiutare voi genitori ad affrontare questo delicato momento.
Cordiali saluti.
dott.ssa Roberta Milzoni
psicologa psicoterapeuta
milano- monza brianza

Dott.ssa Roberta Milzoni Psicologo a Desio

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