Mio figlio ha 3 anni ed è il primo e unico.
Da quando è nato è stato sempre con me, nonostante lavorassi (in smart). Se voglio uscire, fare qualcosa senza di lui, devo chiedere al padre, che è al lavoro fino a sera. Con lui vado d'accordo, ma le tensioni che si creano per via del bimbo, ci portano a perdere la serenità che avevamo.
Non ci sono altre persone su cui contare.
Il piccolo va al nido ma nell'orario in cui io lavoro, per il resto del tempo è con me.
Odio il mio corpo e penso sempre che sia colpa sua, tra gravidanza, allattamento al seno e ripresa impossibile.
Sono sicura di averlo terrorizzato più volte e la riprova è che, nonostante sia senza pannolino da moltissimi mesi, continua a farsela addosso. Ha continuamente paura di essere lasciato solo.
So che è comune, ma so di essere una pessima madre, per questo vorrei che crescesse senza di me.
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8 APR 2021
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Gentile Fedora,
avrà già sentito dire che un figlio difficilmente funziona da collante nella coppia, il più delle volte la mette in crisi, e solo se la coppia è davvero solida sopravvive al piccolo cucciolo.
Perché quando nasce un bambino, alla immensa gioia si accompagna una grande fatica nei periodi successivi.
Ma si rincuori i momenti più duri sono quasi passati.
Si tratta di trovare il modo di gestire ancora un anno o poco più, poi le cose migliorano sempre più in fretta.
Visto che non avete il supporto di parenti, vi consiglio che un modo intelligente di investire in benessere è che vi facciate aiutare per qualche ora al giorno da una babysitter.
Non si consideri una cattiva madre, tute le madri nutrono i suoi sentimenti, forse temono di esprimerli, e questo fa di lei una persona capace di introspezione e riflessione.
E’ una bella fortuna per suo figlio.
Le faccio un grande augurio
Giordana Milani
7 APR 2021
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Ciao Fedora,
no, non sei una pessima madre, sei una madre normale che attraverso un momento difficile.
Il mito della maternità perfetta che ha intriso la nostra società ha creato delle aspettative false e inarrivabili di come dovrebbe sentirsi una donna diventando madre. La maternità è dipinta come un'esperienza meravigliosa e serena, e la madre come una donna felice e sempre sorridente.
Ma questo è molto lontano dalla realtà dei fatti, e ancor di più dopo quest'ultimo anno che ha messo le madri praticamente in ginocchio.
Con questo messaggio hai dimostrato di essere una buona madre, che è consapevole di un problema e cerca una soluzione per risolverlo.
Sei nel posto giusto, affidati ad un professionista.
Un abbraccio,
Alessia
7 APR 2021
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Cara Fedora,
diventare genitori è meraviglioso ma anche tanto tanto tanto tanto difficile e faticoso. Con l'arrivo di un figlio è come se tutti i nodi venissero al pettine e vissuti problematici del passato ritornano violentemente e pervadono la nostra vita. A volte è possibile addirittura risentire di eventi tramandati dalla generazione dei nostri nonni ai nostri genitori e sovvertire le cose diventa difficilissimo perchè combattiamo contro qualcosa di cui non conosciamo nemmeno il nome.
La sua preoccupazione per suo figlio è reale ed è un sentimento puro. Non sia troppo severa con se stessa e provi a chiedere aiuto, ci sono tanti professionisti esperti in questo e tanti interventi di sostegno alla genitorialità.
Coraggio e un forte abbraccio, non è facile, ha tutta la mia comprensione!
7 APR 2021
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Non esistono pessime madri. Esistono madri stanche, sfinite, desiderose di essere comprese ed aiutate.
Si faccia aiutare, sostenere e ritrovi la fiducia in se stessa che merita di avere.
Se ha bisogno ricevo anche online.
Cinzia
Psicologa, Psicoterapeuta
(ma soprattutto mamma, talvolta sfinita, di tre maschietti)
7 APR 2021
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Buon pomeriggio Fedora,
voglio risponderla iniziando a dirle che c'è questa considerazione generale che una gravidanza e la nascita di un/una figlio/a sia soltanto un evento che porti gioia nella famiglia. Non è soltanto questa, però, l'emozione che si può provare.
La nascita di un/una figlio/a per quanto possa essere un evento positivo, è un momento stressante perché comporta un cambiamento nei sistemi relazionali famigliari, nonché (come nel suo caso) nell'assunzione di un nuovo ruolo totalmente differente da quelli ricoperti fino a quel momento (figlia, moglie, amica, lavoratrice, ...) e una modifica rispetto alla propria immagine del proprio Sé.
Questi cambiamenti possono portare a provare anche le emozioni che ha espresso lei.
E la consapevolezza rispetto a queste emozioni e pensieri, non la rendono una pessima madre, anzi, restituisce la rappresentazione di una madre che è sufficientemente buona, che riesce ad esprimere questo suo momento di difficoltà.
Questo potrebbe costituire un primo passo valido e fondamentale, per poter intraprendere successivamente un percorso psicologico, al fine di poter elaborare e gestire questi suoi vissuti dolorosi e il rapporto con suo figlio.
Le porgo i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Maddalena Ciavolino