Non sopporto più il figlio del mio compagno

Inviata da Vanessa · 9 nov 2020

Salve,
Premetto che sono insieme al mio compagno da quattro anni e che quando ci siamo conosciuti lui era separato da due anni e con i figli domiciliati da lui in quanto non volevano stare con la mamma, con l’accordo che sarebbero dovuti andare dalla mamma in accordo con lei.
Detto questo io mi sono trasferita con loro accettando ovviamente i figli e comportandomi nel modo migliore possibile, quasi come un’amica.
Con il più grande che ora ha 19 anni vado molto d’accordo e siamo sempre andati d’accordo, vedeva in me un’amica con cui sfogarsi e raccontare segreti e avere consigli. Ad oggi, il nostro rapporto è ancora lo stesso, usciamo insieme a fare shopping, andiamo a pranzo e lui dice di essere molto felice per me e papà e spera di avere presto un fratellino.
Il problema nasce con il “piccolo” che ora ha 15 anni, è maleducato, violento e strafottente.
Risponde sempre male e ci tratta male con continui insulti, io non ho intenzione di costruire una famiglia perché sono sempre nervosa e suo papà lo giustifica in ogni suo comportamento e io sono stanca della situazione. Lo stesso fratello maggiore non ne può più di questo nervosismo presente sempre in casa. A scuola va molto male e a casa lascia sempre casino e sporco e suo papà non prende provvedimenti. Ieri ha rotto telefono e porta. Cosa devo fare?

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Miglior risposta 10 NOV 2020

Buongiorno Vanessa,
grazie per essersi rivolta a noi.
A 15 anni si è nel pieno dell’adolescenza e di tutti i cambiamenti corporei, mentali e psicologici che ne conseguono. E’ sovente che i ragazzi di questa età siano spesso confusi, arrabbiati, provocatori e spaesati: tutto questo già in condizioni di assoluta normalità, possiamo quindi immaginare quali effetti diretti o indiretti possa aver inoltre provocato il periodo emergenziale in cui purtroppo siamo tutti calati ormai da inizio anno, che mette a dura prova le nostre capacità relazionali e identitarie. In aggiunta a ciò, ci si potrebbe domandare quanto realmente abbia accettato o meno la separazione dei genitori. E’ inoltre importante tener conto del fatto che gli adolescenti spesso manifestano il proprio disagio e sofferenza attraverso il comportamento diretto, mostrandosi aggressivi. Ciò che esternamente sembra rabbia, potrebbe nascondere tristezza. Di riflessioni insomma potrebbero essercene molte, ma è importante tenerle a mente tutte per potersi relazionare in maniera efficace con l’altro. Quel che è chiaro è la frustrazione che sento arrivare da lei per l’insofferenza ad una situazione che presumo duri da molto e la metta a dura prova nei suoi tentativi di conciliazione. Mi chiedo innanzitutto se l’atteggiamento ed il comportamento del ragazzo sia mutato nel tempo o se si sia mostrato in questi termini sin dal principio. Mi chiedo inoltre quali siano le sue strategie di conciliazione ed avvicinamento nei suoi confronti, se sono sempre state respinte o se qualcuna ogni tanto abbia sortito qualche effetto. Con gli adolescenti, ancor più che con gli adulti, si dimostra efficace l’essere empatici: ciò non significa giustificarli o assecondarli in tutte le loro richieste, ma anche semplicemente mostrarsi interessati e comprensivi su come si sentono e su ciò che stanno vivendo. Pur sapendo mettere dei limiti laddove ce ne sia bisogno. Potrebbe essere d’aiuto per il ragazzo un supporto psicologico che lo accompagni ad orientarsi all’interno del turbinio emotivo che sta attraversando, e lo stesso percorso potrebbe essere efficace anche per lei nel momento in cui sentisse di aver bisogno di qualcuno con cui sondare i vissuti che questa situazione sta facendo emergere in lei, assieme alla valutazione delle strategie di comunicazione più efficaci.

Spero di esserle stata d'aiuto,
buona fortuna.
Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

133 Risposte

133 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

10 NOV 2020

Buongiorno, potrebbe essere utile per la vostra famiglia un sostegno psicologico per l'intera famiglia. Il secondo figlio si trova in un momento di transizione dettato dall'adolescenza, i ragazzi in questo momento cercano di differenziarsi dalla loro famiglia di origine per stare sempre più a contatto con i pari e questo nel momento storico che stiamo vivendo gli viene limitato e questo può generare ansia e frustrazione. Potrebbe rivolgersi a un professionista che si occupi di prendere in carico l'intero nucleo famigliare per aiutarvi a capire quale siano le motivazioni della sua rabbia e come gestirle nella vita quotidiana.

Un caro saluto dr.ssa Elisa Bertilorenzi

Dott.ssa Elisa Bertilorenzi Psicologo a Massa

95 Risposte

82 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

10 NOV 2020

Gentile Vanessa,
quella che lei descrive è una situazione complessa in cui a me arriva da una parte una fioca luce di speranza legata alla possibilità di potercela ancora fare a credere nel realizzazione di un nucleo famigliare reciprocamente rispettoso e coeso, dall'altra una certa arrendevolezza quando dichiara di non avere intenzione di costruire una famiglia perchè è stanca e ravvisa attorno a sè numerosi gesti e comportamenti in cui sente che tutti attorno figli del compagno e lo stesso compagno le mancano di rispetto e contano, forse, in un'accettazione totale da parte sua.
A mio parere vale la pena concentrarsi fintanto che sta in questa famiglia sull'acquisizione di strumenti che le consentano di definire bene il suo ruolo e i suoi spazi invalicabili che passano attraverso il rispetto e la partecipazione di tutti
In questo modo potrà assumere posizioni più chiare e soddisfacenti e pensare in modo più sereno a qualunque altra decisione importante come il restare in quella famiglia o non restarci.
Resto a sua disposizione per chiarimenti.
Un caro saluto
Dr.ssa D'Amico Maria-Francesca

Dott.ssa Maria-Francesca D'amico Psicologo a Rubano

106 Risposte

54 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

10 NOV 2020

Cara Vanessa stiamo parlando di un adolescente!!!!
Ne avrete per un pò...
Probabilmente le difficoltà che lei riscontra sono dovute semplicemente, o principalmente, a questo.
Com'era il vostro rapporto prima? Appena trasferita...
Lei mi sembra di capire che non abbia figli, e quindi ha la doppia difficoltà di gestione di un ragazzo adolescente, un conto è che sia il proprio figlio, che si conosce da sempre e di cui si vivono i cambiamenti puberali con gradualità, un conto un figlio acquisito, con il quale c'è anche la difficoltà dei rapporti di una famiglia allargata.
Le consiglio di leggere qualcosa sull'adolescenza, sulla sua gestione e di parlarne con il suo compagno perchè non sia sola ad affrontare la cosa, giustificarlo e dargliele tutte vinte non fa bene nè al ragazzo nè al ruolo di genitore.
Se questo non dovesse bastare qualche seduta familiare per essere accompagnati in questo cammino potrebbe sicuramente aiutarvi. Non si scoraggi e se il rapporto che ha con il suo compagno è solido non pensi di mandare all'aria tutto per una difficoltà che per quanto pesante è sicuramente transitoria.
I miei auguri
Dott.ssa Laura Termini

Dott.ssa Laura Termini Psicologo a Palermo

17 Risposte

10 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

10 NOV 2020

Buongiorno signora,
fino alle ultime righe di quello che ha scritto tendevo a pensare che il comportamento del ragazzo più piccolo fosse dovuto alla rabbia adolescenziale, al non sopportare di vedere sostituita la madre. Nelle ultime due frasi, invece, lei descrive una situazione che potrebbe essere dovuta ad altri fattori. C'è molta distruttività diretta sia agli oggetti che alle persone che a se stesso.
Occorre una rieducazione del ragazzo che non so se può essere fatta semplicemente con mezzi pedagogici - sgridate, metterlo davanti alle sue responsabilità, prediche ecc. - oppure c'è da usare mezzi psicologici, che anziché dire quello che si deve fare o punire i comportamenti sbagliati, vanno a cercare la ragione psichica del comportamento del ragazzo.
Il mio suggerimento è di andare al più presto o da uno specialista dell'infanzia e dell'adolescenza che possa 'leggere' la situazione psicologica del ragazzo compreso un'eventuale disturbo (borderline? antisociale?o altro che non posso vedere da qui) oppure da un terapeuta familiare che vi aiuti a ristabilire le dinamiche comunicative fra di voi. Quest'ultima strada di solito non ricerca patologie, ma individua ed eventualmente aiuta a cambiare le relazioni fra di voi. In caso ci fossero patologie, i terapeuti familiari (di solito lavorano almeno in due) dovrebbero saperle riconoscere.
Considerato il periodo, tenete presente che le cure psicologiche sono prestazioni sanitarie a tutti gli effetti di legge, dalla detrazione fiscale all'autocertificazione in caso foste in regioni 'rosse'.
dott.ssa Giuliana Gibellini

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

437 Risposte

330 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 22000 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 26550

psicologi

domande 22000

domande

Risposte 141200

Risposte