Non sopportare di essere sfiorati

Inviata da Adriana · 16 mar 2016 Relazioni sociali

Buongiorno. Mi chiamo Adriana ho diciotto anni, e avrei bisogno di capire perché non mi piace esser sfiorata dagli altri, uomini o donne che siano. Forse sarà strano che mi pongo questa domanda, non lo so, ma ho un'abitudine particolare, tendo a memorizzare le mani e il tocco di chi mi sfiora e quando lo memorizzo significa che da quelle persone non mi da fastidio esser toccata. Da ciò si può dedurre che mi accorgo all'istante se qualcuno che mi sta sfiorando, mentre sono distratta, lo conosco o no; ma ciò che mi chiedo è
Perché mi dà così fastidio? Perché memorizzo addirittura le mani se mi si sfiora?

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Miglior risposta 16 MAR 2016

Gentile Adriana,
è probabile debba essere corretta la cronologia della sua riflessione nel senso che mentre di alcune persone non sopporta il contatto, con altre invece ciò non accade e anzi lei ne memorizza addirittura il tocco delle mani.
Sarebbe interessante sapere se nel primo gruppo di persone sono inclusi anche amici, parenti e persone significative per lei perchè questo deporrebbe per una sua struttura rigida con difficoltà relazionali.
La mia è solo una ipotesi perchè in realtà occorrerebbero molte più informazioni.
pertanto le suggerisco di approfondire la questione in psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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20 MAR 2016

Buongiorno Adriana, concordo con i colleghi che hanno accennato al controllo. Appena letto il suo post, la mia prima impressione è stata proprio quella di legare la sua memorizzazione di alcune mani proprio con un bisogno di controllo dell'ambiente esterno, probabilmente percepito come potenzialmente pericoloso. Naturalmente siamo sempre sul campo delle ipotesi, viste le scarse informazioni a disposizione, tuttavia io le chiederei: cosa immagina che potrebbe accadere se una delle mani non "memorizzate" la sfiorasse? Come è fatto il pericolo che teme e che cerca di evitare tramite tale strategia? Qual'è la prima emozione che si attiva appena immagina di essere sfiorata da qualcuno che non vuole? Invece qual'è la prima emozione che emerge quando è sfiorata da una persona memorizzata? E queste due emozioni contrastanti come la farebbero sentire?Qual'è il contesto che il suo sistema sta cercando di evitare? O meglio, qual'è il senso di sé non gestibile che immagina di avere in un contesto in cui viene sfiorata da qualcuno che non dovrebbe? Insomma, queste ed altre domande credo debbano essere affrontate nel giusto ambiente (terapeutico), in quanto da sola difficilmente potrebbe trovare risposte che potrebbero sollevarla.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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19 MAR 2016

Cara Adriana
penso che tu abbia una particolare sensibilità sia tattile che psicologica che ti porta alla caratteristica di "memorizzare" il tatto benefico di persone compatibili e a rifiutare il tatto che invece percepisci pervasivo.
La tua pelle percepisce simpatie e antipatie.
E' una cosa particolare ma sappi che non è solo tua, nel senso che la differenza con gli altri è di natura quantitativa e non qualtativa, cioè un pò tutti proviamo sensazioni di piacere o di fastidio dall'essere toccati da persone che ci stanno più o meno simpatiche.
La pelle è un organo molto sensibile in questo senso.
Il contatto, a volte si cerca a volte si rifugge, questo lo vediamo in maniera molto precisa anche nei bambini.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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17 MAR 2016

Ciao Adriana,
fai bene a riflettere su questa tua reazione. Credo che sia il tuo corpo che ti sta parlando.
Vorrei farti alcune domande:
Ti piace il tuo corpo? Chi ti può toccare e chi no?
Com'è il tocco di chi conosci e quello di chi non conosci?

Prova a riflettere e a rispondere a queste domande, e prova magari a farlo con un professionista che attraverso un percorso strutturato possa aiutarti a comprendere maggiormente.

un caro saluto
dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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17 MAR 2016

Buongiorno Adriana, quanto tu affermi mi porta a chiedermi che rapporto tu abbia con il tuo corpo, con la vicinanza delle persone e la fiducia verso gli altri.
C'è parecchia differenza tra le mani di un genitore, un parente, un partner e un estraneo, ma tu non ci hai dato elementi sufficienti a valutare bene quasta tua reazione.
Ad esempio: hai avuto problematiche fisiche? Hai dovuto sottoporti a cure mediche che ti hanno infastidito?
Io percepisco nella tua reazione una sorta di disagio corporeo e di bisogno di controllo nel tenere a distanza molte persone per non entrare in un rapporto più intimo con loro.
Se questo tuo comportamento ti crea malessere o anche per semplice curiosità potresti parlarne personalmente con un professionista. A volte anche solo qualche seduta aiuta a conoscrsi meglio e ad amarsi un po' di più.

Un caro saluto.
Dott.ssa annalisa Iovane

Dott.ssa Annalisa Iovane Psicologo a Roma

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16 MAR 2016

Buonasera Adriana, fai bene a riflettere su questa tua reazione. E' una reazione viscerale che può dire tanto di noi, ma non ha un significato universale. Per capire il senso di questo fastidio bisognerebbe sapere come ti rapporti agli altri normalmente. Azzardo un'ipotesi che non devi prendere alla lettera perché non so nulla della tua storia: sei molto giovane forse stai anche mettendoti alla prova su molte cose, una fra tutte quella di cercare di capire con chi aprirsi e con chi no. Potrebbe essere che cerchi inconsciamente di controllare chi far entrare (toccare) nel tuo mondo interno. Potrebbe essere un momento di passaggio, uno stimolo a riflettere su di te, ma se senti che si stanno creando dei muri tra te e gli altri e questa cosa ti fa stare male potresti rivolgerti ad un consultorio della tua città.
Dr.ssa F. Pannone

Dr.ssa Francesca Pannone Psicologo a Latina

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16 MAR 2016

Gentile Adriana,
qualcosa del tocco delle amni, dello sfiorare ha lasciato un segno nella Sua vita...e nel tempo qualcosa lo ha risvegliato o rafforzato.
Ricorda un inizio di questa particolare attenzione e sensibilità?
Le consiglio, come i miei colleghi, di intraprendere un percorso terapeutico per trovare una modalità meno pesante di percepire questo tocco, a volte non desiderato.
Le consiglio un analista lacaniano.

A disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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16 MAR 2016

Gentile Adriana, potrebbe intraprendere un percorso con uno psicologo del suo territorio al fine di comprendere cosa in realtà le dia veramente fastidio.
Quali siano i suoi pensieri in queste circostanze e come poter agire su di essi, e sulle conseguenti emozioni e reazioni comportamentali in maniera funzionale.
Saluti.
Dott.ssa Claudia Distefano

Dott.ssa Claudia Distefano Psicologo a Bari

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16 MAR 2016

Gentile Adriana,
questo accade solo con gli sfioramenti o anche con tocchi più decisi, come, ad esempio, la stretta di mano?

E' sempre stato così? Se no, ricorda una delle prime volte in cui le è accaduto?
Ricorda, anche, episodi in cui lo sfioramento le ha dato un pò meno fastidio del solito?

Se ne ha voglia, provi a rispondere a queste domande e valuti la possibilità di condividere le sue riflessioni con uno psicologo.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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