Non so più che fare. Sto male.

Inviata da Cornelia · 5 gen 2016 Terapia familiare

Sono una ragazza di 19 anni e mi rivolgo a voi perché ho bisogno di aiuto ma non ho il coraggio di andare da un vero specialista, oltre a non avere i soldi. Il problema risiede in me ma è causato da altre persone. Queste altre persone sono la mia famiglia. Com'è normale che sia abito con la mia famiglia al momento; la mia famiglia è composta da mia madre e mio fratello. Mio padre è nel mio paese d'origine, la Moldavia, sposato con la sorella di mia madre e sicuramente non pensa ai suoi primi figli. Eppure io ho risentito molto della sua mancanza, e ancora oggi mi manca nonostante lui non mi degni nemmeno di uno sguardo. Due persone hanno cercato di prendere il posto di mio padre, uno è mio fratello e uno è il signore che ci ospita a casa sua da ormai 15 anni. A tutti e due è riuscito male: uno perché io non sono mai riuscita ad accettare un'altra figura paterna, due perché mio fratello è riuscito solo a essere presuntuoso e violento con me, e quel signore voleva solo la compagnia di una figlia che non ha mai avuto. Mia madre è la causa di tutto il mio dolore forse, lei ha subito una vita difficile...ma non è stata in grado di fare la madre con me. Si lo so che sono parole forti e io non ho la forza di dirle in faccia a lei perché la ferirei in modo profondo...ma mia madre ha messo il lavoro al primo posto nella sua vita e si è dimenticata di noi da quando ha divorziato. Penso sia normale e non glie ne posso fare una colpa, solo che io sono stata cresciuta dai miei nonni e perciò reputo mia nonna la mia vera madre. Comunque arrivati in Italia a 6 anni io e 11 mio fratello, ho incontrato l'inferno. Ho iniziato la scuola e andavo bene ma mia madre non è mai stata soddisfatta di me, io ero diversa da lei e lei voleva farmi diventare come lei avrebbe voluto essere...e lo faceva anche "a suon di mazzate". Molti mi dicono che le bitte siano normali ma invece in me hanno fatto crescere la paura...io vivevo e vivo con la paura addosso..di non fare bene ..come voglia mia madre. Quindi da bambina ero chiusa e isolata e piangevo quando un estraneo mi rivolgeva la parola. A 9 anni ho subito la mia prima violenza "sessuale" da parte di un vicino amico di famiglia. ..sono stata zitta e ho passato 4 anni di inferno nella depressione se così si può chiamare. Questo vicino di casa mi ha toccato il seno per 4 volte in presenza della mia famiglia e loro semplicemente ridevano. Fino a quando mia nonna è venuta a saperlo da me e io l'anno scorso ho trovato il coraggio di dirgli basta sennò l'avrei denunciato. E ha smesso. Mia madre l'ha saputo 12 mesi fa e comunque non ha fatto nulla ..per loro è tutto normale. In mezzo a tutto questo mi sono fidanzata all'età di 15 anni e tutt'ora sto con lui. La mia famiglia è gelosa di lui...e non vuole che ci stia solo perché è un ragazzo riservato e non scherzoso. Lui sa tutto di me...e a luglio 2015 mi ha portata via col mio consenso da questo inferno di casa. Il problema che alla mia famiglia non è andato bene...quindi ci ho parlato e ne sono uscita come la cattiva che odia la propria famiglia. Ma tutti hanno ignorato i miei problemi e sono tornata a casa col patto che avremmo sistemato tutto. Invece dopo 6 mesi non è cambiato nulla. Qui a casa nessuno mi parla e io sono sola. Io ora come ora vorrei solo andare via da qui...ma non posso. Quindi per favore datemi un consiglio perché non ce la faccio più a vivere qui. Ah ho dimenticato di dire che molte volte ho provato a uccidermi...e molte volte l'ho detto alla mia famiglia ottenendo nulla. Forme di amore non ne ho ricevute dalla mia famiglia solo da mia nonna e il mio ragazzo.

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Miglior risposta 7 GEN 2016

Gentile Cornelia,
non è chiaro il motivo per cui sei ritornata in famiglia dopo essertene allontanata, essendo diventata maggiorenne, per stare col tuo ragazzo.
Il tuo racconto è, a tratti confuso e incompleto e questo non aiuta per comprendere bene il contesto e consigliarti al meglio.
Infatti non dici quanti anni ha il tuo ragazzo e se ha un lavoro nè dici se tu hai mai provato a cercarti un lavoro per non essere ancora completamente dipendente dalla tua famiglia.
Forse con tua madre dovresti parlare di più, restituendole che non può essere aggressiva quando viene contrastata ed è strano che neanche con il signore che vi ospita da 15 anni sia nato un rapporto di fiducia o di affetto e conseguente protezione nei tuoi confronti.
Inutile dirti che le minacce di suicidio o i tentativi di suicidio non sono una soluzione e devi assolutamente astenertene.
Nemmeno dici se conosci la famiglia del tuo ragazzo e se con loro hai un buon rapporto.
So che la tua situazione, per come la hai descritta non deve essere facile, ma credo che al momento non puoi fare altro che pazientare e provare a cercarti un lavoro.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clnico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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7 GEN 2016

Cara Cornelia
io vedo che in questa tua storia tanto difficile tu sei riuscita ad attraversare un mare di guai e, ad ogni modo, sei rimasta in piedi.
Rimanere "in piedi" significa conservare la dignità e la capacità di affrontare le cose anche se spesso ci sono stati cedimenti ed è mancato l'appoggio vero, l'ascolto vero, e la capacità di esserti d'aiuto da parte della tua mamma e di tuo fratello in più la pesante assenza del babbo..
Tua mamma, probabilmente è una donna molto ferita e per questo si è chiusa e non riesce ad affrontare i problemi suoi e vostri.
Tuo fratello avrà anche lui sofferto in modo diverso e pure lui chiuso e fragile si maschera con la prepotenza.
Tuo babbo è preso da un'altra vita ma non è detto che ti abbia del tutto dimenticata e forse nemmeno ha del tutto dimenticato tua mamma e tuo fratello.
Dunque che fare cara?
Allora la via da percorrere è quella di restare forte e anzi, rafforzarsi ulteriormente in modo tale da poter usare le tue capacità per emanciparti e renderti autonoma.
Un percorso che può essere lungo e che dovrai suddividere per obiettivi intermedi.
Ricerca lavoro, o lavoretto che sia, rimanere serena nelle tempeste.
Fare conto su di te e andare avanti fino a che non potrai crearti una tua vita propria.
Lascia del tutto perdere idee deprimenti ed estreme come l'idea del suicidio.
Pensa come renderti forte.
Leggi, studia, creati anche una cultura; dedicati a tutto ciò che può farti crescere.
Questo può aiutarti molto.
Anche la mancanza del tuo babbo devi riuscire a superare per ora, quando poi le tue condizioni saranno migliorate potrai scrivergli o tentare un recupero, poterlo conoscere veramente sarebbe bello; mettiamolo negli obiettivi a lungo termine.
Tutto questo che ti dico richiederà da te un enorme coraggio ma vedi, in fine si fa quello che la mente ci dice di fare e tu è la mente che devi coltivare a sostegno delle tue emozioni ferite.
Per ogni persona arriva il momento del riscatto però spesso occorre "essere saggiati" dalla guerra, spesso esteriore ed interiore.
Spesso ci sono dure prove ma, come a scuola succede che il compito difficile viene dato ai più bravi, anche nella vita spesso è così.
Considerati molto brava e vai avanti.
Io dico che puoi farcela!
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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7 GEN 2016

Cara Cornelia

Quanta sofferenza percepisco, mi dispiace veramente molto. Il fatto di parlarne è già una prima richiesta d'aiuto, quindi brava!!! Comprendo le difficoltà economiche, esiste il consultorio dove può rivolgersi e pagando un tiket può usufruire di un ciclo di sedute di terapia grazie a bravi colleghi che sapranno accompagnarla con dedizione, rispetto e amore.


Cari saluti
Dr.ssa Agnese Lanatà
Psicologo clinico/Psicoterapeuta Bologna

Dr.ssa Agnese Lanatà Psicologo a Bologna

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6 GEN 2016

Cara Cornelia,

le tue parole mi colpiscono profondamente. Hai diritto di vivere la tua vita con maggiore serenità, ha diritto di essere amata e di poterti fidare degli altri.
E' possibile che tua madre si sia dedicata molto al lavoro in quanto da sola a provvedere al futuro dei suoi figli, prendi in considerazione anche questa prospettiva.
In alcuni momenti allontanarsi da certe situazioni può essere utile, quindi perchè non andartene fisicamente via? Pensa al tuo futuro, permettiti di vivere ciò che desideri. Permettiti di essere sufficientemente forte perchè rigenerata per poi far ritorno alla tua famiglia, anche solo per parlare e confrontarsi e rivedere le situazioni sotto una nuova luce.
Un sincero augurio di felici novità.
dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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6 GEN 2016

Carissima Cornelia, la storia che scrivi è molto delicata e merita un approfondimento con uno specialista che sia in grado di farti trovare pace e serenità. Il mio consiglio è di ascoltare te stessa senza preoccuparti troppo del giudizio delle altre persone poichè loro non sono stati in grado di aiutarti nei momenti di difficoltà e di rispettarti come avresti dovuto. Questi loro comportamenti possono lenire la tua personalità, possono compromettere lo sviluppo del tuo carattere e del tuo essere donna. Pertanto, se stando con tua nonna o con il tuo ragazzo ti fa sentire protetta e amata, ti direi di allontanarti gradualmente dalla tua famiglia e cercare un loro supporto per riprendere in mano la tua vita, per evitare di soffrire più di quanto hai già fatto chiedendo (nel mentre) un supporto psicologico anche dalla tua usl (in questo modo pagherai solo il ticket). Non preoccuparti che tutto ciò che verrà affrontato all'interno di tale colloquio, è protetto dalla privacy e, nessuno verrà mai a sapere della tua richiesta psicologica e della tua storia.
Fammi sapere
Carissimi saluti
Dr.ssa Gloria Godioli
(Pavia)

Dr.ssa Gloria Godioli Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Pavia

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5 GEN 2016

Gentile Cornelia,
la questione che pone è molto complessa ed è impossibile aiutarla tramite internet.
La questione economica non è un problema; se chiede al suo medico di base di prescriverle delle sedute di psicoterapia le farà pagando un semplice ticket alla ASL, dal momento che ogni distretto ha un centro dove si possono fare le sedute di psicoterapia.
La questione del coraggio... in realtà Lei già ne ha molto. Si guardi indietro e noti quanto ne ha avuto fin ora.

Pensi al suo futuro e si rechi dal medico per farsi prescrivere le sedute di psicoterapia. Non è tenuta a dire nemmeno il perché le vuole fare.

I miei migliori auguri.
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino, Roma

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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5 GEN 2016

Cara Cornelia, alla luce delle tue parole comprendo a pieno il malessere che stai vivendo. Hai avuto, nonostante la tua giovane età, molte esperienze difficili da superare ed in più hai vissuto da sempre in un contesto di deprivazione emotiva. Hai fatto bene a chiedere aiuto... una persona che viene messa a dura prova dagli eventi della vita può avere bisogno di supporto per trovare il modo giusto per superarli, accettarli e fronteggiarli. Purtroppo qua in poche righe non è possibile darti un consiglio, anche perchè non credo che tu abbia bisogno di un consiglio specifico. Penso piuttosto che tu possa beneficiare di un percorso psicologico che da una parte ti possa supportare e fornire comprensione e dall'altra ti insegni delle strategie di gestione delle emozioni e di fronteggiamento degli eventi difficili e traumatici. Cerca di non preoccuparti dell'aspetto economico perché ci sono molti professionisti che chiedono un compenso più basso di quello che si può pensare, oppure c'è sempre il servizio pubblico a disposizione degli utenti che ne hanno bisogno. Hai diritto di vivere la tua vita con maggiore serenità e per far questo è necessario trovare il coraggio di iniziare questo percorso. Vista la tua giovane età ritengo davvero che ne valga la pena.
Non darti per vinta...hai fatto un passo scrivendo qua...mettine in fila subito un altro...rivolgendoti a qualcuno, che ti possa aiutare davvero!

Resto a disposizione per chiarimenti

Ti faccio i miei migliori auguri per tutto

Saluti

Dott.ssa Linda Mannori

Dott.ssa Linda Mannori Psicologo a Sarzana

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