Non riesco più a tollerare la figlia adolescente del mio compagno

Inviata da Eli · 14 set 2020

Io e il mio compagno conviviamo da quasi 10 anni, io ho un figlio di 15 anni e lui due figlie, una di 14 e una di 16 anni. Mio figlio vive con noi, e io sono l'unico genitore affidatario da quando lui aveva 3 anni, per ragioni che è meglio non specificare, fra lui e il mio cimpagno le cose vanno molto bene, da subito. Le figlie del mio compagno invece vivono a metà, tre giorni a settimana con noi e due con la madre, e i week-end alternati. Con la più piccola la situazione è abbastanza equilibrata, ovviamente è adolescente, quindi i normali problemi legati a questa fase sono contemplati, ma la situazione è ben diversa con la figlia più grande... Premetto che lei è già in cura da una psicologa da quasi un anno... È una ragazza difficile arrogante ed egoista, alla continua ricerca di attenzioni fin da quando la conosco. È stata straviziata prima che nascesse la sorella, poi per forza di cose la situazione è dovuta cambiare, poi c'è stata la separazione e infine ha dovuto accettare che suo padre e sua madre si siano rifatti entrambi una vita... Non mangia più in casa, solo fuori con le sue amiche, vomita, è a rischio di anoressia e da segni di autolesionismo, e se ne vanta. Simula continuamente malesseri e attacchi di panico, e dice che la vita fa schifo e che vuole morire... È aggressiva e maleducata, sempre e si sente legittimata ad esserlo. Per farla breve, il padre, nonostante si renda conto benissimo della gravità della situazione, non riesce ad imporsi, ne ad essere autoritario, la madre un po' di più secondo me, non senza sforzo peró, perchè la ragazzina le urla contro e la fa piangere... In più anche la psicologa ha consigliato di assecondarla e lasciarle fare ciò che vuole il più possibile... Io non sono per nulla d'accordo, mi considero una madre-amica per mio figlio, ma ho dovuto essere talvolta severa e autoritaria, e i risultati si vedono. Nonostante ciò che ha passato è diventato un ragazzino emotivamente molto maturo per la sua eta, e totalmente affidabile... Questo anche grazie al mio compagno, che stanamente con lui riesce ad essere più autoritario e a dare il buon esempio.
Il punto è che gli atteggiamenti cattivi e menefreghisti della figlia più grande di lui, che specifico essere rivolti a tutto e tutti, non solo a me, stanno rendendo impossibile la convivenza serena dentro casa, creando dissapori e continui litigi, perché io non riesco proprio a passarci sopra. Cosa devo fare? Onestamente sono al limite.

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Miglior risposta 15 SET 2020

Buongiorno Eli,
grazie per averci scritto.
Dalla situazione che ci ha presentato mi sembra emergano frustrazione, rabbia ed impotenza.
L’adolescenza è già di per sé un periodo di transizione, trasformazione e trasgressione spesso difficilmente gestibile sia per i genitori che per l’adolescente stesso, ed in questo caso immagino entrino in gioco anche ulteriori variabili date dall’appartenenza ad una differente famiglia di origine.
E’ chiaro che il comportamento e l’atteggiamento della ragazza le provochino non poco disagio, tuttavia è probabile (o quantomeno possibile) che anche la ragazza stessa stia cercando di esprimere, in un modo tutto suo e forse poco funzionale, il disagio e la sofferenza che la stanno attraversando. Infatti bambini e ragazzi esprimono sovente il proprio malessere attraverso il corpo (come per i disturbi dell’alimentazione) o attraverso il comportamento.
Nel vostro caso potrebbe forse essere più indicata una terapia di gruppo che coinvolga tutti i membri della famiglia in ugual modo e che riesca a mettere in luce i vissuti e le dinamiche di ogni suo singolo componente. A volte l’acquisizione dello “sguardo” dell’altro può sorprenderci enormemente e farci entrare più facilmente in contatto empatico con lui/lei.

Spero di esserle stata un minimo utile.
Resto a disposizione.

Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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25 AGO 2023

Buonasera, purtroppo la sofferenza psichica, e spesso durante l'adolescenza o durante la giovane età adulta, si manifesta con modalità francamente faticose e stressanti. La sofferenza umana infatti talvolta si esprime con agiti, scatti di rabbia, manipolazioni, insensibilità, egoismi, ecc.. Ciò detto, pur se in letteratura scientifica nel caso di minorenni si parla di disturbi della condotta, i tratti e le organizzazioni psicologiche che lei riporta, potrebbero ricordare i sintomi del gruppo "B" dei disturbi di personalità, al di là del fatto, che la figlia maggiore del suo compagno sia maggiorenne o meno (nel caso potrebbe fare una ricerca online di questo tipo: DSM 5, cluster "B"). Se le cose stessero così, andrebbe riconosciuto che una volta superata l' adolescenza, attorno ai 23-24 anni circa, molti dei predetti tratti psichici potrebbero attenuarsi, anche se un supporto psicologico è sempre consigliabile in questi casi. Anzi in taluni casi può pure essere utile una valutazione neuropsichiatrica, per considerare transitoriamente anche una terapia farmacologica (si in certi casi serve..), ad esempio con uno stabilizzatore dell'umore. Detto ciò, purtroppo il conflitto tra le figlie e le nuove compagne non è una rarità e direi che il dato è probabilmente sottostimato. Ad ogni modo tenga presente che sono tutti sintomi, compresi quei comportamenti che appaiono, teatrali, esagerati, manipolatori o amplificati se non addirittura simulati. Infatti, il cluster "B" è drammatizzante e teatrale, ma nonostante ciò esplosioni di rabbia , agiti, provocazioni, manipolazioni, esagerazioni, simulazioni, ecc., sono sintomi (antipatici), che coprono e anestetizzano una sofferenza psichica profonda, difficilmente elaborabile sul piano simbolico. Tuttavia, vista tra l'altro la giovane età della ragazza, la prognosi dovrebbe essere favorevole, anche se può richiedere un supporto psicoterapico prolungato nel tempo. Anzi se un giovane "regge" la continuità terapeutica nel tempo, "il grosso" è fatto, e forse in quest'ottica la psicologa, che segue la ragazza, può apparire eccessivamente elastica. Ciò detto mi permetterei di suggerire un percorso psicologico anche a lei, con un professionista competente pure in materia di ragazzi/e, sia per trovare un suo spazio di supporto, visto che lei è "al limite", sia per trovare uno spazio di consultazione, al fine di comprendere meglio cosa succede alla figlia del suo compagno e come approcciarvisi, non per forza rinunciando ad azioni autorevoli, che in taluni casi possono essere percepite dalla ragazza come contenitive, al di là di eventuali appariscenti manifestazioni di superficiale disappunto e contrarietà..
Cordialmente,
M. Mestroni

Dott. Massimo Mestroni Psicologo a Trieste

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22 GEN 2023

Buongiorno ,
da quello che scrive Lei ,questa ragazza di 16 anni, che sta causando problemi nella famiglia , è a rischio di anoressia , e usa anche l'autolesionismo. Lei dice poi che questa ragazza simula malesseri e attacchi di panico, e dice che vuole morire.
Se una ragazza è a rischio di anoressia e pratica autolesionismo, non ci vedo nessuna simulazione : è una cosa seria , che va gestita da una persona esperta anche nei disturbi alimentari , e infatti lei dice che è seguita da un terapeuta.
Posso comprendere il suo disagio e le reazioni di rabbia che le arrivano , ma queste brutte sensazioni sono solo una parte delle emozioni negative e annichilenti che la ragazza sente dentro di sè tutti i giorni.
Se Lei si sente al limite e vuole gestire meglio le sue reazioni ed emozioni, può rivolgersi direttamente ad un professionista , che può trovare anche qui, sia on-line che dal vivo.

Dott. Aldo Tandurella Psicologo a Torino

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15 SET 2020

Buonasera,
capisco molto bene lo stato in cui si trova .
e la necessità di trovare una soluzione.
Inizio spezzando una lancia in favore di quella ragazza: se è anoressica e autolesiva vuol dire che sta molto male. Molto male. E' in uno stato psicologico estremo.
Proseguo facendo una riflessione a proposito dei suoi metodi educativi: lo stesso metodo potrebbe funzionare con uno e non funzionare con un altro. I ragazzi hanno modi di reagire diversi, attraversano stati psicologici diversi, hanno risorse psicologiche diverse..
Termino suggerendo 1) di individuare cose - zone della casa, orari, attività od oggetti - sui quali lei non transige. Cose su cui la ragazza non può agire perché sono suoi ( di lei che scrive) e sono solo suoi 2) chiarendo che la regola non è posta a fini educativi, ma è volta a salvaguardare la sua serenità.
dott.ssa Giuliana Gibellini

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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15 SET 2020

Salve, il disagio della ragazza con i suoi comportamenti sembra essere riuscita ad entrare e far vacillare lo spazio emotivo della relazione con il suo compagno che è anche il padre della ragazza. Una terapia di coppia potrebbe aiutare a ridefinire i "confini" della vostra relazione e soprattutto a proteggere il vostro "spazio" emotivo, picconato dai comportamenti alla fine "intrusivi" della ragazza
Cordialmente, Dr. Massimo Franco

Anonimo-180201 Psicologo a Ancona

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