Salve a tutti, prima di tutto vorrei fare un quadro generale della mia persona. Ho 20 anni, solitamente sono sempre stata una ragazza riservata ma non eccessivamente, molto timida soprattutto da piccolina ma col passare degli anni molto ma molto meno. Sono una persona che riflette e pensa molto a tutto ciò che accade e accade a me, voglio sempre capire quello che non va in me per migliorarmi.. premetto che amo la psicologia e la studio anche ma, non riesco a risolvere un mio problema che mi porta parecchi disagi. Insomma non riesco a relazionarmi subito con le persone, nel senso che non riesco ad aprirmi facilmente, ho bisogno di un po' di tempo e solo se gli altri mettono me a mio agio.
La cosa che non riesco a capire però è che quando ho una certa confidenza non mi ferma nessuno, sono un ottima amica, disponibile, confidente tanto che mi definiscono ''psicologa'' però è solo l'impatto iniziale che non riesco a superare.
So di non essere meno degli altri ma questa è l'unica cosa che mi turba... forse non sarà un problema grave ma volevo condividere con voi questo ''problema'' per sapere cosa ne pensate. Grazie in anticipo a chi risponderà
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9 MAR 2017
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Cara Elsa, quello che definisci un limite è invece un pregio. È normale non aprirsi subito con gli altri ed è bene conoscere prima con chi si ha a che fare! Visto che sei così disponibile e aperta sei saggia,a,comportarti così. Goditi i tuoi 20 anni e pensa all'estate! Auguri dr. Annalisa Lo Monaco
14 MAR 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Elsa, aprirsi agli altri, fidarsi degli altri, condividere i propri vissuti con gli altri, sentirsi compresi, ascoltati e sostenuti, mostrarci agli altri e trarne piacere, sono tutte esperienze di interazione affettiva primaria che si fanno durante l’infanzia con le prime figure affettive di riferimento, e poi continuano nell’età adulta in maniera più o meno simile. Ognuno di noi, quindi, fa esperienza su queste dimensioni, ma ciò che fa la differenza sono gli esiti di tali esperienze, quello che cioè ci hanno lasciato dentro, in termini di sensazioni, convinzioni e apprendimenti, e il più delle volte, il tutto avviene in maniera inconsapevole.
Ad esempio, se l’ambiente intorno al bambino è accogliente rispetto ai sui bisogni, sarà facile entrare in contatto con se stessi ed esprimere anche le proprie necessità, chiedere senza paura del rifiuto o sereni che l’altro prima o poi ci risponderà. Se lo è di meno, possono generarsi chiusura e l’abitudine di fare affidamento solo su stessi. Se poi, ancora, l’ambiente è particolarmente denso di litigi o di cose che non risultano “chiare”, il bambino starà tipicamente in una condizione allarme e quindi imparerà a tenere un controllo rigido su se stesso e gli altri che, se da un lato gli consentirà una migliore “sopravvivenza” al momento, dall’altro lo allontanerà, col passare del tempo, dalle proprie sensazioni profonde ed aumenterà la fatica psichica con continui pensieri, preoccupazioni e fantasie negative.
Questi sono solo degli esempi, ovviamente non conosco la tua storia personale, però è chiaro che se si funziona in un certo modo oggi, sicuramente delle ragioni profonde esistono nella propria vita.
Quello che sembra evidente nel tuo caso, parlando di competenze relazionali, è che tu abbia imparato molto bene a darti, a donare ascolto e sostegno, e a metterti nei panni dell’altro (tipica predisposizione da psicologo). Forse è più sul versante del “ricevere” che esiste qualche difficoltà... Che ne pensi?
9 MAR 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Elisa,
Da quello che scrive mi sembra che la sua modalità di entrare in relazione sia così da molto tempo e che non le impedisca di creare buone relazioni e coltivare amicizie significative.
Per capire il suo dubbio e la sua insoddisfazione ci vorrebbero più informazioni.
Ad esempio, sarebbe utile approfondire in quali situazioni le capita di fare più fatica ad entrare in relazione e in quali meno? Oppure cosa non piace a lei di questa sua modalità?
A volte aspettative e/o doveri lavorano dentro di noi e ci fanno sentire sbagliati o ci fanno sentire di avere comportamenti inadeguati. Di solito sono doveri o aspettative che abbiamo appreso e che ci portiamo dal passato, anche quando il presente ci mostra che siamo già cambiati.
Non posso sapere se è questo il suo caso, ma può essere uno spunto di riflessione da cui partire.
9 MAR 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao elsa ,
Io fatto che tu riconosca la tua dinamica di relazione fa si che la tua consapevolezza sia molto alta e questo ti fa onore.
Ci sono due strade . Accettare questo tuo tempismo nel relazionarti o cambiare perché non ti senti a tuo agio . Cosa ti farebbe stare meglio ? Chi vuoi essere ?
Un abbraccio
Maria Teresa Imbesi