Mio figlio mi preoccupa, è in depressione per la sua vita amorosa

Inviata da Nadia · 4 set 2015 Depressione

Mio figlio ricaduto in depressione per essersi lasciato con la sua ragazza premetto che ha 40 anni ed avuto un matrimonio durato neanche un anno, poiché lei cubana, è scappata con un altro e dopo 4 anni di tristezza etc etc... ora mi dice che lui si è rotto le scatole che meglio che muore e va a correre tutti i giorni per farsi venire un infarto. Lui vive con me io ho 56 anni sono preuccupatissima cosa pisso fare?
Vi ringrazio anticipatamente cordiali saluti
Nadia

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Miglior risposta 7 SET 2015

Gentile sig.ra Nadia,
lei fornisce pochi dettagli nella sua richiesta di aiuto. Infatti non dice se, oltre che con suo figlio, vive anche con suo marito o se è vedova o separata. Non dice se suo figlio, dopo essere stato lasciato ha chiesto la separazione e/o se ha bambini nè se ha un lavoro oppure sta in casa essendo mantenuto da lei.
Penso che lei non debba, data l'età di suo figlio, caricarsi del peso dei suoi problemi, derivanti tra l'altro dalle sue scelte personali rivelatesi poi fallimentari e penso che non debba preoccuparsi (a meno che suo figlio non sia cardiopatico) se sfoga la sua rabbia e frustrazione andando a correre fino a sfiancarsi.
Capisco però in parte la sua preoccupazione in quanto madre e per questo le suggerisco di consigliare a suo figlio un supporto psicologico per elaborare nel modo migliore il dolore e la rabbia per i fatti accaduti.
Tuttavia, soprattutto se suo figlio non vorrà ascoltare il suo consiglio, gli dica che lei è disponibile a dargli una mano ma non a farsi sommergere dalle sue paturnie.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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8 SET 2015

Cara signora Nadia,
la sua lettera apre diversi interrogativi rispetto a quale sia il reale problema da affrontare.
E' significativo il fatto che ci scriva lei, preoccupata per la situazione di suo figlio e non lui in prima persona. E questo pone un interrogativo rispetto a quale sia la reale questione a cui lei chiede risposta: lo stato di depressione che lei attribuisuisce a suo figlio, o la relazione tra lei e suo figlio, consideranco le reciproche implicazioni emozionali che può avere per entrambi vivere ancora insieme; con tutte le implicazioni tutte da esplorare e rielaborare in chiave di sviluppo reciproco, legate al fatto che suo figlio ancora non viva una vita indipendente da lei a 40 anni, al fatto di averlo avuto a 16 anni, e relative implicazioni che questo può aver avuto per entrambe le vostre vite. Inoltre dalla sua lettera non si evince se lei abbia ora un marito, un compagno, una relazione stabile; fatto anche questo con forti implicazioni per la vita sia sua che di suo figlio.
Credo quindi che un consulto diretto con uno psicologo possa avere un senso più ampio rispetto al possibile sviluppo delle vostre vite personali.
Cordiali saluti

Mario D'Andreta

Mario D'andreta Psicologo a Ancona

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7 SET 2015

Cara Nadia, suo figlio probabilmente necessita di trovare la propria indipendenza. Occorre che lui parli del suo disagio con uno psicologo che lo aiuti in questo percorso.
Lei signora, in quanto mamma, è preferibile che pian piano si defili dalle questioni sentimentali di suo figlio. Puo' tuttavia spronarlo a chiedere aiuto.

Cordiali saluti
Dott. Alessandro Bertocchi (bo)

Dott. Alessandro Bertocchi Psicologo a Bentivoglio

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7 SET 2015

Cara Nadia, io credo che più che parlare di depressione, visto che le diagnosi servono a poco tantopiù se basate sul senso comune, bisognerebbe chiedersi perchè suo figlio è così insicuro, timoroso e fragile. Questo risuona anche col fatto che a 40 anni ancora non si è creato una sua dimensione di vita.
Non insisterò mai abbastanza sull'importanza che deve avere per ciascuno la propria dimensione di vita, che va creata il più presto possibile, per trovare appunto fiducia in sè stessi e senso di padronanza personale. Su questo, più che altro, io mi interrogo. Quindi la cosa migliore che può fare per suo figlio è spingerlo a conquistarsi la sua autonomia, cominciando con un serio percorso psicologico che lo porti a trovare sè stesso con coraggio e fiducia.

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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7 SET 2015

Buongiorno Nadia,
Le consiglerei di aprirsi con suo figlio esternando le sue preoccupazioni per lui. Un uomo di 40 anni può avere in serbo tante occasioni per se' e per la sua vita. Lo aiuti a pensare che ad oggi la sua vita è cadenzata da momenti unicamente routinari ma non piacevoli. Tenga sempre conto che suo figlio inizierà la terapia solo se lo vorrà e se ci sarà una buona alleanza terapeutica. Tanti cari auguri,
Laura liotta

Dott.ssa Laura Liotta Psicologo a Siracusa

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7 SET 2015

Signora buongiorno...la fine di una storia amoroso è come un lutto per chi lo vive...bisognerebbe aiutarlo nell'elaborazione di questo avvenimento inaspettato...lei ci ha parlato della sua preoccupazione ma quanto lui vorrebbe essere aiutato e ritornare a vivere?

Dott.ssa Maria Ilaria Di Donato Psicologo a Palermo

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7 SET 2015

Gentile Nadia
colgo in lei un certo ipercoinvolgimento che probabilmente non le permette di valutare la situazione di suo figlio con lucidità. Tra l'altro noto che tra voi due ci sono solo 16 anni di differenza.... chissà quanto vicina si sente a lui, non solo affettivamente ma anche dal punto di vista anagrafico.
Anche il padre di suo figlio, se c'è, è preoccupato come lei?
Forse è il caso che chieda a qualche altra figura di riferimento per la famiglia (il medico di base, per esempio, o un amico di famiglia) di aiutarla a monitorare la salute di suo figlio, per evitare che la sua comprensibilissima ansia materna le faccia vedere le cose in modo poco lucido, amplificando i segnali negativi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Stefania D'Antuono - Venezia

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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7 SET 2015

Carissima Nadia,
è comprensibile la sua preoccupazione in quanto madre.
Il consiglio e' quello di proporgli di farsi aiutare a superare la sua delusione e il suo dolore da uno psicologo.
Suo figlio ha effettivamente problemi fisici che sono incompatibili con la corsa? Se sta bene non si preoccupi, un po' di attività fisica non gli farà certo male.
Elementi ce ne sono pochi per poter dire di più.

Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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7 SET 2015

Gentile Nadia, comprendo la sua preoccupazione e da quanto scrive mi sembra che suo figlio soffra di depressione e che la fine di questa relazione sia solo uno spunto. Probabilmente dovrebbe essere aiutato per superare questo momento e affrontare le sue difficoltá relazionali che forse sono il motivo della depressione. Così non è possibile fare una diagnosi, provi ad aiutarlo a rivolgersi ad uno psicoterapeuta della vostra zona. Lei come mamma può stargli vicino ed essere di conforto ma non può certamente fare anche da psicologa. Si rivolga con fiducia ad un collega
Le faccio i miei auguri
Dott.ssa Sabrina Ornito

Dott.ssa Sabrina Ornito Centro di psicologia clinica Psicologo a Milano

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7 SET 2015

Comprendo pienamente la sua preoccupazione. Purtroppo è difficile dare una risposta professionalemte corretta e completa senza avere avuto la possibilità di ascoltare direttamente suo figlio. In genere le delusioni amorose sono come i lutti, danno una grande dolore, ma poi si superano e si recupera uno stato di serenità. A volte possono sfociare in depressione se concorrono altri fattori. Il mio consiglio è di stare accanto a suo figlio e parlare con lui, ascoltarlo. Io , come professionista, sono portato naturalmente a consigliare una consulenza psicologica, anche perchè un sostegno psicologico in questi casi non può che far bene ed aiutare a superare il momento di difficoltà.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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5 SET 2015

Cara Nadia,
comprendo quanta preoccupazione ora la affligga per la sofferenza che suo figlio sta vivendo dopo la conclusione della sua relazione. Ogni perdita purtroppo scatena una serie di reazioni emotive che da una prima negazione e incredulità si evolvono in dolore profondo e perdita del senso della propria esistenza, è necessario del tempo prima che venga attribuito un significato a questo dolore e integrato. Valuti insieme a suo figlio l'opportunità per lui di intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Un caro augurio

Dott.ssa Angela Niro Psicologo a Foggia

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5 SET 2015

Se è "ricaduto" in depressione, c'era stata una diagnosi precedente? Fatta da uno psicologo o uno psichiatra? Non il medico di famiglia, ma di specialisti quali uno psicologo o uno psichiatra.
Guardi che è davvero importante, più di quello che si potrebbe pensare.

La parola "depressione" è spesso utilizzata per descrivere uno stato psicologico negativo e di tristezza. Ma quella non è depressione.
In realtà, la vera depressione è una patologia che ha radici nella personalità e nel modo di pensare e interpretare la realtà e deve essere affrontata da chi è in grado di diagnosticarla e curarla.
Consigli a suo figlio una visita da uno psicologo psicoterapeuta oppure da uno psichiatra.
Loro saranno in grado di capire cosa sta accadendo e di aiutarlo concretamente.
Poi si vedrà in base a cosa dirà lo specialista.
E' questo quello che Lei può fare per aiutarlo.

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino, Psicologa, Roma

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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5 SET 2015

Cara Signora, la sua preoccupazione da mamma e'assolutamente comprensibile. Suo figlio, da quello che racconta, in seguito alla grossa delusione avuta, trova poco senso nella sua vita, ma l andare a correre può essere un modo che utilizza per sfogare la rabbia e sentirsi meglio, le dico, l attività sportiva può essere una sua strategia di gestione delle emozioni negative. Ciò che lei può fare per aiutarlo e consigliargli di darsi altre possibilità e di trovare il modo attraverso una consapevole comprensione di ciò che sta sentendo, per superare la separazione da questa donna. Possiamo dire che la rottura di una relazione, sopratutto quando in questa abbiamo investito costituisce un vero e proprio lutto. Iniziare una terapia significa anche darsi un'opportunità. Saluti

Dott.ssa Assunta Leo Psicologo a Bologna

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4 SET 2015

Cara Nadia,
la sua preoccupazione da madre arriva chiara e forte, insieme alla sofferenza dovuta, forse, al sentirsi impotente in questa circostanza.
Suo figlio sta vivendo la sua sofferenza, e il dolore è un'emozione che va sentita, vissuta e attraversata.
Per quanto tutto ciò possa spaventare sia lei che suo figlio.
Non possiamo sapere con certezza cosa abbia lui nel cuore in questo momento, ma di certo la vicinanza affettiva è quanto di più grande lei possa donargli.
Un saluto,
Dott.ssa Maura Grazioli
psicologa dell'infaniza,dell'adolescenza e della famiglia

Dott.ssa Maura Grazioli Psicologo a San Giorgio a Cremano

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4 SET 2015

Cara Nadia, capisco la sua preoccupazione. Lei è una madre e quindi è normale che si preoccupi nel vedere suo figlio stare male, qualunque sia l' età del figlio ed il motivo per cui sta male: ciò fa parte dell' essere madre. La invito a spiegare a suo figlio le sue riflessioni così come le ha scritte a noi: gli dica quali sono i suoi pensieri e le sue paure e si mostri pronta ad aiutarlo. Se suo figlio si sentirà accolto, supportato e non guidicato vedrà che si confiderà con lei e le esprimerà le sue difficoltà. A quel punto può suggerirgli di consultare uno psicologo, normalizzando questa figura e mostrandogliela come un' opportunità per riprendersi in mano la sua vita e ricominciare a star bene. Spieghi a suo figlio che ci sono per lui tante opportunità e possibilità nuove, che però adesso sono nascoste dal dolore e dalla trisitezza. Ribadisca che si tratta di un consiglio e che lui può fare quello che vuole, ma che lei da madre vorrebbe aiutarlo a fare ciò che lo fa stare bene. Non insista eccessivamente, perchè è importante che la decisione di rivolgersi ad uno psicologo sia presa in autonomia, vista la motivazione necessaria per intraprendere e continuare tale percorso.

Resto a disposizione per qualunque chiarimento

le faccio i miei migliori auguri

saluti

Dott.ss Linda Mannori

Dott.ssa Linda Mannori Psicologo a Sarzana

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4 SET 2015

Cara Nadia,
è legittima la preoccupazione per suo figlio, che vede soffrire per la fine del suo matrimonio.
Non ci scrive da quanto tempo è finita questa relazione e sarebbe importante comprendere anche se a suo figlio sia stata diagnosticata una depressione o se lei usa questo termine per definire la sua sofferenza.

Scrive che suo figlio pensa sia meglio morire e aggiunge che va a correre per farsi venire un infarto: quest'ultimo punto è quanto dice suo figlio o è una sua preoccupazione per l'estrema dedizione allo sport che lui sta manifestando?

Parli con suo figlio dei suoi timori e del suo desiderio di aiutarlo e valutate la possibilità di rivolgervi ad uno psicologo. Lasci che sia suo figlio a prendere la decisione di modo che, se lo farà, sia sufficientemente motivato da permettersi un buon risultato.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Lo sport, infa

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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