mia moglie mi odia e non riesco a confrontarmi con nessuno

Inviata da anto · 4 dic 2018 Terapia di coppia

mia moglie mi odia e non mia ama. 20 mesi fa ha scoperto che aspettavamo un bambino. durante la gravidanza ha avuto problemi e spesso ansie per eventuali problemi. Io mi sono preso cura di lei totalmente, la casa, cucinavo, la riempivo di affetto e attenzioni. Per fortuna ho un lavoro che mi permette flessibilità. A volte lavoravo di notte per poter soddisfare le sue esigenze di giorno. Poi è arrivato il piccolo. Lei ha avuto un rifiuto e una forte depressione post partum. Io mi sono preso cura del bambino, le notti con lui, le giornate con lui...lei non voleva nemmeno prenderlo in braccio e nemmeno allattarlo di notte per non svegliarsi. Dopo 4 mesi, abbiamo preso casa in vacanza. Li ho cominciato a reagire e farla reagire, anche perchè ho preso forza dopo una chiacchierata con uno psichiatra. Ho cominciato a chiederle di alzarsi la notte e lei niente. Allora l'ho affrontata con forza e ho insistito. Visto che lei pur di non alzarsi quando il bambino si svegliava lo lasciava piangere ho deciso di prendermi uno spazio mio, una serata con gli amici. Lei è andata su tutte le furie. Questa serie di tira e molla e paletti, + la diagnosi dello psichiatra, forse hanno mosso qualcosa in lei. Ha cominciato ad essere operativa ed accudire il bambino (5 mesi di età). Ha iniziato a cucinare per entrambi, a tenerlo in braccio...non ad alzarsi la notte. Da quel momento ho iniziato anche io a riprendere un pò in mano il mio lavoro, fatto di responsabilità, impegni e ruoli istituzionali, anche perchè stavo perdendo parecchie opportunità e non ero più giustificabile, nemmeno a me stesso. Da quel momento sono diventato il capro espiatorio. "sei un deficiente, un coglione, non ci sei mai, non sei buono a niente, io mi faccio il mazzo. e tu vai a svagarti lavorando...". Il confronto con la società, gli amici, è stato anche duro....anche perchè gli amici quando lei mi denigrava dicendo che ero assente la contraddicevano dicendo che in realtà rispetto a loro o i loro mariti ero molto presente e collaborativo. Ora, per farla breve, non mi ama più, prova schifo stando a letto affianco a me, ovviamente non facciamo sesso da quando è rimasta incinta...vorrebbe che io me ne andassi e me lo chiede. Io rispondo che aspetto che le cose migliorino e si ritorni alla serenità e lei dice invece che non riuscirà più ad amarmi e che vorrebbe un altro, un qualsiasi altro. Io resisto perché ho una forte autostima e non me ne scappo in genere, piuttosto affronto le cose. Resisto perchè non vogliono essere spettatore della vita di mio figlio. Vorrei che il mio contributo alla sua vita sia forte e lo vorrei fare con una famiglia e non da solo. Tuttavia nn so che fare e sono frastornato.
Mia moglie, ha un carattere duro. E' sempre stata viziata e poco abituata all'indipendenza e al sacrificio. Vive in una famiglia matriarcale dove il padre è continuamente insultato e screditato. Non è umile né fa autocritica. Non si riesce a parlare perchè aggredisce e alla fine l'unica frase per metterla a tacere è: hai ragione. Vorrei un confronto...purtrppo non riesco ad aprirmi a nessuno perchè provo grande vergogna per tutto ciò.

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Miglior risposta 5 DIC 2018

Carissimo, da quello che scrive emergono due aspetti. In primis, il parto. Dopo questo evento sua moglie è cambiata, mostrando prima un rifiuto verso il neonato (dovuto alla depressione post-partum) poi verso di lei. Sarebbe da capire cosa il mettere al mondo una vita rappresenti per sua moglie. Poi c'è il carattere piuttosto difficile di questa donna, da sempre, probabilmente influenzata dall'aria che si respirava nella famiglia di origine.
I consigli sono due. Provare a intraprendere un terapia di coppia, ma non so se sua moglie accetterebbe. Si può tentare.
Il secondo è di rivolgersi lei ad uno psicologo per una breve terapia di supporto al fine di vedere come può affrontare questa situazione, conoscersi meglio insomma e avere, passo dopo passo, il supporto del professionista.
Lo può fare con uno psicologo della sua zona o più lontano ma che si colleghi a Skype.
In bocca al lupo!

Dott. Angelo Feggi - Psicoanalista Genova

Dott. Angelo Feggi Psicologo a Genova

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5 DIC 2018

Gentile Antonio,
la situazione è davvero difficile ed è apprezzabile il suo desiderio di non allontanarsi da suo figlio che avrebbe diritto ad avere una famiglia unita.
Nel suo caso, oltre all'autostima, occorre pazienza, resilienza e buona capacità di tolleranza delle frustrazioni per poter restare vicino ad una persona come sua moglie che a voce le chiede di andarsene ma in realtà finora non ha preso l'iniziativa legale per chiedere ufficialmente una separazione.
Allora, nel frattempo, finchè ci riesce, le consiglio di continuare ad usare le parole magiche "hai ragione!" che sembrano avere un effetto sedativo e, allo stesso tempo, le suggerisco di proporre una terapia di coppia o, in alternativa, di iniziare lei stesso un percorso di psicoterapia per essere guidato su come affrontare questa situazione nel modo migliore possibile.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoteraspeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 DIC 2018

Gentile Antonio, a parte il mio umano dispiacere per la sua situazione, una cosa non è chiara: come farebbe sua moglie a far tutto da sola, visto che ha dimostrato di non voler adempiere neppure ai compiti di accudimento basilari? O forse può contare su familiari? Non è chiaro, inoltre, come facesse Lei, prima, a trovarsi bene con una donna dal carattere così duro ed autoritario. Io normalmente non fornisco consigli su cosa fare o non fare. Ma in questo caso ho il sospetto che Lei perda un po' dignità ed autostima se permane, visto che la richiesta di sua moglie è stata chiara. Mi sembrerebbe invece molto più funzionale provare ad andarmene per un po'. Magari la situazione potrebbe migliorare. Inoltre è opportuno senz'altro che entri in terapia con un/una Collega. Ha bisogno di un supporto. Cordialmente
Leopoldo Tacchini

Dott. Leopoldo Tacchini Psicologo a Figline Valdarno

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