è la prima volta che scrivo qui ma non so davvero più cosa fare. Mia mamma da almeno tre anni soffre di depressione. Era arrivata al punto di non lavarsi, non mangiare, non uscire di casa, non riusciva più ad entrare in un negozio per acquistare qualcosa e nemmeno per andare a fare la spesa. Passava tutto il giorno a letto e non aveva voglia di parlare né di vedere nessuno, né amici né famigliari. Questa situazione è precipitata così dopo la morte improvvisa di sua sorella, venuta a mancare troppo presto. Sono stati anni difficili, segnati da lutti importanti (l'anno dopo la morte di mia zia, sono morti anche i nonni paterno e materno, quindi il suocero e il padre di mia madre). Ho provato ad aiutarla, a consigliarle di rivolgersi a uno psicologo o psichiatra che la aiutasse a stare meglio ma non accettava nessun tipo di aiuto e io di certo non potevo convincerla. Da circa un mese, la depressione di mia madre ha preso una piega del tutto inaspettata e ha iniziato ad avere episodi maniacali di iperattività, forte insonnia (non dorme più di due ore a notte), disturbi ossessivo compulsivi nei confronti della pulizia della casa. Ha iniziato a chiedere aiuto e prontamente abbiamo accolto la sua richiesta con felicità e l'abbiamo accompagnata da uno psichiatra che le sta somministrando Alprazolam, Lamotrigina e Olanzapina in dosi massicce pur senza successo perché lei continua a non dormire e più non dorme più diventa irascibile, con tendenze suicide, incontrollabile. Continua a sperperare tutti i risparmi della famiglia, non ha freni e se la si contraddice o le facciamo notare che sta sbagliando reagisce molto male.
Sono disperata. Credo molto nello psichiatra che segue mia madre, è un grande professionista molto disponibile e sempre pronto ad aiutare ma ho paura che questa non sia la strada giusta da seguire dati gli scarsi risultati. Non so più cosa fare anche perché io per motivi lavorativi vivo in un'altra città e mio padre è molto stanco, stressato e provato dalla situazione. Vi prego di aiutarmi con qualche consiglio perché temo che mia madre si possa fare del male prima che la terapia faccia effetto.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
30 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno,
nel disturbo bipolare la terapia farmacologica è indispensabile ed è importantissimo seguirla scrupolosamente. Di solito la cura consiste in uno stabilizzatore dell'umore, spesso accompagnato da altri farmaci, a seconda dei sintomi e del paziente. Il tutto è di competenza del medico-psichiatra. Alcuni farmaci non sono efficaci subito, ma dopo un certo tempo. Questo dovrebbe esservi stato spiegato al momento della prescrizione. Se la sintomatologia permane, questo va segnalato al medico per la valutazione di un eventuale aggiustamento della terapia. Anche delle tendenze suicide bisogna in ogni caso informare il medico. I controlli regolari sono altrettanto importanti.
È utile dare ai familiari alcune informazioni sul disturbo che permettono una migliore comprensione e anche una gestione più efficace. Non abbiate paura di chiedere. Ci sono poi dei libri in commercio che si occupano del disturbo bipolare e che sono adatti ai familiari dei pazienti, per esempio "Lo spettro bipolare".
Oltre a questo può essere di aiuto affiancare alla terapia farmacologica anche quella psicologica.
Infine, chi soffre di disturbo bipolare, ha bisogno di uno stile di vita il più regolare possibile, con un adeguato riposo (se la mamma non dorme, sentite il medico) e, nella fase maniacale, con una stimolazione ridotta.
Non è facile convivere con questa malattia, almeno prima che questa arrivi a una certa stabilizzazione, e capisco che Suo padre sia molto provato. Valutate un supporto psicologico per aiutarlo. Per proteggere i risparmi di famiglia, si può eventualmente valutare un amministratore di sostegno (può essere un membro di famiglia o una figura esterna), ma ne parli con il medico che conosce la mamma e la situazione. Potrebbe forse consigliarvi anche altri tipi di aiuto, valutando il caso concreto. Spero che la situazione si stabilizzi al più presto.
Cordialmente,
Dott.ssa Katarina Faggionato
31 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile signora, la sua preoccupazione è più che giustificata, ho frequentato anni il centro di salute mentale della mia zona e purtroppo non è facile riuscire a tarare la terapia farmacologica. Parli con lo psichiatra per capire come può rivedere la terapia e fare lui stesso dei colloqui di psicoterapia con la sua mamma. Andrebbe indagata anche la situazione di coppia per comprendere meglio quali sono le dinamiche che non permettono alla sua mamma di stare meglio, forse lavorando sulle modalità che suo padre adotta è possibile modificare le reazioni emotive esasperate. Alla mamma non servono giudizi o critiche ma con pazienza e attenzione comunicativa è possibile entrare nei percorsi mentali che attraversano la sua mente. Non si scoraggi, quando si è distanti le situazioni ci appaiono spesso irrisolvibili ma forse facciamo noi stessi fatica a gestire le emozioni nelle quali siamo coinvolti. Silvana Perino
31 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,sono una psicoterapeuta che ha lavorato tanti anni in psichiatria quindi ho una notevole esperienza di queste malattie depressive e bipolari.Sua madre che non è recettiva ad un percorso psicologico che sarebbe stato necessario dopo questi innumerevoli lutti,deve proseguire le cure psichiatriche, sicuramente i farmaci che assunto finora non sono quelli indicati per lei.Ogni paziente ha una reazione soggettiva ai farmaci ,si tratta di trovare la cura farmacologica su misura per lei.Se volesse ulteriori chiarimenti sono disponibile online.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
30 DIC 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere difficile per tua madre convivere con questa problematica ma anche per le persone alle vicino. Per quanto riguarda i farmaci, non è competenza mia valutare la cura prescritta, pertanto Ritengo che qualsiasi questione in merito debba essere fatta al medico prescrivente. Tuttavia ritengo fondamentale che, oltre al percorso farmacologico, tua madre segua un percorso psicologico in quanto, e questo lo dice la letteratura, i risultati migliori si ottengono con un approccio combinato.
Cordialmente, Dott. FDL
