Mia madre non mi accetta

Inviata da Emily · 6 mar 2023 Terapia familiare

Buongiorno,
Mia madre mi ha cresciuta da sola, visto che mio padre è venuto a mancare quando ero piccola. Questo mi ha sempre fatta sentire molto unita a lei, solo che le differenze caratteriali sono sempre state forti, inconciliabili a volte. Lei per me ha sempre cercato di esserci, è stata presente e ha sempre fatto la sua parte, persino ospitando il mio ragazzo quando per necessità lavorative ha vissuto con me e lei per un periodo. Il suo problema più grande sono gli uomini. La sua personalità cambia in base alla persona con cui sta. Si lascia influenzare in tutto dagli uomini che vede, che plasmano i suoi pensieri e i suoi punti di vista fino a renderla una persona completamente diversa di volta in volta. A differenza mia che, nonostante conviva ormai da 4 anni, ho delle passioni che mantengo e porto avanti, nonché idee e pensieri molto forti anche totalmente diversi da quelli del mio compagno. Da quando ha avviato una relazione stabile sfociata in convivenza avere un rapporto normale con lei è diventato sempre più difficile: vivono assieme, lavorano assieme, se la chiami lei mette in vivavoce, non si separano praticamente mai e, anche se ci vediamo io e lei, lui è molto presente con chiamate e messaggi. Lui è un uomo separato con figli e con grandi problemi relazionali, essendo omofobo, razzista e maschilista, una persona davvero spregevole e manipolatrice che per qualche motivo mia madre sembra amare e che sembra la renda felice, quindi mi sto impegnando ad andarci d’accordo per rispetto a lei ma che in realtà disprezzo. Circa 3 anni fa ho avuto dei seri problemi con il mio ragazzo con episodi violenti da parte di entrambi (niente di eccessivo) e loro sono stati coinvolti (per mio sbaglio) e da allora anche il rapporto tra il mio compagno e mia madre si è inclinato (potrebbe sembrare normale ma sta diventando problematico, visto che lei non parla mai da sola ma sempre sotto consiglio di lui), dopo quel periodo duro di circa 2 mesi le cose con il mio ragazzo si sono sistemate, stiamo bene, abbiamo imparato a comunicare, i problemi che sembravano irrisolvibili sembrano ora risolti anche grazie ad un grande lavoro che entrambi abbiamo fatto su noi stessi, eppure mia madre continua a disprezzarlo e non lo maschera nemmeno. Capirete che la situazione è difficile da gestire visto che entrambe abbiamo problemi con i rispettivi compagni dell’altra.
Un altro tasto dolente è il lavoro.
Il mio, perché nonostante io abbia un contratto a tempo indeterminato come addetta vendita con un ottimo stipendio lei recrimina sminuisce e critica di continuo perché sono laureata e non sfrutto la mia laurea (nonostante lei non ci mantenga da anni e mi sia pagata gli studi interamente da sola, quindi non con il suo aiuto economico) e il lavoro del mio compagno, arrivato tre volte vicino al traguardo dell’indeterminato ma mai raggiunto a causa di un infortunio, di un fallimento dell’azienda e l’ultimo messo momentaneamente in stop per grandi sgravi fiscali dell’azienda. Lei critica il mio fidanzato perché non realizzato, lo reputa pigro nonostante pur di lavorare si sia fatto 130 km al giorno per un anno e 12 ore di turno al giorno per un altro anno (il mio fidanzato ha 25 anni, non 40, e secondo me ci sta che possa non avere ancora raggiunto un contratto a tempo indeterminato con i tempi che corrono).
Quando litighiamo (di media una volta ogni 2 mesi) è quasi sempre perché mi rinfaccia di non scriverle ogni giorno (lavoro veramente tanto e con orari molto sfasati che a volte non mi consentono di scrivere alle persone di continuo), perché sminuisce il mio lavoro (pur essendo io completamente in grado di mantenermi da sola e di sostenere anche il mio fidanzato nei rari momenti dove non ha un’entrata economica), sminuisce la mia relazione, non sa niente della mia vita negli ultimi 4 anni perché semplicemente non mi chiede mai niente, si limita a giudicare, a criticare, a sminuire e, soprattutto, quando non trova pane per i suoi denti inizia ad insultarmi talmente gravemente da sembrare che abbia un problema di scatti di rabbia e che le si annebbi il cervello (es, mi ha paragonata ad una parente che si è girata dall’altra parte di fronte alla mamma morente dopo avermi detto che continuo a non scriverle con costanza). Insomma, mi ferisce molte più volte di quante mi faccia sentire la sua presenza.
Anni fa svolgendo 2 lavori e sotto laurea sono finita una notte in osservazione in ospedale per un esaurimento nervoso e attacchi di panico, mi hanno prescritto Xanax, nemmeno in quel caso mi ha offerto il suo aiuto per permettermi di rallentare un po’ e riprendermi, anzi. Praticamente mi fa sentire costantemente in difetto, una sua convivenza con una persona fortemente disfunzionale (dai miei 6 ai 16 anni) mi ha portata ad essere bulimica e diventare 130kg e, anche ora che ne ho persi quasi 40, continuo a faticare a prendermi cura di me ma lei rifiuta responsabilità a riguardo, così come è incapace di ammettere di essere crudele quando le prende la rabbia e pretende che io accetti ogni cosa che dice solo perché “sono tua madre”. Secondo me non dovrebbe essere così, secondo me essere madre non ti autorizza a distruggere i figli. Eppure sembra proprio che non riusciamo a trovare una quadra. Il mio compagno cerca di spingermi a trovare un dialogo con lei, a chiarire (si, nonostante lei lo critichi di continuo) perché sa che questa cosa mi fa soffrire,
Eppure non so veramente che fare.
Se non la sento mi manca il rapporto che anni fa riuscivamo ad avere (tanti anni fa), eppure quando ci vediamo/ sentiamo più o meno regolarmente non mi sento libera di essere me stessa e non mi sento felice di cosa pensa o dice o fa e questo mi porta a scrivervi.
È possibile che una mamma smetta di amare i figli in nome di un compagno, pur di non restare sola?
È possibile che una mamma non accetti la figlia anche se ha un lavoro stabile, una relazione stabile e una vita regolare e felice?
Come dovrei agire?

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